Arriva il latte senza mucche, è senza farmaci e ormoni: “Si fa come la birra”

Dagli USA arriva il latte che non utilizza le mucche e che viene realizzato seguendo processi di fermentazione simili a quelli necessari per la produzione di birra. Ecco in cosa consiste.

Preferireste fare colazione con un bicchiere di latte munto da una mucca che vive in uno spazio ridotto, senza aver mai mangiato erba fresca o pascolato, alimentata con l’aggiunta di farmaci e sfruttata per una vita intera o con un bicchiere di latte realizzato senza l’utilizzo di animali, senza ormoni, senza farmaci, ma con lo stesso sapore? Certo, l’idea di nutrirsi di latte “finto” non è appassionante ed è vero che forse la soluzione perfetta potrebbe essere una tazza di latte proveniente da una mucca che vive all’aria aperta, al pascolo, munta nel rispetto delle necessità nutrizionali del vitello e allevata nel benessere, purtroppo però la realtà è spesso molto distante da questa immagine in stile “Heidi”.

Alle questioni di tipo “etico” e “salutiste” legate agli allevamenti intensivi delle mucche da latte, si aggiungono anche quelle “ambientaliste”. Si conta infatti che il gas metano prodotto dalle mucche sia tra le 25 e 100 volte più distruttivo di quello delle auto e che la CO2 emessa sia pari al 51% delle emissioni globali (i mezzi di trasporto ne rappresentano solo 13%). Nel tentativo di trovare soluzioni che possano da un lato accontentare il nostro palato e dall’altro ridurre l’impatto sull’ambiente e lo sfruttamento degli animali, negli USA sono al lavoro per produrre una tipologia di latte senza lattosio, senza farmaci, senza ormoni, senza colesterolo, altamente proteico, salutare ed ecosostenibile. E se questo non dovesse bastarci, il super latte in questione è anche senza mucche. Come è possibile? Partiamo subito con il dire che non si tratta di vero e proprio latte, proprio perché non proviene da una mucca. È una bevanda al gusto di latte che ne mantiene le proprietà.

Com’è fatto il latte senza mucche?

I ricercatori spiegano di aver sviluppato una tecnica di produzione simile a quella necessaria per la realizzazione della birra: si unisce del lievito allo zucchero e, in seguito ad un processo di fermentazione, si ottiene una proteina del latte alla quale vanno aggiunti i nutrienti, i grassi delle piante e altro zucchero. A questo punto il gioco è fatto e possiamo versare nella nostra tazza il latte senza mucca, che può essere lavorato per diventare formaggio, yogurt e gelato.

Cos’ha di diverso il latte senza mucche dal latte di soia, mandorle o riso?
Si tratta sempre di latte vegano, che però è realizzato con vere proteine del latte (prodotte attraverso il suddetto processo di fermentazione) e per questo ne mantiene il sapore, la texture e i nutrienti. Inoltre, spiegano gli inventori di questo prodotto, il latte senza mucche ha un ridotto impatto sull’ambiente rispetto a quello prodotto da una mucca in un allevamento intensivo: il 65% in meno di consumo energetico, il 91% in meno di consumo del suolo, l’84% in meno di emissioni di gas serra e il 98% in meno di consumo d’acqua.

La soluzione sembra interessante, ad oggi però ancora non è sul mercato, ciò che conta però è la sempre maggiore coscienza che stanno prendendo le aziende nei confronti di prodotti che non necessitano per forza dello sfruttamento degli animali, non tanto (e non solo) in un’ottica animalista, quanto proprio ai fini dell’inquinamento globale che interessa tutti noi e che è diventato il problema principale per una sopravvivenza serena su questo Pianeta.

Zeina Ayache

Fonte: scienze.fanpage.it

 

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