Stiamo Diventando Più Stupidi ? Un’Analisi dell’Evoluzione Umana

È una semplice impressione quella che ci vuole più stupidi dei nostri antenati o una disarmante verità dell’evoluzione? La teoria è tanto semplice quanto disarmante: nella società odierna, per sopravvivere non abbiamo più bisogno dell’intelligenza – che perciò si sta estinguendo.
La Ricerca di Stanford University
L’illustre Stanford University è stata la culla di uno studio che ha fatto scalpore nel mondo scientifico. Il fulcro di questa ricerca rivoluzionaria è stato Gerald Crabtree, un eminente genetista e docente di patologia e biologia dello sviluppo.
Crabtree ha indirizzato il suo studio verso l’esplorazione del patrimonio genetico umano. Ha scrutato le trasformazioni avvenute nel corso di centinaia di migliaia di anni, focalizzandosi principalmente sulle capacità cognitive e sul DNA dell’essere umano.
I risultati di questo studio, pubblicati sulla nota rivista scientifica Trends in Genetics, hanno portato a una conclusione che ha suscitato molto dibattito: la stupidità, dal punto di vista evolutivo, è il nostro destino ineluttabile.
Questa dichiarazione, per quanto sorprendente, è frutto di un’analisi meticolosa delle variazioni nel nostro DNA nel corso della storia. Secondo Crabtree, l’intelligenza, un tempo vitale per la sopravvivenza, sta diventando sempre meno rilevante nella società contemporanea. Di conseguenza, i geni legati all’intelligenza stanno progressivamente scomparendo dal nostro patrimonio genetico.
Questo studio ha innescato un acceso dibattito nella comunità scientifica. Mentre alcuni accolgono con interesse le scoperte di Crabtree, altri rimangono scettici. Nonostante le diverse opinioni, una cosa è certa: la ricerca di Crabtree ha sicuramente contribuito a migliorare la nostra comprensione dell’evoluzione umana.
L’Idiocrasia e l’Evoluzione Umana
l film del 2006, “Idiocracy”, ha profetizzato in modo comico un futuro in cui la società è basata sulla stupidità. In questo mondo immaginario, i geni migliori scompaiono dal DNA e dalla società, lasciando spazio a quelli più “comuni”. Potrebbe sembrare un concetto fantastico, ma secondo alcuni studi, potrebbe non essere così lontano dalla realtà.
Nella società odierna, ci stiamo avvicinando sempre più a questa profezia. I geni che una volta erano considerati i migliori stanno scomparendo, sostituiti da quelli più “comuni”. Questo non significa che stiamo diventando meno intelligenti, ma piuttosto che il tipo di intelligenza richiesto per sopravvivere e prosperare sta cambiando.
Il progresso scientifico e tecnologico continua, ma a ritmi che potrebbero essere inferiori rispetto a quelli che avremmo potuto sostenere se fossimo ancora dotati dei geni dei nostri antenati. Questo non significa che stiamo regredendo, ma piuttosto che stiamo evolvendo in un modo diverso.
Il Punto più Alto dell’Intelligenza Umana
L’apice dell’intelligenza umana, secondo gli studi, non si è raggiunto nel Paleolitico. Questa affermazione è sostenuta da Crabtree, un rinomato ricercatore. Ha dedicato la sua carriera alla ricostruzione delle possibili mutazioni del nostro corredo genetico attraverso le varie epoche.
Crabtree sostiene che l’impoverimento delle nostre capacità intellettive non è un fenomeno recente. Invece, sarebbe iniziato circa 3.000 anni fa. Questo periodo coincide con l’epoca della Grecia classica, un’era notoriamente ricca di progressi intellettuali e culturali.
Tuttavia, dopo aver raggiunto questo picco di intelligenza, l’umanità avrebbe iniziato una lenta ma inesorabile discesa. Questa tendenza discendente è stata osservata nonostante i numerosi progressi tecnologici e scientifici che abbiamo realizzato nel corso dei secoli.
Il Futuro dell’Intelletto Umano
Secondo Crabtree, il declino intellettivo che stiamo sperimentando non è una questione storica o culturale. Piuttosto, è un fenomeno che riguarda l’intera specie umana e che ci accompagna da circa 120 generazioni. Questo declino sarebbe dovuto a una selezione naturale meno severa, che avrebbe portato a un peggioramento della qualità del nostro cervello.
Ma c’è di più. La nostra fragilità mentale sarebbe anche legata al fatto che il nostro cervello deve immagazzinare molte più conoscenze rispetto a 3.000 anni fa. Oggi, come minimo, dobbiamo saper leggere, scrivere, usare il computer, guidare una macchina, e destreggiarci tra i mezzi pubblici di una città. Questo carico di informazioni potrebbe mettere a dura prova le nostre capacità cognitive
Conclusione: Dobbiamo Preoccuparci?
Dobbiamo preoccuparci? Considerato che “contro” l’evoluzione non si può fare molto, forse no. E, in ogni caso, molti studiosi non sono d’accordo con le conclusioni di Crabtree, anche perché lo stesso genetista non fornisce dati certi che attestino l’effettiva maggiore stupidità dell’uomo contemporaneo. Forse ciò che si legge e vede su giornali e tv potrebbe bastare, ma la scienza ha bisogno di prove inoppugnabili…
Redazione
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