Il mistero della supercolonia di formiche che unisce Italia, Spagna e Portogallo

Supercolonia di formiche argentine che praticano la trophallaxis vicino a un cactus Ferocactus emoryi

Quando pensiamo alle formiche, le immaginiamo spesso come piccole società nascoste sotto terra o nei tronchi degli alberi. Ma esiste un fenomeno sorprendente nel mondo di questi insetti: una supercolonia di formiche capace di estendersi per migliaia di chilometri. Dall’Italia fino alla Galizia, passando per Francia e Spagna, questa enorme rete di nidi rappresenta una delle più grandi e organizzate comunità animali mai osservate sulla Terra. Ma da dove viene questa specie capace di invadere interi continenti? E come riesce a mantenere un equilibrio tra miliardi di individui distribuiti su migliaia di chilometri? Le risposte ci portano a scoprire il ruolo della formica argentina, una delle specie più invasive del pianeta.

La formica argentina e la nascita della supercolonia europea

In Europa esiste un fenomeno eccezionale che sfida ogni immaginazione: una supercolonia di formiche argentine (Linepithema humile) che si estende per oltre 6.000 km. Non stiamo parlando di un semplice formicaio, ma di una rete composta da milioni di nidi interconnessi, in grado di superare qualsiasi barriera geografica. Questa specie invasiva, originaria del Sud America, ha sfruttato le rotte commerciali umane per colonizzare il Mediterraneo, creando un ecosistema nuovo e aggressivo.

La formica argentina (Linepithema humile), in cui le colonie possono raggiungere proporzioni continentali, sfruttando le reti commerciali umane e invadendo l’habitat delle formiche autoctone.
Secondo uno studio condotto tra il 2000 e il 2002 dalle università di Losanna e Copenhagen, le colonie presenti in Liguria, Francia meridionale, Spagna settentrionale e Portogallo non sono entità separate. Grazie a test genetici e comportamentali, gli scienziati hanno dimostrato che si tratta di un’unica, colossale supercolonia che attraversa il Mediterraneo fino all’Atlantico.

Supercolonia europea di formiche

Mappa della supercolonia europae di formiche Linepithema humile Credit: Abalg, CC0, via Wikimedia Commons

Un test di aggressività svela il legame tra le colonie

Come fanno gli esperti a capire se due formiche appartengono alla stessa colonia? Il metodo più semplice è il test dell’aggressività. Le formiche portano sul corpo un “marchio odoroso” genetico. Se due individui si riconoscono come “familiari”, evitano di attaccarsi. Se l’odore è diverso, scatterà immediatamente una lotta. Nel caso della supercolonia europea, le formiche prelevate dalla Liguria non mostravano aggressività verso quelle della Galizia o della Spagna, segno che condividono lo stesso patrimonio genetico. Solo la colonia catalana si è rivelata differente, opponendosi alle altre.

Dalla genetica alla conquista globale delle formiche invasive

Il successo della supercolonia di formiche argentine in Europa non è casuale. Questa specie si comporta diversamente rispetto alle proprie cugine sudamericane. L’effetto “collo di bottiglia” – un fenomeno evolutivo in cui una popolazione nasce da un ristretto numero di fondatori – ha reso le formiche argentine europee geneticamente molto simili tra loro. È questa omogeneità a ridurre l’aggressività e favorire l’espansione territoriale.

Questa strategia si è rivelata vincente: senza competizioni interne e con un’organizzazione efficace, le formiche argentine hanno soppiantato molte specie autoctone, occupando nuove nicchie ecologiche e infiltrandosi persino nelle città.

Una megacolonia globale tra Europa, Giappone e California

Ma la storia non finisce qui. Nel 2009, un team dell’Università di Tokyo ha scoperto che le supercolonie europee, giapponesi e californiane potrebbero far parte della stessa megacolonia globale. I test genetici e comportamentali hanno rivelato un’omogeneità sorprendente tra le popolazioni dei tre continenti. Se confermata, questa sarebbe la più grande società animale esistente dopo quella umana, unita da una rete di miliardi di individui che collaborano senza scontrarsi.

Secondo gli studiosi, la formica argentina è diventata una delle specie più invasive al mondo proprio grazie alla sua capacità di evitare conflitti interni e sfruttare le attività umane per colonizzare nuovi territori.

Conclusione

Il caso della supercolonia di formiche argentine è uno dei più straordinari esempi di adattamento ed espansione nel regno animale. Da piccoli gruppi sudamericani trasportati involontariamente sulle navi, questi insetti hanno dato vita a una rete di nidi distribuita su migliaia di chilometri, capace di resistere e prosperare in ambienti diversi. La storia della loro diffusione ci ricorda quanto l’impatto delle attività umane possa influenzare l’equilibrio della natura, favorendo talvolta specie che diventano protagoniste assolute di un ecosistema.

Redazione

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