Vertigini dopo terremoto: perché il nostro equilibrio può andare in tilt

Persona che avverte giramenti di testa dopo un terremoto, all'interno di un edificio lesionato

Chi vive un evento sismico può sperimentare vertigini dopo un terremoto, una condizione fisica e psicologica complessa conosciuta in Giappone come “jishin-yoi” o “ubriachezza da terremoto”. Oltre ai giramenti di testa, molti lamentano problemi di equilibrio, ansia e insonnia che possono durare anche diversi giorni. Ma quali sono le cause di questi sintomi? Le scosse sismiche, infatti, possono interferire con i delicati meccanismi che regolano l’equilibrio e influenzare il nostro sistema nervoso. Vediamo insieme come agiscono questi fattori e perché il corpo può reagire in modo così intenso anche dopo la fine del sisma.

 Gli effetti di un terremoto sull’equilibrio e sul corpo

Dopo un terremoto, molte persone avvertono vertigini, instabilità e una costante sensazione di disequilibrio. Non si tratta solo di ansia o di stress momentaneo: le scosse sismiche possono compromettere temporaneamente il sistema che regola l’equilibrio del corpo. Questa condizione, spesso poco discussa, si manifesta con giramenti di testa, nausea e talvolta con l’impressione che la terra continui a tremare anche quando non ci sono più scosse in atto. È come se il nostro cervello rimanesse “in allerta”, continuando a inviare segnali contrastanti che ci fanno sentire disorientati.

Il sistema nervoso, sottoposto a un evento stressante come un terremoto, può essere sopraffatto dalla quantità di stimoli da elaborare. La sensazione di vibrazione che si avverte dopo il sisma è un inganno sensoriale, una sorta di illusione prodotta dal cervello e dai meccanismi di difesa dell’organismo.

Sebbene le ricerche su quest’argomento non siano molte, in uno studio del 2012, un gruppo di ricercatori di Tokyo ha provato a indagare le possibili cause fisiologiche di questa condizione. Nel loro lavoro hanno scoperto che alcune persone continuavano a sperimentare problemi di equilibrio anche dopo quattro mesi dal terremoto.

Perché il sistema vestibolare è così coinvolto

Il sistema vestibolare, situato nell’orecchio interno, è il protagonista di questo fenomeno. È lui che elabora i segnali di movimento e ci aiuta a mantenere l’equilibrio. Questo sistema si compone di cinque organi: utricolo, sacculo e tre canali semicircolari (anteriore, posteriore e laterale). Quando la terra trema, il movimento improvviso viene percepito da questi organi che inviano segnali immediati al cervello.

Come spiega la Fondazione Auxologico, questi canali sono sensibili a tutte le accelerazioni e agli spostamenti della testa nelle tre dimensioni dello spazio. Durante un terremoto, però, questi segnali vengono amplificati e possono creare una vera e propria confusione tra ciò che vediamo e ciò che sentiamo fisicamente. Questo disallineamento provoca vertigini e malesseri, simili a quelli della cinetosi.

La componente psicologica: l’ansia dopo un terremoto

Oltre alle cause fisiologiche, il fattore psicologico gioca un ruolo chiave nei giramenti di testa dopo un terremoto. Eventi improvvisi e traumatici come le scosse sismiche generano un’ansia che può amplificare le risposte fisiche del nostro corpo. Questa interazione tra mente e corpo è cruciale per comprendere perché alcune persone manifestano sintomi per giorni o addirittura settimane.

Infatti, quando il cervello non riesce a sincronizzare i segnali provenienti dagli occhi e dall’orecchio interno – a causa di vibrazioni leggere ma costanti che avverte durante la scossa – si crea uno squilibrio che porta a nausea, vertigini e a una sorta di “mal di mare” da terremoto.

Lo stesso studio giapponese del 2012 sottolinea come i problemi di equilibrio sembrano derivare da una combinazione di disturbi dell’orecchio interno e da una vulnerabilità all’ansia rafforzata dalle continue scosse. Questo effetto può portare a un ciclo vizioso in cui la paura genera ulteriori sintomi fisici.

Gli esperti: una forma di cinetosi

Landon Duyka, chirurgo dell’orecchio, del naso e della gola della Northwestern Medicine, ha spiegato al New York Times che questi sintomi sarebbero da considerare come una forma di cinetosi. La cinetosi è una condizione comune che si manifesta in situazioni di conflitto tra i segnali visivi e quelli del sistema vestibolare, proprio come accade con il mal d’auto o il mal di mare.

L’Istituto Superiore di Sanità aggiunge che la cinetosi è provocata dall’invio di segnali discordanti al cervello da parte di diversi organi coinvolti nell’equilibrio, tra cui orecchio interno, occhi, muscoli e articolazioni. Ecco perché dopo un sisma il corpo può reagire con questi disturbi dell’equilibrio.

Conclusione

I giramenti di testa dopo un terremoto non sono solo una risposta momentanea allo stress. Sono la manifestazione di un complesso mix tra fisiologia e psicologia, che coinvolge il sistema vestibolare e la nostra mente. Sebbene non ci siano ancora molte ricerche definitive, gli studi suggeriscono che questa condizione sia una forma particolare di cinetosi innescata da un evento traumatico. La prossima volta che sentiremo la terra tremare, sarà utile ricordare che anche il nostro corpo continuerà a “muoversi” per un po’, mentre cerca di ritrovare l’equilibrio.

Redazione

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