Geco: un animaletto dalle risorse sorprendenti e del tutto innocuo

Alla vista di un geco in casa, la maggior parte di noi solitamente non reagisce proprio bene. Al contrario, siamo portati a scacciare l’animale il più in fretta possibile dalle mura domestiche credendolo in quale modo pericoloso. Eppure questo simpatico animaletto è da sempre considerato un simbolo di rigenerazione, adattabilità, forza e vitalità, ragion per cui lo si ritrova in molte rappresentazioni artistiche e nei tatuaggi.
Contenuti
- 1 Aspetto e caratteristiche generali
- 2 Geco in casa: cosa fare?
- 3 Quanto vive e cosa mangia il geco?
- 4 Curiosità
Il geco, inoltre, è tutto fuorché pericoloso. La credenza popolare, dunque, identifica nel geco un autentico portafortuna che alcune persone allevano in casa come un qualsiasi animale domestico. Anzi, essendo una piccola lucertola va a caccia di insetti e ragni ben più fastidiosi e temibili per la salute umana.
Ma quali sono le peculiarità che rendono questo piccolo rettile tanto speciale? Scopriamolo insieme in questa guida a lui dedicata.
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Aspetto e caratteristiche generali
Il geco (Geco comune o Tarentola mauritanica Linnaeus), è un piccolo rettile appartenente al sottordine dei sauri. La sua famiglia è quella dei Gekkonidae, che a sua volta comprende diverse sottocategorie molto diffuse in tutta l’area del Mediterraneo, soprattutto lungo le fasce costiere.
Il geco comune è quello più diffuso in Europa ed è un parente stretto della lucertola. Esattamente come quest’ultima, è assolutamente innocuo per l’uomo e nutrendosi di insetti come mosche, zanzare, falene e scarafaggi è decisamente utile all’uomo e all’ecosistema.
L’habitat del geco è costituito dalle pietraie, le cave, i muretti a secco, i cumuli di legna, ma soprattutto gli edifici e le abitazioni dove adorano soggiornare senza temere la presenza umana o quella di altri animali, compresi i gatti.
Normalmente, il geco ha dimensioni medio-piccole che non superano i 16 centimetri di lunghezza compresa la coda. La testa è più grande rispetto al corpo, il muso appuntito e gli occhi grandi e tondi. Ha un corpicino robusto, decisamente grassottello e leggermente appiattito che gli consente di infilarsi ovunque, anche nei pertugi più stretti. Il dorso e la coda sono grigi o bruni, ma le colorazioni cambiano a seconda delle condizioni ambientali e della luce consentendogli di sfruttare una buona capacità di mimetismo.
Tutto il corpo del geco è ricoperto da tubercoli che gli conferiscono un aspetto ‘ruvido’ per non dire ‘spinoso’, caratteristica che in molte persone desta un senso di repulsione e spavento. Gli esemplari più grandi sono i maschi, mentre i piccoli gechi presentano delle striature scure più evidenti che poi perdono durante la crescita.
L’abilità più evidente del geco consiste nella rapidità di movimento e nella capacità di arrampicarsi velocemente ovunque. Si tratta di un animale territoriale, caparbio e tenace che difende il proprio territorio in modo impavido e irruento.
Pochi animali, infatti, osano sfidare un geco nella conquista di una preda o di uno spazio, e questo è uno dei requisiti più stupefacenti di questo draghetto in miniatura.
Geco in casa: cosa fare?
Abbiamo già detto che il geco non è assolutamente un animale pericoloso, al contrario, mangia una grande quantità di insetti e ragni. Tuttavia, ritrovarsene uno in casa può rappresentare per molte persone un problema.
La prima regola da osservare in questo caso è agire con un po’ di buon senso: non è necessario scacciare l’animale con violenza o fargli del male. Ci sono trucchi e rimedi del tutto naturali che possono indurre il geco ad abbandonare spontaneamente la nostra casa ed evitare che si ripresenti.
Il primo trucco consiste nel spargere qua e la un po’ di naftalina. Il geco detesta questo odore e di sicuro non resterà a lungo in casa se ne avvertirà anche solo il minimo sentore. Inserendola nei cassetti o nei pertugi più umidi di certo non vedremo gechi camminare lungo le pareti del nostro salotto…
L’altra cosa che il geco proprio non tollera è l’acqua. Provate a vaporizzare sull’animale un po’ di acqua fredda e vedrete che andrà via a gambe levate capendo di non essere il bene accetto.
Esattamente come le lucertole, anche il geco è in grado di auto-amputarsi la coda, cosa che gli consente di liberarsi con agilità della parte terminale del suo corpo che potrebbe finire tra le grinfie di predatori o altri animali. Tenete conto nel caso pensiate di catturare il geco per la coda!
Nel caso in cui il geco abbia già fatto capolino in casa e non si decida ad abbandonarla per nessun motivo al mondo, possiamo usare con delicatezza un bel retino da pesca e cerca di catturarlo. Compito non certo semplice vista la rapidità con cui si muove e la sua capacità di infilarsi in tutte le fessure, ma con un po’ di pazienza…
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Quanto vive e cosa mangia il geco?
Un geco raggiunge la maturità sessuale tra i 4 e i 5 anni di età e la sua vita in genere si protrae fino a 10 anni circa. Le femmine di alcune specie di questi rettili si riproducono per partenogenesi, ovvero senza l’ausilio del maschio.
Come detto, il geco si nutre prevalentemente di zanzare, mosche, falene, ragni, scarafaggi e moscerini. Occasionalmente, va a caccia anche di formiche, alate e non, e di piccoli invertebrati. Non di rado, si nutrono anche di frutta e nettare. In inverno, i gechi si rifugiano in tane sotterranee e nelle nervature degli alberi per proteggersi dal freddo e dormire, senza però entrare in un reale letargo.
Curiosità
Scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno studiato la capacità davvero straordinaria del geco di aderire a qualsiasi superficie. Il merito è delle speciali zampe di cui questo animaletto è munito. Le dita, in particolare, sono piccoli capolavori ingegneristici della natura: hanno minuscoli cuscinetti ed una serie di lamelle longitudinali che consentono al rettile di non scivolare e arrampicarsi con estrema facilità.
In pratica è come se avesse centinaia di setole che aderiscono perfettamente anche sulle superfici più viscide. Per staccarle, l’animale non deve faticare, ma cambiarne semplicemente l’inclinazione. L’unico materiale su cui le zampe del geco non riescono ad aderire è il teflon.
I ricercatori del Politecnico di Torino stanno mettendo a punto una speciale tuta ispirata alle zampe del geco. Guanti e scarpe di questa tuta sarebbero rivestiti di una particolare colla a base di nanotubi di carbonio che li rende super-adesivi su qualunque superficie.
In pratica, una tecnologia che si comporta come il velcro, esattamente quello che permette ai gechi muoversi con rapidità in qualsiasi situazione. Incredibile, ma vero…
Erika Facciola
Fonte: www.tuttogreen.it