Il sole ogni 12.000 anni

“Oltre lo spazio e il tempo, i gas fluttuavano. Quella materia era caduta da diecimila soli, in un miasma di esplosioni spente, di fuochi infernali estinti e nella furia di cento milioni di macchie solari…il tutto senza forma, senza scopo. Ma era solo il principio.”(da “I ribelli dei 50 soli” di A.E. Van Vogt)

Sin da quando sono cominciate le sue osservazioni il Sole è una stella che non smette di celare sorprese,nonostante in molti pensino di conoscere la sua struttura interna,e i suoi cicli.
Esistono ancora numerosi fatti ignorati dagli accademici circa quanto l’attività delle macchie possa influire sul clima,provocando riscaldamenti del pianeta con conseguente ritiro dei ghiacciai,e sulla geologia terrestre innescando terremoti e attività vulcaniche.
“L’anno scorso uno studio preliminare pubblicato dal centro di ricerca spaziale e la scienza in Florida.
Una rassegna di documenti storici è stata effettuata per 350 anni di attività vulcanica globale (1650-2009) e sismico (terremoto) attività per gli ultimi 300 anni (1700 al 2009) negli Stati Uniti continentali e quindi rispetto al record del Sole, come delle macchie solari una misura di attività solare.
Secondo questo studio, esiste una forte correlazione tra attività solare e grandi eventi sismici e vulcanici della Terra.
Hanno trovato un grado impressionante di correlazione per l’attività vulcanica globale (> 80,6%) e per i più grandi terremoti Stati Uniti (100% dei primi 7 più potente) contro i bassi di attività solare. ”
Il Monte Penatubo ha eruttato nel 1991, così come il Monte. Aetna in congiunzione con la fine del massimo solare.
Poi due vulcani messicani,il mt. Popocatpetyl e il Mt Colima hanno eruttato nel 2000.
Andando ad un precedente ciclo delle macchie solari,il Mt. St. Helens esplose pennacchi caldi di fumo e cenere nel cielo nel 1980.
Il Mt. Aetna ha l’abitudine di eruttare in tandem con i picchi di attività solare, come le eruzioni del 2000, 1991, 1969 e 1908, anni solari di massimo.
Il Mt. Lassen ha eruttato per l’ultima volta, nel 1917 durante la prima guerra mondiale al picco del ciclo delle macchie solari.
Il Mt. Popocataptel e il monte Colima sono diventati di nuovo attivo come Aetna durante il ciclo delle macchie solari 23 nel 2000.
Non tutte le eruzioni significative hanno luogo durante gli anni di Massimo Solare,ma ne esiste una buona percentuale.
Tuttavia l’attuale attività delle macchie solari,sembra essere molto minore rispetto a quella che si vide un millennio fa quando in Cina
Nel 28 prima dell’Era Volgare un documento cinese narra dell’osservazione di una macchia solare che viene descritta come “un vapore nero grande come una moneta”. La macchia in questione doveva essere veramente grande; stime attuali indicano un diametro di circa 40mila chilometri.
Se il sole può generare macchie solari di tali dimensioni pensiamo a cosa deve essere successo 12.000 anni fa alla fine del Pleistocene.
“Il Dr.Paul La Violette ha trovato prove che dimostrerebbero che questo tremendo sconvolgimento, potrebbe aver avuto causa grazie ad Super flare solare!
Nella prima settimana di Giugno La Violette ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista radiocarbonio.
L’estrema precisione ed accuratezza della sua ricerca, ha portano La Violette a concludere che questo straordinario evento di emissione di protoni SPE dell’ordine di 1,31 ⋅ 1011 protoni/cm2 , da parte della nostra stella e che avrebbe impattato con la Terra, sarebbe avvenuto 12837 anni fa.
Datazione che conterebbe un errore di soli +/- 10 anni.”
Nel nord america il 95% della fauna si estinse. In prevalenza erano mammiferi con un peso compreso fra i 25 e i 50 kg, ma scomparvero anche piccoli animali e 10 specie d’uccelli.
Anche se il nord america fu il più colpito, un forte impatto si registrò anche in Europa, Siberia e sud america.
La causa di questo tremendo sconvolgimento è tuttora un mistero.
Tuttavia analizziamo la scena del delitto.
-Le rocce sparse sui monti Jura sono state trasportate dalle Alpi,la composizione dei loro minerali e diversa da quella delle formazioni Jura.
Tali blocchi di roccia si trovano sui Jura ad un altezza di 600 metri al di sopra del lago di Ginevra.
-Sulle coste della Gran Bretagna,sulle spiagge e sulle zone montuose,se ne trovano di strappati dai massicci norvegesi e trascinati da forze mostruose per tutta l’estensione che li separa arrivando fino in Germania.
Sulla cima dei monti Harz,Germania Centrale,si trovano rocce provenienti dalla Norvegia.
-Negli Usa,i massi erratici strappati dalle montagne di granito del Canada e del Labrador,sono stati disseminati in tutto il Maine,New Hampshire,Vermont..ecc.
Sono sparsi in cima a dorsali su pendii e nelle valli.
Alcuni in precario equilibrio sulle linee di dispulvio.
-Gli scienziati russi stimano che in un’area di 527.000 miglia quadrate di Siberia,un tempo abbiano vissuto almeno 11 milioni di mammut.
E’ stato inoltre stimato che aggiungendo un numero equo di rinoceronti lanosi,e uno ancora maggiore di bufali e cavalli,le cui ossa superano quelle dei mammut,la stima degli animali che un tempo abitavano l’area era di 174 milioni,a ciò sommiamo il resto della Siberia,Europa settentrionale,Groelandia,Canada e Alaska e comprendiamo da soli che non fu una banale catastrofe.
-Nella Manica,vicino a Plymouth,crepacci di varia grandezza sono pieni di frammenti rocciosi,spigolosi e taglienti,con ossa di Mammut,ippopotami,rinoceronti,cavalli,orsi polari e bisonti.
Le ossa sono “spaccate in numerose schegge.Nessun scheletro è stato ritrovato integro.
Le ossa di fatto sono state disperse nel modo più irregolare,senza alcuna relazione alla loro posizione nello scheletro dell’animale.”
Nessuna mostra segni di usura,morsi da animali da preda,anche se sono in compagnia di iene,orsi e leoni.”
-Nel Devonshire e anche nel Galles,brecce ricolme di ossa o conglomerati di ossa spezzate e pietre nelle fenditure del calcare consistono in frammenti di rocce irte e ossa spezzate,senza traccia di morsi.
-Francia,sono state descritte brecce ricolme di ossa nelle valli attorno a Parigi,così come nelle rocce sulle cime di colline isolate nella Francia centrale.
Sul monte Genay,450 metri,la cima è ricoperta da un deposito di mammut,renne,cavalli e altri animali.
-Francia,nelle rocce sulla cima del monte de Sautenay c’è una frattura ricolma di ossa animali.
“Perchè mai così tanti lupi,orsi,cavalli e buoi devono essere saliti su una collina isolata da tutti i lati?”
“Non è possibile credere che animali di così differenti abitudini abbiano vissuto assieme.”
Si suppone che i resti di animali diversi,vennero trovati mescolati assieme perchè”stavano fuggendo dalle acque che stavano salendo”.
-Le colline attorno a Palermo,Sicilia,presentano una “straordinaria quantità di ossa di ippopotami,una completa ecatombe.”
“Venti tonellate di queste ossa sono state prelevate a San Ciro,nei pressi di Palermo…le ossa di animali sono di ogni età,a partire dai feti,e non mostrano i segni del tempo.”
-Se ora osserviamo il numero di mammut che da millenni continuiamo ad esumare scopriamo che quello che avvenne in quel periodo fu un autentica carneficina della quale a causa dell’enorme numero di vittime,non potremmo mai fare una stima completa,ma non possiamo negare l’evidenza con banali teorie della quale furono solo i cambiamenti climatici la causa di tutto ciò.
-I mercanti cinesi compravano ossa di mammut già 2000 anni fa e stessa cosa vale per gli arabi 1000 anni fa.
-Ossa di mammut sono state ritrovate in tutto il mondo,dall’Alaska alla Cecosolovacchia,dalla Siberia al Messico e alla Francia.
-Nel Delfinato francese vennero ritrovate così tante ossa che venne chiamato Le Champ des gèants,il campo dei giganti.
-In alcune aree della Siberia,c’era così tanto avorio che veniva considerato inesauribile come un giacimento di carbone.
-Un enorme giacimento di ossa è stato scoperto lungo il fiume Berelyakh,un affluente dell’Indigirka.
Sorvolando le località in elicottero,membri dell’Accademia Yakuta delle Scienze videro migliaia di ossa affiorare dal terreno,così fitte da proteggere le rive del fiume dall’erosione.
“E questo non è niente rispetto le ossa sepolte” afferma il professor Nikolaj Vereshchagin,dell’Istituto di Zoologia di Leningrado.
