Cosa fare se incontri un Biacco: guida pratica e sicurezza per riconoscerlo e conviverci

Biacco in ambiente naturale: serpente non velenoso comune in Italia, avvistato in campagna o giardini. Scopri come riconoscerlo e conviverci

Il biacco (Hierophis viridiflavus ) è uno dei serpenti più comuni in Italia , spesso avvistato in campagna, nei giardini o persino in città. Ti sei mai chiesto perché un animale così comune suscita tanta apprensione? La risposta è semplice: spesso lo conosciamo poco. In realtà, il biacco non è solo un serpente non velenoso , ma un alleato prezioso per l’ecosistema. In queste pagine scoprirai cosa fare se incontri un biacco , come distinguerlo, dove vive, cosa mangia e, soprattutto, come comportarti se ti capita di vederlo senza agitarti. Perché, a volte, basta un po’ di consapevolezza per trasformare la paura in rispetto.

Il biacco: un compagno silenzioso della nostra natura

Se c’è un serpente non velenoso che ha imparato a muoversi tra natura e urbanizzazione con disinvoltura, quello è il biacco . Lo trovi in riva al mare come in collina, nei campi coltivati e persino tra i palazzi di città. La sua capacità di adattarsi a ogni contesto lo rende un ospite familiare del territorio italiano, ma non per questo meno affascinante. Arriva fino a 150 cm di lunghezza, con una colorazione che varia dal giallo macchiato di nero alla forma completamente nera (biacco carbonaria ), tipica del Meridione.

A prima vista, potresti scambiarlo per una vipera, ma basta osservarlo con attenzione per notare le differenze: testa allungata, pupille rotonde (niente occhi a fessura) e un atteggiamento che, pur sembrando minaccioso, non è mai aggressivo. Le femmine tendono a essere più grandi dei maschi, una caratteristica legata alla necessità di ospitare le uova. In libertà, il biacco vive circa dieci anni; in cattività, qualche anno in più. Lo puoi avvistare da marzo a ottobre, per poi scomparire nei mesi freddi in tane profonde o tra le fessure delle rocce.

La sua presenza è un indicatore della salute del territorio: per sopravvivere, ha bisogno di un ambiente ricco di prede come roditori, insetti e piccoli anfibi. Nei parchi urbani, è un alleato nella lotta ai ratti; in campagna, aiuta a regolare le popolazioni di arvicole, evitando danni alle colture. Eppure, nonostante i benefici che porta, molte persone lo temono ancora. In realtà, il biacco preferisce dileguarsi piuttosto che affrontare un potenziale nemico. Se si sente minacciato, fugge o emette un sibilo secco per scoraggiare l’attacco. E se dovesse morderti? Niente di grave: il suo morso è innocuo, privo di veleno, e al massimo lascia un segno simile a una puntura di spillo.

Habitat e distribuzione del biacco in Italia

Il biacco non ha un indirizzo fisso: lo trovi nei prati incolti, nei muretti a secco, tra le rocce e persino in edifici abbandonati. La sua diffusione spazia dalla Pianura Padana alle isole minori, con una maggiore concentrazione al Centro-Sud. Nelle zone montuose, invece, è più raro, limitato alle quote più basse dove il clima lo favorisce. La sottospecie biacco carbonaria predilige il clima mite dell’Adriatico e del nord-est, un’area dove le temperature miti lo sostengono.

Un dettaglio poco noto? Questo serpente non velenoso sa come sopravvivere anche in ambienti degradati: studi hanno dimostrato che colonizza aree urbane abbandonate, nonostante l’inquinamento. Se vuoi attrarlo in giardino, prova a lasciare zone di erba alta o a costruire un “hotel per rettili” con pile di pietre: offrono rifugi sicuri e facilitano la caccia al biacco .

La dieta del biacco: un predatore versatile

Il biacco è un predatore versatile : il suo menù include topi, arvicole, lucertole, uccelli, rane e persino insetti. Nei centri urbani, i roditori costituiscono il 70% delle sue prede, mentre in campagna caccia uova di uccelli e altri rettili, inclusi giovani serpenti. A differenza delle vipere, il biacco non usa il veleno: la sua arma è la velocità, con cui immobilizza le prede grazie alla muscolatura. Una volta catturate, le inghiotte vive e intere, un comportamento tipico di tutti i serpenti.

