Enigma dei blocchi di pietra giganteschi nel deserto americano: Civiltà perduta o fenomeno geologico?

blocchi di pietra giganteschi, civiltà perduta

Nel deserto dello Utah, negli Stati Uniti d’America, sono stati scoperti dei misteriosi blocchi di pietra giganteschi. Questi blocchi, visibili anche attraverso Google Maps e documentati da foto scattate via satellite, hanno scatenato un acceso dibattito sul web. Alcuni sostengono che si tratti di resti di una civiltà perduta, forse di origini aliene, capace di intagliare giganteschi blocchi di pietra con tecnologie sconosciute. Altri, invece, propongono una spiegazione scientifica dal punto di vista geologico.

37°14’13.6″N 109°58’51.7″W
Link: https://maps.app.goo.gl/1b2PSJ5Jb5WNQB6X7

 

Civiltà perduta o fenomeno naturale?

La questione riguarda una specifica zona del deserto dello Utah, in particolare l’area del Goosenecks Park, un parco naturale statale. Quest’area è diventata il fulcro di un dibattito acceso a causa della scoperta di misteriosi blocchi di pietra giganteschi.

Alcuni ritengono che questi blocchi di pietra siano la “prova” che un tempo qui era presente una civiltà tecnologicamente evoluta e capace di creare manufatti colossali. Questa teoria suggerisce che una civiltà antica, forse persino di origini aliene, avrebbe potuto intagliare questi giganteschi blocchi di pietra con tecnologie sconosciute. Questa idea ha affascinato molti, alimentando speculazioni e teorie sulle possibili origini di questi blocchi.

Tuttavia, esiste un’altra possibile spiegazione, forse meno affascinante ma più plausibile dal punto di vista scientifico. Alcuni esperti sostengono che i blocchi di pietra potrebbero essere il risultato di fenomeni naturali, come l’erosione e le fratture tensionali. Questa teoria suggerisce che le forze della natura potrebbero aver modellato queste strutture nel corso di migliaia o addirittura milioni di anni.

Nonostante le diverse teorie, la verità rimane un mistero. La scoperta di questi blocchi di pietra giganteschi ha sollevato più domande che risposte. Che si tratti di resti di una civiltà perduta o di un fenomeno naturale, la scoperta ha sicuramente catturato l’immaginazione del pubblico e ha stimolato ulteriori ricerche e discussioni. In ogni caso, la scoperta di questi blocchi di pietra giganteschi nel deserto dello Utah rimane un affascinante enigma che continua a sfidare la nostra comprensione del passato.

Spiegazione geologica

Dal punto di vista geologico, le strutture fotografate potrebbero essere fratture tensionali che formano insiemi articolari e successive intemperie/erosione. Non è raro che gli strati competenti, cioè rocce più forti che tendono a deformarsi per frattura della crosta poco profonda, sviluppino fratture estensionali che i geologi definiscono articolazioni in risposta a deformazione / stress applicato.

Le articolazioni orientate verticalmente sono abbastanza comuni nelle rocce sedimentarie, poiché queste riflettono fratture estensionali formate dalla compattazione risultante dal sovraccarico di massa successiva depositata sopra di esse. Nelle rocce competenti stratificate, un particolare insieme di giunti tende a formarsi in una spaziatura caratteristica che sarà approssimativamente uguale allo spessore dello strato.

Infine, non è raro che si formino insiemi di articolazioni multiple, spesso ad angoli moderati rispetto all’altro. Quindi, se si possiede uno strato competente e relativamente spesso (come un arenaria) che ha due insiemi verticali approssimativamente perpendicolari che si formano, poiché questo strato è esposto e intemperie/erodi, non è raro diventare blocchi grandi, vagamente cubici a prismatici.

blocchi di pietra giganteschi, civiltà perduta

Conclusione

In conclusione, la scoperta di questi misteriosi blocchi di pietra giganteschi nel deserto dello Utah ha aperto un mondo di possibilità e interrogativi. L’idea di una civiltà perduta o di origini aliene, capace di creare tali manufatti colossali, è senza dubbio affascinante. Questa teoria ha catturato l’immaginazione del pubblico, alimentando un dibattito acceso e stimolando la ricerca di ulteriori prove che possano confermare o smentire queste ipotesi.

D’altra parte, la spiegazione geologica offre una teoria più plausibile e scientificamente fondata. Secondo questa visione, i blocchi di pietra sarebbero il risultato di fenomeni naturali, come l’erosione e le fratture tensionali, che avrebbero modellato queste strutture nel corso di migliaia o addirittura milioni di anni. Questa teoria, sebbene meno affascinante per alcuni, ha il merito di basarsi su principi scientifici noti e verificabili.

Tuttavia, nonostante le diverse teorie e le prove a sostegno di ciascuna di esse, il dibattito continua. La ricerca di ulteriori prove è in corso, con l’obiettivo di svelare il mistero che avvolge questi blocchi di pietra giganteschi. Che si tratti di resti di una civiltà perduta o di un fenomeno naturale, una cosa è certa: la scoperta ha stimolato la curiosità e l’interesse di molti, e continuerà a farlo finché il mistero rimarrà irrisolto. In ogni caso, indipendentemente dall’origine di questi blocchi, la loro scoperta ha arricchito la nostra comprensione del mondo e ha aperto nuove frontiere per la ricerca e l’esplorazione.

Redazione

Potresti leggere anche: 

La scoperta di una sfinge in una tomba nel nord della Cina rappresenta una sorta di enigma

“A Baalbek le vestigia di una civiltà dimenticata”

 

Seguici su Telegram Instagram Facebook | Pinterest | x