“L’erosione delle coste artiche getta in mare migliaia di zanne ossa ogni anno”.
-“Alcune stime suggeriscono che sotto il terreno ghiacciato vi siano ancora 10 milioni di mammut”scrivono Adrian Lister e Paul Bahn in Mammoths.
-Il primo mammut in piedi fu scoperto nel 1839 lungo il fiume Shangin.
-Il primo mammut ancora commestibile venne trovato sulle rive del fiume Bereskova,nella Siberia nord occidentale,nell’agosto del 1900.
Gli scopritori,un gruppo di cacciatori Lamut i cui cani avevano fiutato l’odore della carne,informarono l’Accademia russa delle Scienze che un anno dopo mandò sul posto una squadra di studiosi.
Sporgendo dalla banchina solo con la testa,e con il resto del corpo sigillato in una combinazione di terra pietre e ghiaccio,l’animale era quasi integro e surgelato.
Il ghiaccio attorno alla carcassa non proveniva da un lago o da un fiume scrisse un commentatore,”ma era evidentemente prodotto dalla neve.”
A distanza di migliaia di anni dopo la morte il corpo era eretto per metà,si presentava seduto interrata tesa in avanti e la parte anteriore del corpo piegata come se cercasse di mantenersi in equilibrio.
Era un maschio e a quanto sembrava era morto per soffocamento.
Il membro eretto si poteva spiegare solo in una condizione si asfissia.
Numerosi altri animali di quella stessa epoca mostrano condizioni identiche.
Ad esempio i vasi sanguigni di un rinoceronte lanoso scoperto lungo il fiume Vilnyu,Siberia,erano pieni di sangue coaugulato,segno evidente della sua morte per asfissia dice William Farrand del Lamont-Doherthy Earth Observatory.
Nel suo stomaco vennero ritrovati dei semi,fiori e muschio e rametti di cespugli che crescono tutt’ora in quella zona.
I semi fecero capire agli scienziati che era morto all’improvviso in autunno.
Una persona normale si chiederebbe,come può essere successo tutto ciò?
Innanzitutto la presenza di tutta quella selvaggina al Nord,le foreste abbattute,e l’enorme numero di animali,evidenzia che il clima era temperato e non è stata la deglaciazione ad ucciderli.
La presenza di colline di legno,a tratti bruciate,cenere vulcanica e alberi abbattuti,animali di differenti specie da quelle tropicali a quelle di climi freddi,significa che i primi furono trasportati lì da qualche agente di enorme potenza.
-Alaska,F.Rainey,Università dell’Alaska,”Squarci larghi spesso lunghi parecchi chilometri e profondi anche 50 metri…questa fanghiglia spesso contiene enormi giacimenti di ossa congelate di animali estinti quali mammut,mastodonti,superbisonti e cavalli.”
-Frank C.Hibben,Università del New Messico,”…I mammiferi spesso sono trovati in buona parte smembrati e disarticolati,anche se certi frammenti trattengono ancora nel loro stato congelato,porzioni di legamenti,pelle,peli, e carne.”
“Alberi contorti e ammucchiati in masse scheggiate…in questi strati si possono trovare almeno 4 strati di ceneri vulcaniche.”
-Siberia,mammut,”E’ assolutamente necessario credere che i corpi vennero congelati immediatamente dopo la loro morte,e non vennero scongelati fino al loro ritrovamento.”
-Isole della Nuova Siberia”Il suolo di queste isole desolate è completamente ricoperto da un numero impressionante di ossa di elefanti e rinoceronti.”
“Queste ossa erano stracolme di ossa di mammut,e la quantità di ossa di rinoceronti ed elefanti è assolutamente stupefacente.”
-Nell’isola di Kotelnoi”..non esistono alberi,arbusti,cespugli…eppure in questo territorio incolto si sono trovate ossa di elefanti,rinoceronti,bisonti e cavalli in numero tale da sfidare qualsiasi calcolo.”
-Isole della Nuova Siberia”enormi foreste pietrificate”visibili a decine di chilometri.
“I tronchi degli alberi di queste antiche foreste erano parzialmente ritti in piedi,in parte stesi orizzontalmente,sepolti nel terreno gelato.La loro estensione è notevole.”
“Sulla costa meridionale della Nuova Siberia si trovano le notevoli colline di legno(ammassi di tronchi)alte 30 fathom,55 metri,assieme a strati orizzontali di sabbia.
Salendo queste colline si incontrano ovunque mucchi di carbone di legna ,apparentemente coperti di cenere”
Ecco una epigrafe parziale alcuni di ritrovamenti alquanto singolari di specie animali di climi diversi in differenti aree del mondo:
-Germania:alberi di origine non locale-molti depositi di lignite sono di sequoia,un albero che non cresce in stagni e che l’unica ipotesi logica è che siano stati trasportati e sepolti lì.
-Australia,morwell:depositi simili a 200 piedi al livello del suolo, spessi fino a 800 piedi,stato di conservazione sorprendente quanto è sorprendente che si trovino alberi non comuni in quella stessa regione.
unica soluzione,stessa di sopra.
-Brasile,Camerun e Iola indonesiana di Java nei depositi di lignite si trovano funghi e alghe attaccati a fogliame ancora verde di clorofilla.
ciò implica un sotterramento rapido e non graduale.
tali depositi contengono goglie non solo locali ma da tutto il mondo.
-Stati Uniti:Wisconsin,Iowa meridionale,Illinois e Ohio ci sono zone dove si trovano immense foreste di conifere e alberi decidui seppelliti sotto il suolo,a una profondita che varia da pochi piedi a 10 metri di spessore.
non essendosi ancora pietrificate si ritiene tali foreste relativamente giovani.
-Isole Elisabetta, nord del circolo polare artico dove anche in estate soffiano venti gelidi,si trovano foglie,pigne e ghiande fino 300 metri al di sopra del livello del mare in ammassi spessi fino a 40 metri.
-Groelandia,terra assolutamente priva di alberi ,si trovano i resti di pigne ghiande e sequoie,querce e aceri insieme in mucchi scomposti.
-Svizzera lago di Zurigo:depositi d lignite contenenti ossa di mammut,ippopotami rinoceronti ecc.
-Inghilterra:foreste di alberi gigantschi trovate sepolte,in alcuni di essi erano ancorA attaccati noci e bacche ed insieme ad essi ossa di mammut cavalli,ippopotami…
-Alaska Canada:campi di detriti e melma profondi fino a 60 metri,molti di essi in zone che non sono mai ghiacciate,stipate in frammenti di materiale:vegetale,frammenti di alberi,rocce e schegge di ghiaccio,almeno 4 differenti strati di cenere troviamo ossa dicoiattoli,castori,pecore,lupi,antilopi,caribu,gatti dai denti a sciabola,leoni,cavalli,cammelli,bisonti,buoi muschiati,mastodonti e mammut.
In molti casi sopravvive parte del tessuto corporeo pelle o pelo…cosa ancora più interessante è che non sono in scheletri interi ma addirittura in frammenti misti ..come se i poveri disgraziati fossero prima stati fatti a pezzi e in seguito sepolti o congelati
Innumerevoli teorie sono state redatte, dai cacciatori paleolitici del nord america a l’impatto di una cometa per passare a sciami di meteore. Tutti ipotesi che hanno dimostrato di contenere gravi lacune
La Violette continua sostenendo che l’evento di 12837 anni fa, abbia riversato sulla Terra, in soli due giorni, un contenuto di radiazioni superiore, se non compreso, fra 3 e 6 Sv (Sieverts). E’ risaputo (Epelman&Hamilton 2006) che un una dose radiazioni superiore a 3,5 Sv può essere letale per l’uomo. Quando le radiazioni sono comprese fra 4 e 6 Sv è sicuro il decesso al 100%. L’evento riportato in precedenza (Febbraio 1956) fu in grado di produrre una diminuzione del 1% della magnetosfera, di conseguenza La Violette sostiene che l’evento registrato nel Pleistocene potrebbe aver sostanzialmente indebolito se non sopraffatto il campo geomagnetico terrestre permettendo ai raggi cosmici di penetrare, in notevole dose, nell’atmosfera terrestre.
La sua ipotesi come riportato in precedenza si basa sulle registrazioni dei carotaggi di ghiaccio GISP2, nello specifico sulla registrazione e la misurazione della conducibilità elettrica ECM , alla profondità di 1657,51 -1522,2 ed a 1708,65. In particolare alla profondità di 1657,51 metri che corrisponde ai 12837 anni fa (+/- 10 anni) si sarebbe registrato il picco d’acidità più grande dello Younger Dryas. La neve che cadde in quel periodo presenta infatti una conducibilità mille volte superiore alla conducibilità di fondo prima di tale periodo. L’elevata acidità della Neve suggerisce che l’atmosfera è stata esposta ad un elevato flusso di raggi cosmici durante lo straordinario evento solare!
Nella finestra sotto riportata è possibile osservare lo straordinario picco di conducibilità elettrica registrato nello strato di ghiaccio.

