I ricercatori del Museo di Storia Naturale dell’Università di Boulder del Colorado, hanno esaminato i denti e le mascelle inferiori di 29 antichi ungulati, rinvenuti nei sedimenti risalenti al primo Paleocene nel Great Divide Basin nel Wyoming. Le analisi hanno portato alla scoperta dei 3 specie di antichi mammiferi prima d’ora ignoti alla scienza.
Alcuni scienziati americani hanno pubblicato
un articolo sul Journal of Systematic Paleontology che descrive tre nuove specie di antichi mammiferi, apparsi subito dopo l’estinzione di massa dei dinosauri.
Usando metodi filogenetici, gli autori hanno determinato le differenze anatomiche tra le specie e hanno anche stabilito come queste fossero correlate tra loro e con altri condilartri del Paleocene in Nord America. I Condilartri (Condylarthra) sono un ordine di mammiferi placentati primitivi vissuti principalmente nel Paleocene e nell’Eocene, considerati i progenitori di tutti i vari ordini di ungulati.
In conclusione delle analisi, gli scienziati hanno identificato tre specie precedentemente sconosciute di antichi mammiferi tra i campioni esaminati, denominandoli Miniconus jeanninae, Conacodon hettingeri e Beornus honeyi.
Tutti appartengono alla famiglia dei periptichidi (Periptychidae), cioè una famiglia di mammiferi estinti, ascritti fra i condilartri, che vissero nel Paleocene da 64 a 57 milioni di anni fa.
Il più grande di questi, il Beornus honeyi, che prende il nome dallo hobbit Beorn, il personaggio de Lo Hobbit di John Tolkien, aveva all’incirca le dimensioni di un moderno gatto domestico – significativamente più grande dei primi mammiferi che coesistettero con i dinosauri alla fine del Cretaceo. Secondo i ricercatori, questo indica che dopo l’estinzione dei dinosauri, i mammiferi iniziarono a evolversi molto rapidamente.
“Quando i dinosauri si sono estinti, l’accesso al cibo e ad altre risorse ambientali ha permesso ai mammiferi di evolversi rapidamente, diversificare l’anatomia e aumentare le dimensioni del corpo”, ha detto in un comunicato stampa l’autrice principale dello studio, Madelaine Atteberry, del Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università del Colorado. “I mammiferi colsero chiaramente l’opportunità, come possiamo vedere dalla diversità di nuove specie di mammiferi emerse in un periodo di tempo relativamente breve dopo l’estinzione di massa”, ha spiegato la ricercatrice.
I risultati dello studio supportano l’opinione esistente, secondo cui l’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa, diede origine allo sviluppo di nuove specie e segnò l’inizio dell’era dei mammiferi.
Le nuove specie differiscono dagli altri condilartri soprattutto nella struttura dei loro denti, che presentano caratteristici premolari “soffiati” e insolite creste verticali di smalto. I ricercatori ritengono che questi animali fossero onnivori, avendo sviluppato denti capaci di macinare efficacemente sia il cibo vegetale che quello animale, tuttavia non escludono che la base della dieta fosse ancora vegetale.
“Ricerche precedenti suggerivano che la diversità dei mammiferi nel Nord America occidentale fosse relativamente bassa nelle prime centinaia di migliaia di anni dopo l’estinzione dei dinosauri, ma la scoperta di tre nuove specie nel Great Divide Basin suggerisce piuttosto una rapida diversificazione”, afferma Atteberry.
Gli autori fanno notare che i condilartri periptichidi studiati costituiscono solo una piccola percentuale degli oltre 420 fossili di mammiferi trovati nel Great Divide Basin e lasciano intendere che, nel prossimo futuro, appariranno anche le descrizioni di molte altre nuove specie di mammiferi del Paleocene iniziale.
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