Addio alla sperimentazione animale, EPA annuncia che metterà fine ai test sui mammiferi
Dal 2035 l’agenzia per la protezione dell’ambiente americana (EPA) porrà fine alla sperimentazione di prodotti chimici su cani, conigli, topi, scimmie e altri mammiferi. Entro il 2025 questi test saranno ridotti ridotti del 30 percento. L’obiettivo è puntare sui metodi alternativi come colture cellulari, organi su chip e simulazioni al computer, che non solo sono etici, ma anche più precisi, rapidi ed economici.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana (EPA – US Environmental Protection Agency) ha annunciato che ridurrà del 30 percento la sperimentazione di prodotti chimici su mammiferi come topi, cani, gatti, conigli e scimmie entro il 2025. L’obiettivo più virtuoso, tuttavia, è quello di eliminarla definitivamente entro il 2035, salvo rarissime eccezioni che saranno valutate caso per caso. Al posto della tradizionale sperimentazione animale di farmaci e pesticidi, per la quale deve essere richiesta autorizzazione proprio all’EPA, saranno incentivate le cosiddette tecniche NAM (New Approach Methods), come simulazioni al computer veicolate dall’intelligenza artificiale, colture cellulari, organi su chip e altro ancora: sono considerate più precise, veloci, economiche e ovviamente più etiche, essendo rispettose degli animali e dell’ambiente.
L’annuncio dell’agenzia statunitense è un ulteriore passo avanti rispetto della revisione del Congress of Toxic Substances Control Act del 2016, una legge che regola sicurezza e sperimentazione dei prodotti chimici negli Stati Uniti. La notizia è stata accolta con apprezzamento da tutte le associazioni animaliste e ambientaliste, e in particolar modo da Humane Society e Humane Society Legislative Fund, che da anni si battono per la tutela degli animali che finiscono sotto tortura nei laboratori, obbligati a sperimentare sulla pelle, negli occhi o a ingerire i prodotti chimici che poi – in caso di superamento dei test – finiscono sugli scaffali di negozi e farmacie. Andrew Wheeler, l’amministratore dell’EPA, ha annunciato che l’agenzia donerà 4,25 milioni di dollari a cinque università per fare nuova ricerca sui NAM.
Anche l’organizzazione Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM) che si occupa di ricerca e medicina preventiva ha plaudito al cambio di rotta dell’agenzia per la protezione dell’ambiente. “Siamo lieti di vedere i progressi compiuti dall’EPA nell’adottare metodi di ricerca più recenti ed efficaci e siamo entusiasti di sapere che l’agenzia si sta impegnando per spostarsi verso test non animali che proteggeranno meglio la salute umana e l’ambiente”, ha dichiarato in una nota la dottoressa Kristie Sullivan, vice presidente per le politiche sulla ricerca del comitato americano. Come indicato nei comunicati dell’EPA, la fine dei test riguarderà i mammiferi, dunque continuerà quella su altri vertebrati – come i pesci, rettili e anfibi – e naturalmente sugli invertebrati.
Andrea Centini
Fonte: scienze.fanpage.it