Se il campo magnetico terrestre è stato sopraffatto probabilmente le conseguenze sarebbero state fin troppo evidenti quali:spaventoso incremento dell’attività vulcanica e sottomarina terrestre con conseguenti effetti di raffreddamento sul clima e riscaldamento degli oceani;elettricità nell’atmosfera e negli strati conduttivi geologici del pianeta con possibili effetti anche in superficie;terremoti e tsunami su larga scala,oltre che devastanti perturbazioni atmosferiche e anche una possibile inversione del campo magnetico terrestre.
Nel nord-america si trovano dei sottili depositi, che sottoposti ad analisi ci rilevano dei picchi di : grani magnetici di iridio, microsferule magnetiche, carbone, fuliggine, sferule di carbonio, vetro, nano diamanti, fullereni con elio ET ed altre prove ha sostegno di un’ impatto ET con combustione di biomasse.
L’età di questi strati coincide con l’oramai ben noto raffreddamento dello YD e crescenti evidenze suggeriscono che questa dinamica si è verificata improvvisamente ed è stata pronunciata nel nord-america dove 33 generi di mammiferi sono scomparsi.
L’ evidenze geologiche e geochimiche sono ancora insufficienti per la scienza ufficiale.Le due ipotesi principali sono : l’intervento umano o il brusco raffreddamento.
Il primo logicamente da escludere.

“Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a considerare il “pensare allo stesso modo” più alto del “pensare in un altro modo”.Friedrich Nietzsche

Risalenti al medesimo periodo della quale si stima la fine del Pleistocene,in concomitanza con la devastante tempesta solare che ha stravolto il campo magnetico terrestre,sconvolgendo il clima e causando una serie di massicce estinzioni di massa,pare che si aggiunga un’ulteriore punto interrogativo.
Andiamo ad analizzare tutta quella serie di dati e/o registrazioni geologiche effettuate da numerosi paleontologi, geologici, chimici etc. che sembrano confermare a chiare lettere l’ipotesi di un’ impatto o più impatti di oggetti di natura extraterrestre (vedi sciame di meteoriti e/o comete).
La testimonianza principale di questi impatti risiede in numerosi strati di carbonio, rinvenuti in più di cinquanta siti geologici. Siti riconosciuti , ben analizzati e documentati dalle organizzazioni ufficiali.
Nel nord-america si trovano dei sottili depositi, che sottoposti ad analisi ci rilevano dei picchi di : grani magnetici di iridio, microsferule magnetiche, carbone, fuliggine, sferule di carbonio, vetro, nano diamanti, fullereni con elio ET ed altre prove ha sostegno di un’impatto extraterrestre con combustione di biomasse.
L’età di questi strati coincide con l’oramai ben noto raffreddamento dello YD e crescenti evidenze suggeriscono che questa dinamica si è verificata improvvisamente ed è stata pronunciata nel nord-america dove 33 generi di mammiferi sono scomparsi.
In sintesi, un vero e proprio scenario apocalittico si sarebbe registrato in quelle ore nel nord america.
Produzione di onde d’urto devastanti con una sovra-pressione e contemporanea creazione di veri e propri venti e vortici di fuoco che avrebbero causato incendi globali , distruggendo foreste, praterie e scorte di cibo per tutti gli erbivori. Diminuzione della fotosintesi per le piante . Fuliggine, fumi tossici e cenere avrebbero completato l’opera oscurando e bloccando la luce solare, producendo l’effetto collaterale più temuto una glaciazione a tempo di record. I feedback li conoscete molto bene, vapore acqueo e ghiaccio nell’alta atmosfera, incremento della nuvolosità ed effetto albedo e blocco della circolazione termoalina nel nord atlantico dovuto all’impatto ET con conseguente scioglimento e frammentazione delle calotte di ghiaccio con abbassamento della salinità dell’oceano.

Si ipotizza perfino una grande esplosione nel nostro nucleo galattico, oppure troviamo ricercatori come un certo Brakenridge che ipotizza l’esplosione di una supernova. Cluber e Napier propongono molteplici incontri con i resti di una cometa o un flusso di meteoriti.
Entriamo adesso nel vivo della trattazione andando a parlare ed analizzare i siti geologici dove sono stati rinvenuti dei sottili strati di sedimenti di uno spessore di soli circa 5 cm. !
Torno a specificare che i numerosi luoghi analizzati sono stati selezionati in base alla loro lunga tradizione archeologica e paleontologica (vedi la cultura clovis), quindi son ben documentati e datati dai ricercatori precedenti. Vedi la tabella sotto riportata.

