Nuova Ricerca: Un’Era Glaciale in Sei Mesi?

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Secondo una recente ricerca, un’Europa calda e soleggiata, simile a quella attuale, è stata inghiottita dal ghiaccio in soli sei mesi circa 12.700 anni fa. Questo evento ha dato inizio a una breve era glaciale, nota come Younger Dryas, che è durata 1.300 anni.

Cause dell’Era Glaciale

L’era glaciale è iniziata a causa dell’improvviso svuotamento del lago Agassiz, situato in Canada. Questo lago, che conteneva enormi quantità di acqua fredda dolce, ha riversato il suo contenuto nel nord Atlantico. Questo evento ha avuto un impatto significativo sulla corrente del Golfo, che dipende da un delicato equilibrio di salinità e temperatura. La corrente del Golfo, una delle principali correnti oceaniche che trasporta acqua calda dall’equatore verso il nord Atlantico, ha subito un’interruzione. Questo ha permesso al ghiaccio Artico di avanzare rapidamente verso sud.

L’acqua dolce del lago Agassiz ha alterato la salinità dell’oceano, rendendo difficile per la corrente del Golfo mantenere il suo flusso normale. Senza la corrente del Golfo a trasportare acqua calda, le temperature nell’emisfero settentrionale sono diminuite drasticamente. Questo ha creato condizioni favorevoli per l’espansione del ghiaccio Artico, che ha coperto vaste aree dell’Europa e del Nord America.

Inoltre, l’interruzione della corrente del Golfo ha avuto effetti a catena sul clima globale. Le temperature più basse hanno portato a inverni più rigidi e a estati più fresche, contribuendo ulteriormente all’avanzata del ghiaccio. Questo periodo di raffreddamento rapido e intenso ha segnato l’inizio della breve era glaciale conosciuta come Younger Dryas, che è durata circa 1.300 anni.

Impatti Meteorologici

Durante questo periodo, una potente successione di fronti freddi ha attraversato l’emisfero settentrionale. Queste tempeste fredde hanno colpito il Nord America e l’Europa, generando inondazioni, grandinate, frane e tornado altamente distruttivi. Le tempeste hanno causato danni significativi alle infrastrutture e alle comunità, con molte aree che hanno subito gravi perdite.

In Nord America, le tempeste hanno portato a immani inondazioni che hanno devastato vaste regioni. Le grandinate hanno danneggiato colture e proprietà, mentre le frane hanno distrutto strade e abitazioni. I tornado, con la loro forza distruttiva, hanno spazzato via interi quartieri, lasciando dietro di sé una scia di distruzione.

In Europa, le condizioni meteorologiche estreme hanno avuto effetti simili. Le tempeste fredde hanno causato inondazioni che hanno sommerso città e villaggi. Le grandinate hanno colpito duramente le aree agricole, compromettendo i raccolti e causando perdite economiche significative. Le frane hanno colpito le regioni montuose, causando danni alle infrastrutture e mettendo in pericolo la vita delle persone.

Dopo qualche mese, una tempesta di neve e ghiaccio ha seppellito l’emisfero settentrionale sotto una coltre di ghiaccio. Questa tempesta, la più grande e terribile mai vista dall’uomo moderno, ha coperto vaste aree con uno spesso strato di neve e ghiaccio. Le temperature sono scese drasticamente, rendendo difficile la sopravvivenza per molte specie animali e vegetali. Le comunità umane hanno dovuto affrontare condizioni estreme, con risorse limitate e difficoltà nel mantenere le attività quotidiane.

Prove a Sostegno

I ricercatori hanno trovato prove convincenti a sostegno di questa teoria. Un esempio significativo è rappresentato dai mammut lanosi ritrovati conservati con il cibo ancora in bocca e non digerito nello stomaco. Questo dettaglio suggerisce che questi animali siano morti rapidamente, probabilmente a causa di un congelamento istantaneo. La conservazione eccezionale dei loro corpi indica che le temperature devono essere scese drasticamente in un breve lasso di tempo.

Inoltre, il libro “Il sesto inverno” dell’astrofisico inglese John Gribbin fornisce ulteriori conferme. Gribbin descrive lo sviluppo di uragani freddi con tornado di ghiaccio durante tali fasi. Questi fenomeni meteorologici estremi avrebbero contribuito a seppellire l’emisfero settentrionale sotto una coltre di ghiaccio. Gli uragani freddi, accompagnati da tornado di ghiaccio, avrebbero risucchiato aria estremamente fredda dalla stratosfera, congelando istantaneamente tutto ciò che incontravano.

Altri studi hanno esaminato i sedimenti oceanici e i nuclei di ghiaccio, trovando tracce di cambiamenti climatici rapidi e drastici. Questi dati supportano l’idea che un evento catastrofico abbia interrotto la corrente del Golfo, portando a un raffreddamento rapido e intenso. Le analisi dei sedimenti mostrano un aumento delle particelle di ghiaccio e una diminuzione delle temperature, confermando l’avanzata del ghiaccio Artico.

In sintesi, le prove a sostegno di questa teoria sono molteplici e convincenti. I ritrovamenti dei mammut lanosi, le descrizioni di Gribbin e le analisi dei sedimenti e dei nuclei di ghiaccio indicano che un evento catastrofico abbia causato un rapido raffreddamento dell’emisfero settentrionale. Questo ha portato all’inizio della breve era glaciale conosciuta come Younger Dryas.

Conclusione

In sintesi, lo sviluppo di uragani freddi con tornado di ghiaccio, che seppelliscono gran parte dell’emisfero settentrionale sotto il ghiaccio in un semestre, sarebbero eventi comuni durante il passaggio da un periodo interglaciale caldo a uno freddo. Questi eventi potrebbero essere accelerati da eruzioni vulcaniche che bloccano la corrente del Golfo. Alla fine, il film “The Day After Tomorrow” potrebbe non essere così esagerato: nella realtà, 3-4 mesi potrebbero essere sufficienti per un cambiamento climatico drastico.

Redazione

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