Grotta inesplorata e piena di tesori Maya scoperta in Messico: ecco cosa hanno trovato

Scienziati dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) hanno scoperto una grotta piena di tesori Maya a 24 metri di profondità, sotto al celebre complesso archeologico di Chichén Itzá. Tra i reperti rinvenuti bruciatori di incenso, vasellame, giada e altri manufatti preziosi.
Una spettacolare grotta inesplorata e colma di tesori maya è stata (ri)scoperta nel sottosuolo del celebre complesso archeologico di Chichén Itzá, nella penisola dello Yucatan, in Messico. Il sito, rivenuto a 24 metri di profondità, si trova ad appena un paio di chilometri di distanza dal Tempio di Kukulkan, una piramide a gradoni conosciuta col soprannome di “El Castillo”, la struttura più importante dell’area che si estende per 3 chilometri quadrati.
#Cultura | Balamkú, el santuario subterráneo de Chichén Itzá, uno de los hallazgos más importantes en la historia maya
🗣️Este espacio ritual ayudará a reescribir la historia de Chichén Itzá, por tratarse de un lugar sellado por siglos: #INAHhttps://t.co/1QjbIK76S4 pic.twitter.com/NU6VIOs63b— Voz de la Sociedad (@vozdelasocieda1) 5 marzo 2019
Riscoperta. La grotta, curiosamente, fu individuata dagli scienziati già 50 anni fa, tuttavia lo studioso che all’epoca fece il sopralluogo ne chiuse l’entrata con alcune pietre, inoltre scrisse una relazione breve e sommaria, che fece classificare il sito come poco importante. Il rapporto è passato di mano in mano a più generazioni di archeologi, e soltanto adesso l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) ha deciso di vederci chiaro, facendo emergere quello che il responsabile della nuova spedizione, il professor Guillermo de Anda, ha classificato come un vero e proprio “tesoro scientifico”. La grotta era nota agli autoctoni col nome di Balamku, ovvero la grotta del “dio giaguaro”.
El @ProyectoGAM redescubre #Balamkú, santuario subterráneo de #ChichénItzá .
El proyecto del #INAH, Gran Acuífero Maya, iniciará un minucioso registro del sitio a través de la creación de modelos en tercera dimensión, sin modificar el contexto. Galería: https://t.co/z61m0K7L0Z pic.twitter.com/RwbNhqQhGk— INAHmx (@INAHmx) 5 marzo 2019
Tesori inestimabili. Rimosse le pietre, gli archeologi sono potuti penetrare nell’angusto sistema di cunicoli che porta alla grotta, talvolta costretti a strisciare sul terreno come novelli Indiana Jones. Ma lo spettacolo che si è parato loro innanzi è valsa tutta la fatica. Il professor de Anda e i colleghi hanno infatti trovato sette bruciatori cerimoniali per l’incenso, resti di cibo, prezioso vasellame, giada, semi, utensili, ossa e altri materiali che il popolo Maya offriva agli dei. Un vero e proprio tesoro scientifico risalente a un periodo compreso tra il 700 e il 1000 dopo Cristo. Su di esso vegliava un velenosissimo serpente corallo, che ha fatto spostare in avanti di quattro giorni l’inizio della spedizione.
💥Importante hallazgo por parte del #INAH ⛏️ en #CHICHENITZÁ ⛰️
Aquí te contamos todo acerca de la cueva de #Balamkú 👇🏻https://t.co/KRJVDnyNji pic.twitter.com/CAlq3jCVDH
— FuxiónMx (@MxFuxion) 5 marzo 2019
Altri segreti. Al momento gli archeologi hanno perlustrato circa 460 metri della grotta, e non escludono che altre stanze segrete piene di reperti possano celarsi nel cuore del complesso di Chichén Itzá. Poiché molti dei manufatti rinvenuti sono in perfette condizioni gli scienziati stanno pensando di lasciarli lì dove sono.
Andrea Centini
Foto anteprima:Credito: INAH
Fonte: scienze.fanpage.it
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