Tre i siti che confermano l’estinzione della fauna (marcatori con la lettera “K”).
Sette siti presentano il tappetino nero di carbone che sovrasta il confine dello YD ( marcatore con la lettera “B”). Alcuni restanti marcatori “misc.markes” sono per il Carbone la lettera “C“, per il carbone vetrificato la lettera “G”.
L’accuratezza delle analisi al radiocarbonio su questi sedimenti ha permesso di calcolare con estrema precisione la datazione di molti siti. Uno dei siti più noti e documentati è Murray Springs in Arizona.
Otto campionamenti che fanno risalire il tappetino nero ad una datazione pari a 10’890AC al 14Cyr corrispondenti a 12920 anni fa.
Osservate nell’immagine sotto riportata, il deposito (linea scura), dei sedimenti, presente su una parete del sito sopra citato. Appena sotto la rottura litologica (linea scura) troviamo l’iridio, la fuliggine,i fullereni e microsferule che andremo nello specifico a trattare in seguito.

Sia sopra, che sotto sono stati ritrovati sia impronte (scavi condotti da Vance Haynes Jr.), che resti di mammut, che artefatti della civiltà “Clovis”. In particolare l’ottima conservazione degli scheletri dei mammut sembra confermare il rapido interramento dopo l’evento YDB – younger dryas boundary – ( confine dello Younger dryas ).
Di seguito riporto immagine dei siti calibrati (datazione) al confine del periodo dello Younger Dryas YDB . I siti evidenziati con il colore verde sono quelli che presentano un’alta percentuale di Iridio. I siti con valori irrivelanti di Iridio (<0,05 ppb) sono segnalati con il colore marrone. I siti che presentano il famoso depositi o tappetini neri di carbonio riportano un triangolo nero invertito.

Non solo nel nord america , in europa abbiamo il sito di Lommel in Belgio al confine con l’Olanda. In questo luogo, 12940 anni fa, si trovava una grande foresta ai margini di una palude. La striscia di colore nero, datata nuovamente 12,9ka (inizio del dryas recente), contiene tutti quei marcatori , precedentemente accennati, indicatori di un’ impatto extraterrestre (grani magnetici, microsferule magnetiche, carbone etc.). In particolare, da sottolineare l’alta percentuale di Iridio, pari a 117ppb, presente nei grani magnetici. Il carbone suggerisce inoltre combustione diffusa di biomasse.
Comunque in molti altri siti europei si trovano strani simili, datati sempre 12,94ka, come in Gran Bretagna,Francia, Germania, Danimarca e Polonia. Tutto quanto si correla appunto con gli strati YDB in nord america.

Analizzando nel dettaglio questo singolarissimo evento scopriremo che si trovano dettagli di ogni tipo.
Esistono tracce di crateri dette Carolina Bays disposti in differenti aree del Nord America e non solo.

“Evidenze riportate alla luce presso più di due dozzine di siti attraverso il Nord America suggeriscono che un oggetto extraterrestre esplose nell’atmosfera della terra sopra il Canada circa 12, 900 anni or sono, proprio quando il clima cominciava a riscaldarsi alla fine dell’ultima era glaciale. L’esplosione provocò immensi incendi, devastò l’ecosistema del Nord America e le civiltà preistoriche, ed innescò un periodo freddo della durata di un millennio.
In siti che spaziano dalla California alle Caroline e fino ad Alberta e Saskatchewan – molti dei quali ospitavano popoli preistorici come la cultura di Clovis – i ricercatori hanno a lungo notato uno strato enigmatico di sedimenti ricchi di carbonio, depositatisi circa 13 millenni di anni or sono. “I reperti di Clovis non sono mai stati trovati al di sopra di questo strato” ha dichiarato Allen West, un geofisico della Geoscience Consulting di Dewey, Arizona. Lo strato, alto generalmente un paio di millimetri, giace tra strati più antichi sottostanti, pieni di ossa di mammut e più giovani, ed uno strato sovrastante del tutto libero da sedimenti fossili.
Nuove analisi dei campioni prelevati da 26 di questi siti hanno rivelato svariati indicatori di impatto con un oggetto extraterrestre. Campioni prelevati alla base del sedimento nero, recano chiare tracce delle sue origini extraterrestri, ha dichiarato Richard B.Firestone, collaboratore di West e fisico nucleare al Laboratorio Nazionale Lawrence Berkeley (California). Alcune delle particelle sono piccoli grani di materiale magnetico con proporzioni di iridio superiori alle medie della crosta terrestre, ha notato.”
I dati derivati dall’evento corrispondono ad un periodo di freddo di 1.200 anni che nei suoi primi decenni vide le temperature nell’emisfero settentrionale scendere fino a 10°C.

