Le piante più adatte contro l’inquinamento domestico
Ora che fuori fa troppo freddo per dedicarsi al giardinaggio in esterno, ci si può dedicare alle piante da interni, con cui si può creare un’atmosfera naturale e accogliente in casa, grazie al fogliame rigoglioso e per alcune alla fioritura.
Non tutti sanno però che molte piante hanno anche funzioni diverse dall’ornamentale, ad esempio fungono da regolatori naturali dell’umidità rilasciando nell’aria la giusta quantità di vapore acqueo, in un periodo dell’anno in cui il calore dei termosifoni secca eccessivamente l’aria, ma non solo….
Alcune piante hanno la capacità di assorbire dal 50 al 90% delle sostanze inquinanti presenti nell’aria.
I danni provocati dall’inquinamento domestico purtroppo vengono spesso sottovalutati, senza tenere conto che sono tutti potenzialmente tossici per l’organismo umano.
Questi vapori nocivi possono essere prodotti da fumo di candele, di sigaretta, fornelli, camini, spray, smacchiatori, insetticidi, vernici, collanti, disinfettanti, ammoniache, formaldeide o apparecchi elettrici o elettronici.
Tutte sostanze che una volta aspirate, possono essere pericolose per la nostra salute.
L’Organizzazione mondiale della sanità, in un rapporto del 2002, stimava in 1,6 milioni le morti imputabili all’inquinamento da interni, con episodi di asma, nausea, oltre ad aumento di rischio di sviluppare cancro, malattie croniche del sistema neurologico, di quello riproduttivo, dell’apparato respiratorio.
Considerando che nei paesi occidentali la popolazione trascorre circa il 90 per cento della propria vita in ambienti chiusi, e che la qualità dell’aria degli uffici, delle abitazioni, delle palestre e dei luoghi pubblici, può essere fino a 12 volte più inquinata di quella esterna, quello dell’inquinamento domestico sta diventando un forte problema per la salute pubblica.
La scoperta delle proprietà disinquinanti delle piante è stata fatta dagli scienziati della Nasa, già più di vent’anni fà, mentre stavano studiando come ricreare un ambiente ideale per gli astronauti sui mezzi spaziali.
Dopo questa scoperta quasi casuale, sono intervenuti gli studi degli specialisti del settore, botanici e agrari, che hanno individuato le specie maggiormente in grado di filtrare l’aria a seconda delle sostanze tossiche presenti nell’ ambiente.
Nel bagno ad esempio sono presenti sostanze tossiche come alcol metilico, acetone, ammoniaca, e residui di detersivi e grazie all’umidità ambientale e al caldo è l’habitat ideale per molte piante tropicali, più o meno grandi; le orchidee, o le edere, per fare un esempio prosperano senza problemi e purificano l’aria.
Anche se è vero che di notte in generale le piante bruciano ossigeno, nessuno si è mai sentito male dormendo in un bosco, inoltre esistono piante dalla sintesi clorofilliana inversa, cioè che producono ossigeno di notte, come capita a molte succulente, come le crassulacce e le cactacee.
Ha una crescita piuttosto veloce, va quindi scelta per appartamenti ampi ed è consigliabile mantenerla folta, compatta ed ordinata con regolari interventi di potatura.
Questa elegante pianta necessita di un clima caldo e umido; meglio non esporla mai ad una temperatura al di sotto dei dieci gradi e vaporizzarla di tanto in tanto; esige molta luce ma non quella diretta del sole.
La nolina o pianta mangiafumo, come dice in suo nome popolare (il nome botanico è beaucarnea recurvata) assorbe il fumo.
Si tratta di una succulenta sempreverde originaria del Messico,a sviluppo molto lento, con un fusto a forma di bottiglia con la parte vicina al terreno molto gonfia e ricca di acqua.
All’apice di ogni ramo è presente un folto ciuffo di lunghe foglie sottili a forma di nastro, che ricadendo verso il basso si arricciano leggermente.
Oltre a essere utile è anche molto decorativa.
In natura diventa una pianta di notevoli dimensioni.
Questa sempreverde dal bellissimo fogliame riunito in ampi ciuffi, è decorativa per tutto l’arco dell’anno, ma è anche in grado di assorbire formaldeide, xilene benzene e toluene, sostanze inquinanti contenute nelle materie plastiche, vernici ed adesivi.
