Universo Olografico
Che cos’é un ologramma? Uno scienziato lo definirebbe come un tipo particolare di fotografia,
dove l’immagine presente sulla superficie appare tridimensionale quando viene esposta alla luce diretta.Il processo che crea questo tipo di immagine fa un uso tale della luce laser,
da permettere all’immagine stessa di distribuirsi su tutta la superficie della pellicola.
In tal modo, ogni parte della superficie contiene l’immagine intera proprio come era visibile all’origine, ma su scala ridotta.In altre parole ciascun frammento è un ologramma. Se l’immagine originale fosse divisa in un numero qualunque di parti ciascuna di esse- a prescindere dalla sua dimensione-permetterebbe comunque una visione completa dell’immagine intera originale.
“Dio non gioca a dadi con l’universo” – Albert Einstein
Osserva queste due immagini: le connessioni neurali all’interno del nostro cervello riproducono i filamenti dell’universo.
Avendo compreso più a fondo il concetto di ologramma e il modo in cui lo si crea, parliamo dell’esperimento dell’entanglement: un’esperienza avvenuta nel passato tra due particelle subatomiche crea tra di esse una forma di “connessione” per cui il comportamento di ciascuna delle due condiziona in modo diretto ed istantaneo il comportamento dell’altra indipendentemente dalla distanza che le separa. Per esempio, nel caso di due particelle subatomiche inizialmente accoppiate e che poi vengono separate e allontanate l’una dall’altra,
se ad un certo istante invertiamo il senso di rotazione (chiamato dai fisici con il termine “spin”) di una delle due, in quello stesso istante anche l’altra inverte il suo senso di rotazione, indipendentemente dalla distanza che separa le due particelle. L’esperimento è stato ripetuto in molte occasioni, ogni volta con risultati identici. Le due particelle agiscono come se fossero ancora unite, nonostante si trovino a km di distanza l’una dall’altra.
Il sapere tradizionale sostiene che, affinché si verifichi un collegamento del genere, nel caso ad esempio dei fotoni, si manderebbero in qualche modo dei segnali. Qui sorge un problema per i fisici: affinché i due fotoni possano scambiarsi un messaggio, quest’ultimo dovrebbe viaggiare
a una velocità superiore a quella della luce, ma secondo la teoria della relatività di Einstein non può spostarsi così velocemente. E se il segnale di un fotone non dovesse mai viaggiare per raggiungere l’altro? È forse possibile che si viva in un universo dove le informazioni tra fotoni non abbiano mai bisogno di essere trasportati da nessuna parte, per essere ricevuti?Il fenomeno dell’Entanglement rappresenta l’aspetto più sconvolgente mai scoperto dalla fisica quantistica odierna, e sembra coinvolgere non solo le particelle elementari, ma anche la realtà che viviamo. Un’unica entità vivente e cosciente, una mente intelligente, ordinata e strutturata fonde insieme particelle, materia e coscienza in una sola realtà olografica, rendendo concreti e spiegabili solo attraverso l’entanglement quantistico fenomeni come la telepatia, il teletrasporto, la precognizione, la visione remota e la psicocinesi.
Russell Targ, cofondatore dell’iniziativa di ricerca sulla visione a distanza presso lo Stanford Research Institute di Menlo Park in California, descrive questo collegamento in maniera splendida ed eloquente: “Viviamo in un mondo non locale in cui le cose, pur essendo fisicamente separate, possono tuttavia comunicare fra loro istantaneamente”. Targ chiarisce il significato di tale collegamento, quando afferma: “Non si tratta di chiudere gli occhi e di mandare un messaggio a una persona che si trova a migliaia di km da me, ma piuttosto in un certo senso non esiste una separazione fra la mia e la sua coscienza”. Il motivo per cui non era necessario che i segnali viaggiassero tra i due fotoni è che erano già lì- non erano mai partiti da alcun punto né erano mai stati trasportati verso un altro punto nel senso convenzionale del termine.Per definizione, ogni punto di un ologramma è il riflesso di qualunque altro suo punto; e una proprietà che esiste in qualunque sua parte esiste dappertutto al suo interno. Quindi nell’ologramma non localizzato del nostro universo, l’energia fondamentale che unisce tutte le cose, le collega anche istantaneamente l’una alle altre. Anche se potrebbe sembrare che siamo scollegati gli uni dagli altri e dal resto del mondo, quel distacco non esiste, sul piano da cui trae origine l’ologramma: all’interno della matrice vivente.
“Ogni frammento rispecchia tutti i frammenti”.
Tu sei un frammento dell’Universo. Tutto è dentro di te.
Fonte: http://essereilcambiamento.grou.ps/618725
Ricordo ai visitatori di pianetablu news che su facebook è stata creata la pagina pianeta blu in cui vengono riportati gli articoli di pianetablu news ed anche altre notizie.Se la pagina è di vostro gradimento cliccate in alto a destra sul bottone mi piace e fatela conoscere anche ai vostri amici per aiutarla a farla crescere.
ecco il link della pagina: