Macchia solare AR 4079: un ponte di luce preannuncia un evento esplosivo diretto verso la Terra?

La macchia solare AR 4079 , una delle più grandi mai osservate negli ultimi anni, si trova esattamente al centro del disco solare — e guarda dritta verso di noi. Negli ultimi giorni sta tenendo banco tra i ricercatori per qualcosa di insolito: un ponte di luce , una sorta di filamento brillante che divide i due nuclei principali della macchia solare AR 4079 . Secondo quanto riporta Tony Phillips su Spaceweather.com , eventi simili non sono sempre preludio di esplosioni violente, ma in questo caso non si può escludere nulla. La dimensione e la posizione della macchia solare AR 4079 fanno sì che qualsiasi evento solare possa colpire direttamente la Terra. Eppure, finora AR 4079 sembra comportarsi in modo strano: grande, imponente, ma silenziosa.
Il ponte di luce: che cosa succede nella macchia solare AR 4079?
Un ponte di luce è una formazione relativamente comune nelle macchie solari molto estese, come la macchia solare AR 4079 . Si tratta di una fascia luminosa che appare all’interno della struttura scura, come se stesse dividendo il nucleo principale in due parti. Nel caso specifico della macchia solare AR 4079 , questa separazione è avvenuta in maniera quasi improvvisa, catturando l’attenzione degli astronomi.
Secondo alcune analisi, inclusa quella dell’Associazione delle Università per la Ricerca in Astronomia (AURA ), questi fenomeni possono essere sintomi di una prossima rottura della macchia. Ma non sempre è così. “La natura dei ponti di luce non è ancora del tutto chiara,” spiega il dottor Phillips su Spaceweather.com . “In alcuni casi segnalano che la macchia sta per disintegrarsi. In altri, invece, sembrano anticipare brillamenti violenti. Sappiamo che i campi magnetici alla base di queste strutture sono in continua tensione, pronti a rompersi e ricollegarsi — lo stesso processo che dà vita alle esplosioni solari.”
AR 4079 ha un diametro superiore ai 170.000 chilometri, quasi 14 volte quello terrestre. Ed è posizionata con precisione al centro del Sole, leggermente sopra l’equatore. Questo significa che ogni emissione energetica potrebbe puntare direttamente verso il nostro pianeta. Nonostante la sua grandezza, però, finora non ha prodotto nulla di eclatante. Solo qualche brillamento lieve, niente che abbia fatto scattare l’allarme. Ma la comparsa del ponte di luce fa pensare che qualcosa potrebbe cambiare presto.
April Sun Wrap: AR4079 Takes Center Stage! ☀️
Solar Max is still going strong! April’s sunspot count hit 140.6, up from March, keeping Solar Cycle 25 near its peak. But the real headliner? Sunspot AR4079—a giant spanning 6–7 Earths wide!
Now dominating the Sun’s… pic.twitter.com/nC0r0OBHv8
— Dr. C. Alex Young (@TheSunToday) May 3, 2025
Cos’è esattamente un ponte di luce?
Il ponte di luce non è altro che una zona interna alla macchia solare AR 4079 più calda e luminosa rispetto alle altre. Di solito compare quando la macchia sta passando da una fase all’altra: o sta crescendo, o sta per spegnersi. Si forma perché i campi magnetici si distorcono e, nel tentativo di ristabilire un equilibrio, si ricollegano liberando energia. Questo processo genera plasma più caldo, visibile sotto forma di un filamento chiaro.
Alcuni esperti ritengono che possa anche indicare un aumento dell’instabilità interna. E in un oggetto gigantesco come AR 4079 , questa instabilità potrebbe sfociare in un brillamento improvviso. Quello che rende il momento particolare è proprio il contrasto tra la quiete attuale e la potenziale forza di questa struttura.
Se AR 4079 esplodesse, quali sarebbero i rischi per noi?
Se dovesse verificarsi un brillamento solare intenso , soprattutto di classe X, accompagnato da un’espulsione di massa coronale (CME ) proveniente dalla macchia solare AR 4079 , gli effetti sulla Terra non sarebbero trascurabili. Le radiazioni viaggiano veloci come la luce e arrivano qui in pochissimo tempo, mentre le particelle cariche impiegano tra le 12 e le 48 ore. A quel punto, potrebbero innescarsi tempeste geomagnetiche in grado di disturbare satelliti, reti elettriche e sistemi di comunicazione.
Valtavan kokoinen aktiivinen alue 4079 tänään päivällä. Molempiin mustiin alueisiin (Umbra) mahtuisi maapallo.#AR4079 #Solar #Sunspot pic.twitter.com/kggMyt56K6
— Stig Leivo (@Leivotech) May 3, 2025
Tony Phillips su Spaceweather.com ha già notato una cosa curiosa: “Le macchie grandi di solito non stanno zitte. Producono spesso brillamenti potenti.” Eppure AR 4079 , pur essendo enorme, finora ha dato solo segni di vita deboli — appena qualche eruzione di classe C. Questo comportamento anomalo apre a due possibilità: o siamo nella calma prima della tempesta, o magari questa macchia non esploderà mai. Due scenari entrambi plausibili, nessuno escluso.
Gli effetti di un evento estremo non riguarderebbero solo i tecnici e gli scienziati. Potremmo assistere a blackout radio, problemi con i satelliti GPS, sovraccarichi sulle reti elettriche e, naturalmente, aurore visibili anche in Italia. L’ultimo evento simile fu l’Evento di Carrington nel 1859, quando una tempesta solare causò danni ai cavi telegrafici e fece apparire aurore fino nei tropici.
AR 4079 si trova oggi esattamente dove serve per colpirci. Al centro del Sole, rivolta verso la Terra. Se decidesse di “parlare”, potrebbe farlo in modo diretto.
Carrington: lo scenario estremo da tenere a mente
L’Evento di Carrington , avvenuto nell’autunno del 1859, rimane uno dei più potenti brillamenti solari mai registrati. Fu accompagnato da una tempesta geomagnetica così intensa da mandare in tilt i sistemi telegrafici dell’epoca e illuminare il cielo con aurore visibili fino in Messico. Oggi, un evento simile potrebbe costare miliardi di dollari di danni, mettere fuori uso satelliti e paralizzare intere reti elettriche.
AR 4079 non è ancora esplosa, ma è già grande circa la metà di quella che provocò Carrington. E si trova nella posizione ideale per colpirci. Per ora non sembra esserci pericolo, ma la sua attività anomala non permette previsioni certe.
Conclusione
La macchia solare AR 4079 tiene tutti con il fiato sospeso. La comparsa del ponte di luce potrebbe indicare che qualcosa sta per succedere, anche se non è detto che sia necessariamente un evento catastrofico. Fino a oggi, la macchia si è mostrata tranquilla, nonostante le sue dimensioni impressionanti. Ma la sua collocazione precisa e la storia recente dell’attività solare ci insegnano che non bisogna abbassare la guardia. Se dovesse esplodere, potremmo trovarci davanti a un evento epocale. Finché continuerà a puntare verso di noi, resteremo con gli occhi rivolti al cielo.
Redazione
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