Alcune specie di dracena vengono chiamate comunemente tronchetto della felicità.
Può essere perfetta nelle case nuove, dove i mobili, i pavimenti e le pareti devono ancora disperdere i loro vapori nocivi.
Il suo nome deriva da J.P Dieffenbach, amministratore dei giardini del palazzo reale di Vienna.
È una specie sempreverde rampicante con radici aeree che si sviluppano a partire dai nodi, con foglie grandi, lunghe circa 10 cm., di colore verde screziato di giallo, a forma di cuore. Coltivate all’interno spesso può perdere la variegatura di colore se l’esposizione è poco luminosa.
Oltre ad essere utile è particolarmente bella, perchè produce una grossa inflorescenza di brattee rosate da cui sbocciano piccoli fiori lilla. Alla fine della fioritura l’inflorescenza e la pianta disseccano, ma produce polloni basali che si svilupperanno sostituendo la pianta madre.
È un cactus a crescita rapida che raggiunge notevoli dimensioni.
Nella bella stagione va portata all’esterno, come è consigliabile per tutti i cactus, possibilmente in pieno sole.
In questo modo produrrà grandi fiori bianchi in estate che hanno la peculiarità di sbocciare solo di notte.
Come tutte le cactacee temono il freddo, quindi in inverno vanno riportati al riparo in casa prima che la temperatura si abbassi sotto i 10 gradi.
È una succulenta rizomatosa sempreverde che si presenta con foglie lunghe a forma di spada piuttosto robuste, che variano dal colore verde al giallo screziato di verde, al verde grigiastro.
Teme il freddo ma può essere posta all’esterno in primavera, anche all’ombra; in estate alla base delle foglie produce due o tre lunghe spighe che si coprono di piccoli fiorellini bianco-verdastri, molto profumati.
Le specie a portamento eretto crescono fino a 100-150 cm. Deve il suo nome al principe settecentesco Raimondo di Sangro di San Severo. Oltre a depurare l’aria, combatte l’aria troppo secca degli ambienti riscaldati.
In primavera fino a fine estate produce grandi infiorescenze pendule ad ombrello, costituite da piccoli fiori cerosi a stella, bianchi con centro rosso o rosa.
Va spesso concimata e rigenerata con aggiunta di terriccio.
In estate può essere coltivata sul terrazzo e può raggiungere alcuni metri di lunghezza, ma teme il freddo e va quindi ricoverata con l’abbassamento delle temperature.
Questa erbacea perenne e sempreverde molto diffusa è caratterizzata da foglie verdi che ricadono a rosetta, lunghe, arcuate e spesso con una larga fascia bianco crema.
È molto apprezzata per il fogliame e per le scarse esigenze colturali. Dal centro della rosetta si sviluppano dei fusti lunghi e biancastri che portano dei piccoli fiori bianchi e ciuffetti di foglie all’estremità, che si possono utilizzare per moltiplicare la pianta.
Danno il meglio di sè poste in contenitori sospesi. Per saperne di più puoi leggere:Chlorophytum la pianta che sembra camminare come un ragno
Ne esistono circa 300 specie diverse, tutte di origine tropicale.
In natura cresce infatti sui grandi alberi delle foreste tropicali che utilizza come supporto e come fonte di nutrimento.
Le foglie giovani si sviluppano arrotolate e si srotolano crescendo.
Hanno bisogno di luce diffusa e tanta umidità, è importante spruzzarla spesso con acqua, a parte questo si tratta di una pianta di facile coltivazione.
Sono molto indicate per essere appese.
È molto efficace nell’assorbimento di benzene e formaldeide.
Sempre contro la formaldeide e altre sostanze nocive, funziona molto bene l’aloe di cui vi linko il post ad essa dedicato, in cui ho menzionato le sue numerosissime proprietà: Aloe, rimedio antico e moderno
Molte di esse hanno origine tropicale, e come ho già scritto, amano l’umidità, altre come la cactacee invece staranno bene anche in ambienti più secchi, senza essere bagnate eccessivamente.Non ci sono più scuse, nemmeno per chi afferma di avere il pollice nero, perché le piante da interni non sono soltanto decorative, ma giovano alla salute!