Un modello matematico per calcolare la data dell’apocalisse
Il fisico Willard Wells, del California Institute of Technology, autore tra l’altro di una teoria quantistica del maser, nonchè di un meccanismo che interrompe la rotazione dei satelliti artificiali una volta in orbita, si è cimentato nell’impresa di dare basi matematiche alla nostra fine, ovvero di elaborare una sorta di equazione da cui ricavare“quanto la specie umana sopravviverà”.
Oggi Wells era a Roma, e nella sala Petrassi dell’Auditorium, durante l’ultima giornata del Festival delle Scienze 2011, ha spiegato il suo punto di vista e il risultato della sua ricerca. La premessa e’ che tutto: persone, animali o cose hanno una durata che, in linea di massima e’ prevedibile. Umanoidi come l’Homo erectus o l’Homo sapiens sono sopravvissuti migliaia di secoli, come pure l’uomo sapiens, nonostante pericoli e malattie.
Questo – secondo Wells – significa che, per quanto ostile, l’ambiente Terra e’ stato propizio alla specie umana e che se si comincia a parlare di pericolo di estinzione per il genere umano, questo deriva da una serie di condizioni che noi stessi abbiamo determinato: ’’I pericoli maggiori per la sopravvivenza del genere umano sono quelli creati da noi’’. Esistono poi dei rischi in qualche modo calcolabili, come i limiti delle risorse e la crescita demografica, ma esistono – sottolinea Wells – dei rischi in grande misura imprevedibili tra cui le ricadute dei cambiamenti climatici, o quelle dell’ingegneria genetica. O i rischi connessi al vulcanismo, o a un eventuale spopolamento dell’emisfero nord a causa di un inverno nucleare, o l’estrema possibilita’ di una scienza che, impazzita, produca consapevolmente o inconsapevolmente un virus o un agente che scateni la fine.
’’Solo nel 1931 – aggiunge il fisico – nessuno poteva prevedere questi pericoli. Cosi’, oggi, il vero rischio per l’umanita’ potrebbe venire da qualcosa oscuro, inimmaginabile’’. ’’Nel XX secolo i rischi antropici sono aumentati in maniera vertiginosa, tanto che oggi le probabilita’ che la nostra specie sopravviva a lungo temine sono scese a sette contro tre’’. ’’La specie umana si potrebbe salvare? ’’, si chiede Wells. La risposta e’, tra il serio e il faceto, che questa salvezza e’ possibile, magari con l’intervento di un supereroe o un cataclisma tremendo di qualsiasi tipo, che riduca enormemente il numero di persone sulla terra e quindi il prelievo di risorse dal pianeta e la quantita’ di emissioni… In un mondo per gran parte libero dall’uomo – e’ la provocatoria tesi di Wells – i pochi rimasti potrebbero garantire la sopravvivenza della specie umana.
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