Poker in tv, da Las Vegas allo streaming
Se c’è un gioco di carte che, a un certo punto dell’adolescenza, più o meno chiunque impara, questo è proprio il poker. Certo, le tradizioni familiari nostrane sono sicuramente più legate ai vari giochi popolari come la scopa; eppure, il poker può vantare un numero impressionante di appassionati, in particolar modo fra i giovani adulti. Basti pensare ad alcuni esempi eccellenti: fra i futuri presidenti degli Stati Uniti, per esempio, è noto che Eisenhower fosse un appassionato giocatore nei suoi anni da cadetto militare, e che Nixon, dopo aver imparato a giocare prestando servizio in Marina, utilizzasse le sue vincite per autofinanziare le sue prime campagne elettorali. Proprio gli Stati Uniti hanno dato moltissimo alla crescita del poker: è infatti negli USA che il gioco ha subito le sue evoluzioni più importanti, e sempre negli USA si sono diffuse innumerevoli varianti che, non a caso, prendono il nome da territori statunitensi. Ma è soprattutto grazie alla diffusione presso il grande pubblico che il gioco è potuto esplodere arrivando alla sua popolarità odierna: diffusione nella quale la televisione ha avuto un ruolo senza eguali.
Se è vero che il poker ha da sempre riscosso un successo straordinario negli USA, è altrettanto vero che il punto di non ritorno è arrivato grazie alla relativamente recente esplosione di Las Vegas: è stato infatti nella città più emblematica del Nevada che il poker, fino ad allora praticato in maniera amatoriale, ha fatto il suo ingresso nei casinò più noti del mondo a partire dalla fine degli anni ’60. In questo periodo alcuni proprietari di casinò cominciarono ad intuire le potenzialità di un gioco con un numero così vasto di varianti, indice di grande diffusione e apprezzamento, e presero a inserirlo nelle loro offerte: da qui, il passo successivo fu quello dell’organizzazione di tornei. I primi, in versione quasi sperimentale, furono pressoché ignorati dai media, aspetto non sfuggito al vincitore delle World Series del 1972: Thomas Preston. Amarillo Slim, come meglio noto fra gli appassionati, pubblicizzò grandemente la sua vittoria, organizzando anche un tour promozionale: il risultato fu che l’edizione del 1973 approdò per la prima volta in televisione, coperta dal canale sportivo CBS.
Da quel momento in poi la crescita fu esponenziale e, soprattutto, cominciarono a crescere di pari passo sia la varietà dei tornei che la relativa copertura mediatica. L’aumento dell’interesse del pubblico determinava una sempre crescente spettacolarizzazione dei tornei con l’inserimento di diverse varianti di poker, la quale a sua volta creava sempre più appassionati grazie alla copertura televisiva: un susseguirsi di causa ed effetto che, arrivati ai primi anni 2000, era ormai pronto per riscuotere successi all’estero
In questo periodo, infatti, cominciano ad approdare fuori dagli USA, Italia compresa, i primi programmi di poker. Spesso trasmessi a tarda notte e composti principalmente da raccolte di momenti salienti di vari tornei, hanno avuto ciononostante il merito di capitalizzare l’interesse per il poker, ormai ai suoi massimi storici, anche grazie all’inserimento di alcune innovazioni. Fra queste una in particolare ha fatto scuola: l’inserimento di una camera apposita per mostrare la mano del giocatore. La microcamera dedicata si è rivelata una scelta in grado di far seguire meglio il gioco, e di conseguenza un ottimo stratagemma per far comprendere come giocare a poker sia a livello amatoriale che a livello competitivo, oltre naturalmente ad apprezzare le singole scelte del giocatore. Sulla stessa scia, hanno cominciato poi a comparire i primi canali tematici, composti da una programmazione interamente incentrata sul poker: in Italia c’è stato Poker Italia 24, lanciato nel 2010 ma con un ciclo vitale che ha comunque risentito del generale raffreddamento dell’interesse televisivo per il gioco, con la fine delle trasmissioni ad esso dedicate.
Eppure, il gioco continua ad essere più vitale che mai: ad essere stata abbandonata è forse stata la televisione, non di certo la trasmissione del poker. Oggi infatti è lo streaming a detenere lo scettro per quanto riguarda la diffusione del gioco, con centinaia di ore dedicate su Twitch e non solo. Nel generico quadro di rivoluzione, dalla televisione allo streaming, anche le trasmissioni “organizzate” si sono mosse in tal senso: ne è un ottimo esempio Poker GO, piattaforma on demand che manda i suoi contenuti direttamente in streaming. La piattaforma, nata nel 2017, contiene oggi un catalogo decisamente fornito che spazia da contenuti originali a trasmissioni di eventi storici. Il rapporto tra poker e televisione, seppure in forma al passo coi tempi, continua a essere una garanzia.