Fig2 – aumento dei raggi cosmici da marzo 2015 a maggio 2017 alla quota di 40 km (fonte www.spaceweather.com
Ma perché il bombardamento verso la terra dei raggi cosmici aumenta quando il numero di macchie solari diminuisce?
Ricordiamo che I raggi cosmici sono costituiti in prevalenza da nuclei di elio (doppia carica positiva) emessi dal sole e dalle stelle e viaggiano nello spazio con una energia equivalente a quella di una palla da tennis lanciata a 40 metri al secondo.
A causa del declino in atto nell’attività ciclica undecennale dell’attività solare, anche il vento solare – l’insieme di elettroni, protoni e ioni di metalli pensati – emerso dal sole è in calo.
Ma il vento solare, essendo costituito da particelle cariche in movimento, per le leggi della Fisica genera un campo magnetico viaggiante alla velocità di 300/800 km/sec all’interno dello spazio interplanetario.
Tale campo magnetico, sempre per le leggi della fisica, tende a deviare di 90 gradi le particelle cariche (forza di Lorentz) – come appunto i raggi cosmici – diretti verso la terra. Ma quando il vento solare, nel suo ciclo di 11 anni, si indebolisce -come sta venendo adesso e fino al 2018-2019 – allora i raggi cosmici raggiungono più agevolmente la nostra biosfera.
Effetti dei raggi cosmici sulla terra:
- Fungono da nuclei di condensazione delle nuvole basse (con conseguente raffreddamento della terra e quindi contrastando il global warming)
- Stimolano l’innesco di fulmini,
- Ci sono studi che collega i raggi cosmici con le aritmie cardiache e morte cardiaca improvvisa nella popolazione generale;
- Penetrano gli aerei commerciali con dosi accumulate pericolose per la salute degli equipaggi di volo. Ad esempio in un volo a 25.000 piedi (8000 metri circa) il nostro corpo viene raggiunto da una dose di raggi cosmici 10 volte superiore a quella al livello del mare.