La meravigliosa rana di vetro dell’Equador: appena scoperta e già in pericolo (FOTOGALLERY)
Si vede il cuore battergli nel petto, ma miniere e petrolio potrebbero estinguerla
Lo studio “A marvelous new glassfrog (Centrolenidae, Hyalinobatrachium) from Amazonian Ecuador” pubblicato su ZooKeys da
Un team di ricercatori equadoregni e statunitensi guidato da Juan Manuel Guayasamin dell’Universidad San Francisco di Quito ha scoperto nelle tierras bajas dell’Amazzonia equadoregna una nuova specie di rane di ghiaccio, anfibi neotropicali del genere Hyalinobatrachium le cui specie hanno una morfologia e comportamento primitivi e con vari problemi tassonomici non ancora risolti.
I ricercatori hanno utilizzato dati morfologici, richiami e DNA ed hanno determinato che si tratta di una nuova specie, che hanno chiamato Hyalinobatrachium yaku, e spiegano che «Si differenzia da tutti i suoi congeneri per avere una serie di punti mediodorsali color verde scuro lungo il capo e il dorso, un pericardio trasparente e un canto tonale con una durata di 0.27 – 0.4 s, con una frequenza dominante 5219.3–5329.6 Hz».
Lo studio presenta anche una filogenia mitocondriale del genere che include la nuova specie e le sua specie sorella, H. pellucidum. Ma i ricercatori dicono che questa fantastica rana trasparente è già a rischio di estinzione: «Le minacce per la conservazione di H. yaku sp. n. comprendono principalmente la distruzione e/o la contaminazione dell’habitat a causa delle attività minerarie e petrolifere».
Guayasamin spiega su New Scientist che «I maschi fanno la guardia alle uova, che sono attaccate sotto le foglie di un albero fino alla loro schiusa e cadono nei corsi d’acque che scorrono sotto. Io lavoro con le rane tutti i giorni e questa è una delle specie più belle che abbia mai visto». Un altro autore dello studio, lo statunitense Paul Hamilton del The Biodiversity Group aggiunge: «Non tutte le rane di vetro hanno cuori che sono visibili attraverso il torace. In alcune, il cuore stesso è bianco, in modo da non vedere il sangue rosso. Non è noto il motivo per cui specie diverse hanno diversi livelli di trasparenza, ma questa rana ci aiuterà a capire il modello evolutivo che ha portato alla rane ad essere simili al vetro».
Si tratta di una scoperta eccezionale che ha sollevato l’interesse anche di Ariadne Angulo, dell’amphibian specialist group dell’International union for conservation of nature (Iucn), che ha ricordato su New Scientist che «Gli anfibi sono la classe di vertebrati più a rischio del pianeta. La ricchezza di specie del gruppo non è ancora stata scoperta. Dal 2005, sono state identificate tra 100 e 200 nuove specie di anfibi all’anno. Vengono scoperti molti meno nuovi mammiferi e uccelli, perché una percentuale maggiore di specie sono già state descritte. Tuttavia, aggiunge, dato che là fuori ci sono così tante specie di anfibi da scoprire, dato il nostro attuale livello di degrado ambientale, alcune possono estinguersi prima ancora che le conosciamo».
Il problema delle rane di vetro è che per riprodursi hanno bisogno di corsi d’acqua incontaminati e Hamilton fa notare che «Se un corso d’acqua si prosciuga o viene inquinato, le rane non possono sopravvivere, e altre creature più resistenti possono essere le prossime. Non ne sappiamo ancora abbastanza sulla nuova specie per stabilire se sarebbe ufficialmente da considerare come minacciata, sappiamo, tuttavia, che il suo habitat sta rapidamente scomparendo. La produzione di petrolio è notevolmente estesa nell’areale di questa specie, e la costruzione di strade è dilagante».
Il ricercatore teme che le cose, per quanto riguarda miniere estrazioni di petrolio e costruzione di strade per accedere agli impianti nella foresta amazzonica, peggioreranno molto e conclude: «Speriamo che scoperte come quelle di questa rana di vetro possano contribuire ad aumentare la consapevolezza del molto che c’è da perdere con la continua estrazione di combustibili fossili, oltre a quello che già sappiamo sui cambiamenti climatici».
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Fonte: www.greenreport.it
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