Clima, l’allarme dei ricercatori americani: in arrivo caldo “infernale”

Nature communications: in futuro le persone non potranno lavorare all’aperto a lungo per il caldo intenso.

I ricercatori della Duke University statunitense hanno scoperto che in futuro per il riscaldamento climatico gli abitanti della Terra non potranno lavorare all’aperto per molto tempo. Lo si afferma in un articolo della rivista Nature communications.
Secondo gli esperti, se la temperatura del pianeta supera i due gradi Celsius, le perdite economiche dovute alla ridotta produttività del lavoro ammonteranno annualmente a 1,6 trilioni di dollari.
I lavoratori nelle regioni tropicali e subtropicali di Asia, Medio Oriente, Africa e Pacifico occidentale, saranno i più colpiti, sono convinti i ricercatori. Molti lavoratori stanno già sperimentando un caldo intenso durante il giorno mentre lavorano all’aperto. Con ogni ulteriore grado di calore in più, le attività all’aperto diventeranno ancora più difficili, affermano gli scienziati.
Ad esempio, in estate sarà quasi impossibile eseguire in sicurezza lavori agricoli ed edili critici in molte località. India, Cina, Pakistan e Indonesia, dove la maggior parte della popolazione lavora all’aperto, subiranno grandi perdite economiche per questi cambiamenti, afferma l’articolo.
Per evitare questo scenario, più di 190 Paesi hanno firmato l’Accordo sul clima di Parigi nel 2015. Questo documento delinea un piano d’azione per contenere il riscaldamento globale. Il trattato non implica un’eliminazione completa dei combustibili fossili. Tuttavia tutti gli Stati devono adottare misure per la riduzione delle emissioni, la riconfigurazione tecnologica e il passaggio alle fonti energetiche rinnovabili.

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