“Nella foto: uno strato ricco di sedimenti di carbone – vedi freccia – trovato a Murray Springs, Arizona, ed altrove attraverso il Nord America offrono evidenze che un oggetto extraterrestre esplose sopra il Canada circa 12, 900 anni or sono. I segni distintivi comprendono grumi di carbonio vetroso (in alto) sferule di carbonio (metà in sezione crociata) e grani magnetici ricchi di iridio (sotto).
Un’altra anomalia è l’estesa attività vulcanica e sismica che si ebbe nel periodo.
In quello stesso periodo un’enorme eruzione vulcanica in Germania,da parte del vulcano Laacher See proiettò ingenti quantità di cenere e materiale vulcanico in tutto il Nord Europa fino in Inghilterra;stessa cosa avvenne in Francia nella catena vulcanica Chaîne des Puys,nella quale attorno al medesimo periodo si ebbe un’ingente picco di attività vulcanica;episodi di intenso vulcanismo si ebbero anche in Italia nella quale attorno allo stesso periodo si ebbe un piccoi di attività vulcanica che darà origine al NeoStromboli,nei Campi Flegrei nella quale una catastrofica eruzione darà origine all’eruzione del cosidetto Tufo Giallo,un’evento si registra anche nel Lazio da parte dei Colli Albani durante la quale l’ultima eruzione è avvenuta 10.000-12.000 anni fa;in Giappone l’ultima eruzione del Fujiama si ebbe proprio 10.000 anni fa e anche una catastrofica da parte della Kikai Caldera;in Australia Victoria (10.000 anni fa) e Queensland (13.000 anni fa)entrambe hanno avuto eruzioni nel medesimo periodo.
Fenomeni simili e altrettanto violenti si verificarono in generale(per non andare troppo nel dettaglio)lungo la catena vulcanica delle Cascades,come ad esempio nel sistema della Long Valley e anche in Nuova Zelanda.
Il clima non potè non essere influenzato da una simile quantità di anidride solforosa nell’atmosfera.
Ma il bello viene quando di scopre che il Mar Morto si formnò al livello attuale solo 12.000 anni fa e anche le Cascate del Niagara si formarono nello stesso periodo.
E allora cosa causò la fine del Pleistocene,il sole o un’impatto cosmico?
Abbiamo tracce di iridio,tracce di nano-diamanti,cenere vulcanica,animali fatti a pezzi da tsunami e spazzati violente bufere,foreste accatastate nell’Artico da onde di tsunami,dove ora il clima è troppo gelido per favorire una simile flora e fauna,ossa di animali imprigionate ovunque nelle caverne e nei crepacci delle rocce,tracce di una spaventosa tempesta solare nel periodo,estesa attività vulcanica su scala globale,interi generi animali perfettamente addattati al loro habitat massacrati e scomparsi dov’è il Dr.House a risolvere il caso.

La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo

Nella seconda parte ho fatto menzione delle coincidenti attività vulcaniche su larga scala che coincisero con la Fine del Pleistocene assieme a quella che sembrano essere stata una massiccia pioggia di corpi celesti.
Questo scenario fu accompagnato dall’improvvisa scomparsa di molti generi animali in tutto il mondo,accompagnati dalle colossali inondazioni che posero fine all’Era Glaciale ufficialmente riconosciuta,con un’incremento del livello dei mari e durante una catastrofica tempesta solare.
Potrebbero l’Iridio e i Nanodiamanti avere un origine terrestre e non cosmica.
La risposta per l’Iridio è si.
Il nucleo terrestre è ricco di iridio.
Dewey M. McLean ed altri hanno obiettato che l’iridio potrebbe essere di origine vulcanica: il nucleo della Terra è relativamente ricco di iridio e alcuni vulcani, come il Piton de la Fournaise di Réunion, rilasciano tracce di iridio nell’ambiente circostante ancora oggi.
Per quanto riguarda i nano-diamanti ecco cosa scrive un articolo sul Science Daily:
“15 settembre 10 – Uno strato di trilioni di diamanti nani scoperti nella calotta glaciale della Groenlandia “, aggiunge credibilità all’ipotesi che siano i frammenti di una cometa ha colpito tutto il Nord America e il Europa circa 12.900 anni fa”
“C’è uno strato nel ghiaccio con una grande abbondanza di diamanti”, ha detto James Kennett, professore emerito presso il Dipartimento di Scienze della Terra all’Università della California di Santa Barbara. “I diamanti sono talmente piccoli che possono solo essere osservati con speciali microscopi ad alto ingrandimento.
Se ne contano in migliaia di miliardi. ”

Nanodiamanti dalla calotta glaciale della Groenlandia. (Credit: James C. Weaver UCSB)
Ci stiamo dimenticando che secondo Paul La Violette,come menzionato nelle parti precedenti quella tempesta solare fu tanto violenta da sottomettere il campo magnetico terrestre.
Questa tempesta solare investendo il nostro pianeta deve aver dato consumato ingenti quantità di ossigeno convertendolo in carbonio.
A sostegno di ciò faccio riferimento ad un’antico mito dell’India a riguardo del Diluvio che afferma che “di colpo al cielo di tutta la sfera celeste venne dato fuoco.”
I cambiamenti del campo magnetico terrestre uniti agli effetti della tempesta solare devono aver generato imponenti eventi elettrici con effetti considerevoli sulla struttura degli atomi di carbonio nell’atmosfera,i quali unendosi,attraversati da queste scariche elettriche nell’alta atmosfera potrebbero aver dato luogo proprio a questa sorta di nano-diamanti.

