Scoperta Eccezionale: Vita Microbica a 800 Metri Sotto Terra

Una scoperta eccezionale ha permesso ad un gruppo di ricercatori di trovare vita microbica sotto ben 800 metri la crosta terrestre. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, permette di comprendere le condizioni estreme e il ruolo che questi microrganismi hanno nei processi globali.
Il Ruolo Cruciale dei Microrganismi
I microrganismi scoperti giocano un ruolo fondamentale nei processi globali. Ad esempio, contribuiscono in modo significativo al ciclo del carbonio. Questo ciclo è vitale per la vita sulla Terra poiché regola la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.
La ricerca che ha portato a questa scoperta eccezionale è stata possibile grazie al finanziamento del programma EPSCoR della NSF. Questo programma sostiene la ricerca scientifica in stati, territori e comunità che sono tradizionalmente sottorappresentati nella scienza e nell’ingegneria.
Il Desert Research Institute e l’Università del New Hampshire hanno collaborato a questa ricerca. Entrambe queste istituzioni sono note per la loro eccellenza nella ricerca scientifica. La loro collaborazione ha permesso di combinare competenze e risorse per realizzare questa scoperta rivoluzionaria.
Focus su un Batterio Particolare
Gli studiosi hanno rivolto la loro attenzione a un batterio specifico, un abitante microscopico di una falda acquifera situata sotto la Valle della Morte. Questo batterio, nonostante le condizioni estreme, ha dimostrato una resistenza e una vitalità sorprendenti.
La Valle della Morte, situata negli Stati Uniti, è un luogo di estrema aridità e calore. È il Parco Nazionale della Valle della Morte, un vasto territorio che si estende per gran parte del deserto della California meridionale e una parte del Nevada. Nonostante il suo nome inquietante e il clima ostile, la Valle della Morte è un ecosistema ricco e complesso.
Ma la vera meraviglia si trova sottoterra, dove la vita prospera contro ogni aspettativa. A centinaia di metri sotto la superficie arida, in un ambiente privo di ossigeno, vive un batterio particolare. Questo microrganismo ha adattato la sua biologia per sopravvivere e prosperare in condizioni che sarebbero fatali per la maggior parte delle forme di vita.
Una Scoperta Eccezionale
La metodologia utilizzata dagli studiosi è innovativa ed ha permesso di scoprire questo batterio che è anche il più numeroso e attivo in questo ambiente completamente privo di ossigeno. Si tratta di un passo avanti nella ricerca che permette di comprendere le dinamiche che intercorrono tra le comunità dei microbica.
L’interazione che intercorre tra di loro è in grado di di creare nuovi mondi con loro regole specifiche e diverse da quelle che già si conoscono. Gli scienziati si sono concentrati, in particolare, sul Candidatus Desulforudis Audaxviator, il batterio che è in grado di consumare solfato ed è anche il più attivo in condizioni critiche.
Una Tecnica Innovativa
Gli scienziati hanno adottato una tecnica rivoluzionaria, originariamente sviluppata per la scienza biomedica. Questa tecnica, nota come “citometria a flusso”, ha permesso di fare progressi significativi nel campo della ricerca microbiologica.
La citometria a flusso è un processo che consente di isolare e analizzare particelle microscopiche, come i microbi, in un campione di acqua. Questo metodo ha permesso agli scienziati di isolare specificamente i microbi viventi presenti nel campione.
Dopo l’isolamento, gli scienziati hanno utilizzato un composto speciale per marcare i microbi. Questo composto ha la proprietà unica di illuminarsi quando esposto al laser della citometria a flusso. Questa illuminazione ha permesso agli scienziati di identificare e studiare i microbi in modo più dettagliato.
Misurazione dell’Attività Cellulare Microbica
Gli scienziati hanno utilizzato una reazione chimica per misurare l’attività cellulare microbica. Questo processo ha permesso di rilevare e quantificare l’attività dei singoli microbi, che si è rivelata notevolmente varia.
La reazione chimica utilizzata per la misurazione è stata attentamente calibrata per rilevare l’attività cellulare. Questo ha permesso agli scienziati di ottenere una visione dettagliata delle interazioni microbiche e di come queste possano variare tra i diversi microbi.
Inoltre, la tecnica di misurazione dell’attività cellulare microbica ha trovato applicazione nello studio dei microbi presenti nell’acqua di mare. Questo ha aperto nuove possibilità per la comprensione dell’ecosistema marino e del ruolo che i microbi svolgono in esso.
Una Tecnica Innovativa Da Usare Anche Su Altri Pianeti
Ed hanno potuto scoprire che una piccola parte di questi microrganismi è responsabile del consumo della maggior parte dell’ossigeno presente nell’oceano. Questa è una tecnica molto interessante che i ricercatori potrebbero utilizzare anche in futuro per studiare altre reazioni anaerobiche in nuovi ambienti. Inoltre, in un progetto finanziato dalla NASA, la stessa tecnica verrà usata per studiare il sottosuolo dell’oceano e potrebbe, in futuro, essere utilizzata anche su altri pianeti.
Redazione
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