La prova di Il Grande Diluvio – reale o di un mito? Seconda parte

La storia di un “Diluvio Universale” è un argomento molto diffuso e condiviso da molte religioni e culture in tutto il mondo, e risale alla più antica nostra storia registrata. Dall’ India alla Grecia antica, Mesopotamia e anche tra le tribù indiane nordamericane, non vi è mancanza di tali racconti che spesso suonano davvero molto simili fra loro. Alcune di queste storie veramente suonano così simili che ci si potrebbe chiedere se tutte le culture di tutto il pianeta abbiano sperimentato un evento del genere.
Per sfidare questa teoria, almeno fino a poco tempo fa, gli antropologi insistevano che 10.000 anni fa gli esseri umani fossero troppo primitivi per essere stati a conoscenza di un evento simile. Quindi, in sostanza, dato che nel periodo in cui questa catastrofe naturale avrebbe potuto colpire non c’ erano le civiltà conosciute, la storia Diluvio Universale è pensata essere un mito o un disastro avuto luogo più avanti nel tempo, durante la nostra storia documentata. Naturalmente, come non ci sono indizi di cataclismi globali durante la nostra storia documentata, ancora una volta ha portato alla conclusione finale che il Diluvio Universale fosse e sia un mito o un incidente regionale molto più piccolo come potrebbe essere l’inondazione del Mar Nero.
Per molti anni, questo è stata la generale “logica” che ha dominato molte menti accademiche ma anche la sfida più grande per la teoria dell’ “Inondazione dell’era glaciale”.

NOAA archeologo fa ricerca subacquea che utilizzano appositamente costruita una slitta montata con una fotocamera ad alta risoluzione. Immagine rappresentativa. (Flickr / CC BY 2.0 )
Tutto questo è cambiato nel 1994 con la scoperta archeologica di Gobekli Tepe, un sito megalitico nel sud-est della Turchia antico di 12.000 anni, così come nel 2002 con la scoperta di una città antica di 10.000 anni, trovata sommersa sotto 130 piedi di acqua al largo dalla costa occidentale dell’ India nel Golfo di Cambay. In questo caso, diverse generazioni di pescatori insistevano su storie riguardo una città sottomarina in quella zona, ma tali dichiarazioni passarono inosservate fino a quando il sito non venne scoperto per caso durante i test di rilevamento dell’ inquinamento condotti dal National Institute of Ocean Technology dell’ India.

Ci sono analogie tra la leggenda del diluvio indù di Manu e il racconto biblico di Noè. Qui il pesce avatara di Vishnu salva Manu durante il grande diluvio. ( Pubblico Dominio )
Con l’ uso di sonar, che invia un fascio di onde sonore sul fondo dell’ oceano, gli scienziati trovarono enormi strutture geometriche sul fondo del mare, ad una profondità di circa 40 metri (130 piedi). Detriti recuperati dal sito, compreso il materiale di costruzione, ceramiche, sezioni di mura, perline, sculture e ossa umane furono datati al carbonio risultando essere antichi approssimativamente 10.000 anni. Gli scienziati ora stimano che questa città di 26 chilometri quadrati (10 miglia quadrate) fosse sprofondata dopo l’ ultima glaciazione, quando la fusione del ghiaccio 10.000 anni fa causò una significativa risalita degli oceani di tutto il mondo. Questa è stata una scoperta incredibile. Non solo questa scoperta aiuta a riscrivere alcune delle prime pagine della nostra storia ma, soprattutto, si conferma essere una antica testimonianza in tutto il pianeta per quanto riguarda civiltà perdute del passato (tra cui quella di Atlantide, che, secondo Platone, fu sommersa dal mare durante questo periodo).

Rappresentazione artistica di Atlantide.
Le prime civiltà avanzate
Oltre alla antica città di Gerico, che tempo fa venne stabilito avesse alcune delle sue strutture antiche risalenti al 10 ° millennio aC, abbiamo ora due scoperte aggiuntive notevoli che dimostrano come l’ avanzamento e il progresso dell’ umanità fosse molto più precoce nel tempo rispetto a quanto la comunità scientifica fosse precedentemente a conoscenza. Alla luce di questi ultimi risultati, è oggi possibile ipotizzare che un diluvio in tutto il mondo, circa 10.000 anni fa, potrebbe essere stato l’ unico etichettato dai nostri antenati come il Diluvio Universale? Certamente è possibile. La città sommersa al largo della costa occidentale dell’ India, non solo conferma come 10.000 anni fa gli esseri umani fossero più avanzati e quindi a conoscenza di questa particolare catastrofe naturale, ma dimostra, inoltre, che le acque in crescita, in particolare tra 8000 aC e il 7500 aC, devastarono quelle civiltà e distrussero tutte le prove della loro esistenza.

Foto di scultura antica sommersa sotto il Mar Rosso.(Flickr / CC BY-SA 2.0 )
In uno studio pubblicato su Current Anthropology (dicembre 2010), dal titolo “Nuova luce sulla preistoria umana nel golfo arabo-persiano Oasis,” Jeffrey Rose, un archeologo e ricercatore dell’ Università di Birmingham nel Regno Unito, sottolineava che sessanta insediamenti altamente avanzati sorsero dal nulla sulle coste del Golfo Persico circa 7.500 anni fa.
Questi insediamenti si caratterizzavano di case in pietra ben costruite, reti commerciali a lunga distanza, elaborate ceramiche e segni di animali domestici. Senza nessuna conosciuta popolazione precedente nella documentazione archeologica per spiegare l’ esistenza di questi insediamenti avanzati, Rose in ultima analisi, concludeva che gli abitanti di questi nuovi insediamenti fossero stati quelli delle popolazioni sfollate che riuscirono a fuggire dall’ inondazione del Golfo circa 8000 aC.

‘Il Diluvio’ di Francis Danby, 1840. ( Pubblico Dominio )
Quante più evidenze puntano verso una tale ipotesi, quanto potrebbe essere difficile immaginare che un cataclisma del genere in tutto il mondo abbia potuto essere quello che cancellò la nostra storia antica? In caso contrario, in quale altro modo potremmo giustificare il sorgere di diverse civiltà avanzate in tutto il pianeta che, fin dagli albori della nostra storia documentata, sembrano apparire misteriosamente dal nulla? Durante la notte, queste persone si rivelarono essere maestri dell’ architettura, astronomia, e in qualche modo possedevano incredibili capacità tecnologiche che né gli storici né antropologi riescono a spiegare. E’ possibile che a causa della mancanza di prove tangibili, i primi studiosi non riuscirono a effettuare la connessione e riconoscere che molte di queste persone fossero avanzate molto più precocemente anche prima del Diluvio Universale? È così difficile da accettare che le strutture megalitiche incredibili e le realizzazioni tecnologiche della nostra storia registrata all’ inizio fossero essenzialmente parte di un’ epoca di precedente “rinascimento” che ebbe inizio una volta che la crescita degli oceani si concluse?
Christos A. Djonis è autore del libro ” Uchronia? Atlantis Revealed “. Foto di presentazione: The Deluge (1834). ( Pubblico Dominio )
Traduzione: Giuliano Monteleone
Di Christos A. Djonis