Queste molecole sono il “terzo tipo di carbonio” – dopo i primi due tipi che sono grafite e diamante.
I Fullereni consistono di 60 atomi di carbonio disposti in una sfera.
Gli atomi sono collegati tra loro in alternanza di modelli di esagoni e pentagoni che,su scala molecolare,sono esattamente come un pallone da calcio.
Il gruppo di ricerca, guidato da Jan Cami dalla University of Western Ontario in Canada,ha avvistato agli infrarossi la “firma” di fullereni in una stella nella costellazione dell’emisfero meridionale di Ara.
“Questa è una chiara evidenza di una nuova classe di molecole, ivi esistente,” ha detto il professor Cami.
Le molecole Fulereni di carbonio sono state scoperte sulla Terra soli 25 anni fa, accidentalmente effettuati in un laboratorio.
“Ora si scopre che quelle condizioni che sono state volutamente create in un laboratorio in realtà si verificano spesso nello spazio – abbiamo dovuto cercare nel posto giusto”, ha detto il professor Cami.
“Questo fornisce prove convincenti che la struttura molecolare dei fullereni… esiste da tempo immemorabile nei recessi oscuri della nostra galassia,” dice Harry Kroto presso la Florida State University, che ha condiviso il Premio Nobel nel 1996 per la Chimica per la scoperta dei fullereni.
Questo genere di fenomeni così comuni nello spazio potrebbero crearsi a causa di gigantesche esplosioni di carbonio nell’alta atmosfera,nello stesso modo in cui si sono formati i nano-diamanti?
La prima teoria non esclude l’altra.
Per quanto riguarda le Carolina Bays potrebbero queste ultime avere un’origine terrestre e non di origine cosmica come prima si ipotizzava?
La risposta è si,e forse la possiamo trovare su Mercurio.
MESSENGER nel 2008 ha rivelato magnetici “tornado” – fasci intrecciati a forma di cavatappi di campi magnetici e al plasma – che si formano nel campo magnetico di Mercurio.

“I tornado si formano (presumibilmente) a causa di esplosive riconnessioni magnetiche,eventi del vento solare e del campo magnetico di confine.
Il vento solare può realmente scorrere giù per la gola di questi tornado per colpire ed erodere la superficie di Mercurio.
“Il Campo magnetico di Mercurio è squassato dal vento solare, per quanto quindici volte più forte del vento solare che sperimentiamo sulla Terra”dice un articolo sul spaceweather.com.
Tuttavia non è l’unica possibile spiegazione.
Durante l’inversione del campo magnetico potrebbero essersi generate delle violente scariche elettriche su grande scala geologica,le cosidette correnti elettrotelluriche,che selezionando i migliori strati di minerali contenenti metalli,altamente conduttori avrebbero percorso la superficie terrestre generando quelle formazioni che attualmente osserviamo non solo lì ma anche in differenti parti del mondo come Canada,Russia,Australia,Piemonte ecc.
Le varianti sono molte tuttavia un’impatto cosmico su scala multipla,in concomitanza con un’inversione magnetica,una gigantesca tempesta solare e un’esteso vulcanismo sembra assolutamente fuori luogo se non debole di prove.
Siamo assolutamente sicuri che il campo magnetico si sia invertito in concomitanza con la fine del Pleistocene
Secondo “Nature” 1971 e “The New Scientist” 1972,12.800 anni si verificò l’ultima inversione dei poli magnetici terrestri.
Secondo gli accademici l’ultima inversione magnetica si verificò attorno a 780.000 anni fa,anche se in realtà numerosi dati scientifici evidenziano che diverse altre inversioni si verificarono anche in seguito.
Ad esempio un’altra inversione magnetica,detta Inversione di Blake avvenne attorno a 126.000 anni fa.
La teoria oggi dominante ritiene che l’inversione non avvenga in maniera rapida, ma lungo un periodo di tempo di circa 5000 anni.
Questo tuttavia va contro le scoperte scientifiche,per esempio in uno studio del 1989 Coe e Prevot calcolarono che l’inversione magnetica registrata sulle colate laviche monte Steens era avvenuta al ritmo di 3 gradi al giorno,forse in sole tre settimane poi,non soddisfatti,indagando ulteriormente scoprirono con ulteriori studi che il campo magnetico terrestre si era invertito alla velocità di 6-8 gradi al giorno.
Il che evidenzia che non solo non sono fenomeni lenti come prima si pensava,ma addirittura basandosi su quanto avvenne alla Fine del Pleistocene i loro effetti sono catastrofici.
Anche i livelli di radioattività cambiarono alla fine di questo periodo.
I livelli di radioattività misurati nei campioni di terreno del periodo erano fino a 2.000 volte il valore normale.
Durante le inversioni magnetiche,la schermatura magnetica della terra scende precipitosamente,il che consente la mutazione che causa la radioattività sul nostro pianeta.
“Secondo Nils-Axel Mörner e Johan Lanser,non ci vuole molta immaginazione per capire che non è una coincidenza che tra l’inversione magnetica di Gothenburg magnetica avvenuta circa 12.000 anni fa e le quantità enormi di carbonio, iridio, nanodiamanti e la radioattività che improvvisamente comparsi sul nostro pianeta siano dovuti al caso.
Specialmente quando ci ricordiamo l’escursione magnetica Lake Mungo di 32.500 anni fa con i suoi aumenti dei livelli di radioattività, e l’escursione magnetica Laschamp di circa 43.000 anni fa con i suoi aumento dei livelli di radioattività, e l’escursione Mono Lake magnetica di 23.000 anni fa e la catastrofica discesa in un’era glaciale.”
Anche durante l’inversione magnetica di 780.000 anni fa avvenne una catastrofica eruzione vulcanica nella Long Valley,con emissione di un volume di ben 600 Km3 di materiali vulcanici,sufficienti all’innesco di un raffreddamento climatico.
Nello stesso periodo mutarono anche i livelli dei gas nell’atmosfera.
Sono stati identificati rapidi cambiamenti nella concentrazione sia di CO2 sia di CH4 in atmosfera, che avvennero nell’arco di pochi decenni.
Ha inoltre inizio la fase glaciale Mindel,durante questa glaciazione sono stati ricostruiti diversi cicli eustatici con fluttuazioni di 120-150 metri del livello marino.
Ci sono chiare evidenze nella quale un’inversione magnetica è correlabile a una glaciazione o ad un raffreddamento del clima.

