UN NUOVO STUDIO SUI RICCHI GEYSER DI ENCELADO

“Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology.” processing 2di7 & titanio44
I geyser di Encelado, i getti che si sprigionano dal polo sud della piccola luna ghiacciata di Saturno, sono stati scoperti in questi nove anni di missione dalla sonda della NASA Cassini: vere e proprie eruzioni di ghiaccio che arrivano da fratture nella crosta, causate probabilmente dalle azioni mareali esercitate dalla forza di attrazione gravitazionale di Saturno.
Osservati dalla Cassini nel 2005, non si limitano ad essere un’attività circoscritta alla luna ma influenzano l’intero sistema: fini particelle di ghiaccio e a base di carbonio vengono immesse nello spazio ed entrano in orbita intorno a Saturno, alimentando il flebile anello E in cui orbita Encelado stessa.
Dei getti di Encelado se ne è parlato nuovamente in occasione del 44° Lunar and Planetary Science Conference tenutosi a Houston in Texas: queste fontane zampillanti arriverebbero da un mare salato di acqua liquida, situato 10 chilometri sotto il ghiaccio che ricopre la superficie della luna.

“Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology.” processing 2di7 & titanio44
Provengono da profonde fessure chiamate “tiger stripes“, ripetutamente studiate dalla sonda Cassini, la quale non solo ne ha individuato l’intrigante composizione di ghiaccio, sali e composti organici ma ha rilevato anche che queste fessure sono sorprendentemente calde, 180 ° Kelvin (-93,15° Celsius), oltre il doppio rispetto al resto della superficie della luna.
Ma da dove proviene tutto il materiale espulso sparato nello spazio? Questo è stato un dilemma per diverso tempo: potrebbe arrivare dalle sollecitazioni ed attriti che scaldano le tiger stripes oppure da un oceano di acqua liquida sotterraneo.

“Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology.” processing 2di7 & titanio44
Gli scienziati sono fiduciosi che quest’ultima ipotesi sia quella corretta.
In un abstract dal titolo “How the Jets, Heat and Tidal Stresses across the South Polar Terrain of Enceladus Are Related” i ricercatori segnalano che la quantità di riscaldamento causato dalle azioni mareali non è affatto sufficiente a causare le temperature osservate; mentre ritengono che l’energia termica viene spinta verso l’alto, insieme al vapore acqueo in pressione nel mare sottostante, riscaldando le zone intorno a questi camini e, allo stesso tempo, contribuendo a mantenerli aperti.

“Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology.” processing 2di7 & titanio44
Con 98 getti singoli osservati finora, la luna di Saturno, non solo potrebbe nascondere un vasto mare, con calore e salinità simile agli oceani terrestri, potenzialmente ospitale per la vita sotto la sua superficie ghiacciata ma immette costantemente questo materiale nello spazio dove può essere facilmente studiato, un potenziale target per le missioni future.
Carolyn Porco, del team della Cassini, ha dichiarato:
“To touch the jets of Enceladus is to touch the most accessible salty, organic-rich, extraterrestrial body of water and, hence, habitable zone, in our solar system”
[Toccare i getti di Encelado significa toccare il corpo extraterrestre di acqua salata, ricca di sostanze organiche, più accessibile e di conseguenza la zona più abitabile del nostro Sistema Solare]
Di Elisabetta Bonora
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