Cambia dieta con l’età: da piccolo si nutre di insetti e lucertole, da adulto passa a prede più grandi. Questa flessibilità gli permette di sopravvivere in contesti diversi, persino in zone inquinate. Ogni biacco uccide in media 200-300 roditori all’anno, riducendo il rischio di malattie come la leptospirosi. Ecco perché, invece di temerlo, dovremmo ringraziarlo per il ruolo ecologico del biacco .

Come caccia il biacco?

Il biacco è un cacciatore instancabile, attivo soprattutto nelle ore calde del giorno. Usa la vista e l’olfatto per localizzare le prede, strisciando silenziosamente tra l’erba o lungo i muretti. Quando individua un obiettivo, si lancia in un attacco fulmineo, avvolgendo la preda con il corpo per immobilizzarla. Nonostante non abbia veleno, la sua forza muscolare è sufficiente a bloccare movimenti. Questo metodo è efficace anche contro serpenti più piccoli, che diventano parte del menù del biacco .

Una capacità quasi cinematografica? Il biacco percepisce le vibrazioni del terreno attraverso le scaglie ventrali: i movimenti delle zampe dei roditori gli permettono di localizzare la preda con precisione millimetrica.

Cosa fare se incontri un biacco: regole di sicurezza e rispetto

Incontrare un biacco non è un dramma, ma richiede prudenza. Se lo vedi in giardino o al parco, la regola è una: non disturbarlo. Osservalo da una distanza di almeno due metri e lascia che se ne vada per conto suo. Mai tentare di toccarlo, catturarlo o, peggio, ucciderlo: è illegale e inutile. Tutte le specie di serpenti italiani sono protette, incluso il biacco .

Se capita il raro caso che entri in casa, non usarlo come bersaglio per oggetti o tentativi di cattura fai-da-te. Chiudi le porte delle stanze per isolarlo e chiama i Vigili del Fuoco o un CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici). Sono loro a sapere come intervenire senza stressare il biacco . Ricorda: la presenza di un serpente non velenoso come il biacco segnala un ambiente sano, ricco di biodiversità. Eliminarlo significa privarsi di un alleato naturale contro roditori e insetti dannosi.

Per prevenire intrusioni domestiche, sigilla le fessure nei muri e mantieni pulite le aree esterne: niente cumuli di foglie o detriti, che attraggono i roditori e, di conseguenza, il biacco .

Il biacco e la legge: perché proteggerlo è un dovere

La Legge 157/1992 tutela tutti i serpenti italiani , compreso il biacco . Catturarlo, commerciarlo o ucciderlo può costare fino a 30.000 euro di sanzione. Ma c’è un motivo ancora più importante per rispettarla: ogni biacco elimina centinaia di roditori all’anno, riducendo danni agricoli e diffusione di malattie. La sua presenza è un indicatore di equilibrio ecologico, spesso compromesso da pesticidi e cementificazione. Proteggere il biacco non è solo un obbligo legale, ma un investimento per la salute del pianeta.

Ecco un esempio concreto: nel 2021, un agricoltore laziale è stato multato per aver ucciso un biacco , ignorando che quel rettile stava contenendo un’epidemia di arvicole che danneggiava i suoi campi. Oggi, molti comuni promuovono campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sulla convivenza con il biacco .

Conclusione

Può sembrare solo un serpente qualsiasi, ma il biacco è molto di più: è un alleato nella lotta ai parassiti, un indicatore di biodiversità e un esempio di resilienza. Conoscere le sue abitudini, il ruolo ecologico e i comportamenti da tenere in caso di incontro ti permette di superare paure infondate e di convivere in armonia con la natura. La prossima volta che lo vedrai, non scappare: fermati, osservalo e pensa che, senza di lui, il mondo sarebbe un po’ più squilibrato.

Redazione

 Foto anteprima Di Strion – Opera propria, CC BY-SA 4.0,  commons.wikimedia.org

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