Che ci sia un legame tra inversioni magnetiche ed ere glaciali è innegabile.
-Almeno 12 inversioni magnetiche possono essere collegati a glaciazione durante i soli ultimi 300.000 mila anni.
-Una inversione magnetica circa tre milioni di anni fa segnò l’inizio della glaciazione.
Una inversione magnetica circa due milioni di anni fa segnò l’inizio della glaciazione.
E ancora un altro capovolgimento circa un milione di anni fa, segnò l’inizio della glaciazione.
-L’inversione magnetica Jaramillo ha segnato l’inizio della glaciazione, così come l’inversione magnetica Brunhes.
-Il Biwa I, II Biwa, Biwa III, e Blake (alla fine dell’Eemiano) inversioni magnetiche coinciso con glaciazione, e così ha fatto il lago Mungo, Mono Lake, e inversioni magnetiche Göteborg (o escursioni).
-Molti di quegli episodi di raffreddamento catastrofici, dice Michael Rampino della NASA, possono realmente essere stati innescati da un’ inversione magnetica (o escursione).
Forti eruzioni vulcaniche possono essere correlate ad ognuna di esse.
“Si ritiene che la scomparsa dell’uomo di Neanderthal si sia verificato improvvisamente (su una scala temporale geologica) a seguito dell’attività vulcanica più potente nell’Euroasia occidentale e sarebbe coincisa col periodo in cui visse l’uomo di Neanderthal.”
“Una prova concreta della catastrofe viene dalla grotta Mezmaiskaya, nelle montagne del Caucaso nel sud della Russia, uno dei siti più ricchi di ossa di Neanderthal. I recenti scavi della grotta hanno rivelato due strati distinti di cenere vulcanica che coincidono con eventi vulcanici di grandi dimensioni che si sono verificati circa 40.000 anni fa. Gli strati geologici contenenti le ceneri sarebbero anche in possesso delle prove di un cambiamento climatico improvviso e potenzialmente devastante.”
Tutto ciò corrisponde all’inversione magnetica di Laschamp attorno a 43.000 anni fa,in corrispondenza anche con gli aumenti della radioattività.
In corrispondenza con l’inversione magnetica Delta troviamo una catastrofica eruzione del vulcano Yellowstone,fatta risalire a 640.000 anni fa.
Interessante far notare che attorno a 12.000 anni fa,si fa risalire un prolungato periodo di raffreddamento noto come Younger Dryas.
Potrebbe il nostro sole avere un ciclo di 10.000-12.000 anni che periodicamente genera questa sorta di eventi?
Se notiamo che a periodi che vanno dai 10.000 ai 12.000 anni avvengono escursioni magnetiche o anche inversioni magnetiche che innescano aumenti della radioattività,eruzioni vulcaniche su larga scala che raffreddano il clima,variazioni del livello dei mari ecc e questo fenomeno 12.000 anni fa è coinciso in concomitanza con una gigantesca tempesta solare allora la risposta è affermativa.
Nelle formazioni del Triassico,Italia settentrionale,sono state trovate prove di un ciclo di 10.000 anni nelle variazioni del livello dei mari.
Esistono “prove evidenti di un ciclo regolare di 10.000 anni nell’oscillazione del livello marino” affermano d’accordo con i colleghi gli scienziati Bosellini e Goldhammer.(Earth Planetsci.Lett 1991)
Anche il vulcanismo condivide il medesimo ciclo.
Le argille nere della fine del Cretaceo contengono picchi di Iridio prodotti dal vulcanismo a intervalli di 10.000 anni,dice Rober Rocchia della Commissione Francese per l’Energia Atomica.
Anche i basalti del fiume Columbia sono stati prodotti da un ciclo eruttivo di 10.000 anni,dice Tony Irving,Università di Washington.
Lo stesso vale per la regione vulcanica di Eifel in Germania.
Anche il vulcanismo sottomarino”Nuovi vulcani sottomarini si formano ogni 10.000 anni.”scrivono Allan Cox e Rovert Brian(Plate Tectonics,How it Works.)
Inversioni a intervalli di 10.000 anni sono state rilevate nei Deccan Traps di 65 milioni di anni fa,dice il vulcanologo Vincent Courtillot.
“Intervalli di 10.000 anni di lave di polarità opposta si osservano frequentemente.”
Un ciclo simile durante la quale alla fine di ognuno di essi si verificano violente tempeste solari,assomiglia ad un ciclo su scala di grandezza molto maggiore,a quello di una Pulsar,la quale su scala regolare emette un fascio di onde radio.
Ovviamente non si può paragonare il Sole ad una Pulsar,tuttavia pare che come le altre stelle a intervalli regolari,conosca risonanza e oscillazione,con una sorta di distorsione del campo magnetico che lo porterebbe a scatenare questa sorta di incendio cosmico che causò la fine del Pleistocene.
Ogni 12.000 anni,a conferma di quanto evidenziano i dati,la struttura sole avrebbe avuto una sorta di oscillazione che lo avrebbe portato a investire con una devastante serie di tempeste solari buona parte del sistema solare,con significativi effetti sulla superficie e i campi magnetici planetari.
I dati confermano non solo che il sole è una stella variabile come menzionato in questo articolo,ma possa altrettanto essere capace di generare su scala millenaria tempeste magnetiche degli effetti appena descritti.

Fonte: http://expianetadidio.blogspot.com/2012/02/il-sole-ogni-12000-anni.html

http://expianetadidio.blogspot.com/2012/02/il-sole-ogni-12000-anniii-parte.html

http://expianetadidio.blogspot.com/2012/02/il-sole-ogni-12000-anni-iii-partepulsar.html