Scoperta straordinaria nel deserto di Nazca grazie all’intelligenza artificiale

Deserto di Nazca

L’intelligenza artificiale ha nuovamente mostrato il suo potenziale rivoluzionario, consentendo l’identificazione di 303 nuovi geoglifi nel deserto di Nazca, in Perù. Questo risultato straordinario è stato ottenuto in pochi mesi, quasi raggiungendo il numero di figure scoperte durante l’intero secolo scorso.

Un Balzo Avanti per l’Archeologia

L’uso dell’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il processo di scoperta, accelerandolo enormemente. Grazie a questa tecnologia avanzata, i ricercatori sono riusciti a identificare due principali categorie di geoglifi. Queste categorie includono figure geometriche e rappresentazioni di animali stilizzati. Inoltre, l’intelligenza artificiale ha permesso di formulare nuove ipotesi sulla funzione di questi geoglifi, aprendo nuove prospettive di studio.

Il deserto di Nazca, noto per le sue condizioni climatiche estreme e il terreno arido, ha conservato intatte per secoli queste enigmatiche figure. Le condizioni ambientali del deserto hanno giocato un ruolo cruciale nella preservazione dei geoglifi, permettendo agli archeologi di studiarli in dettaglio. Grazie all’intelligenza artificiale, è stato possibile analizzare un’enorme quantità di dati in breve tempo, cosa che avrebbe richiesto decenni di lavoro umano.

Questa scoperta non solo ha ampliato la nostra conoscenza dei geoglifi di Nazca, ma ha anche dimostrato il potenziale dell’intelligenza artificiale come strumento indispensabile per l’archeologia moderna. L’innovazione tecnologica continua a spingere i confini della ricerca, permettendo di scoprire e comprendere meglio il nostro passato.

Deserto di Nazca

Immagini di droni scattate durante il rilievo sul campo che hanno confermato l’autenticità dei geoglifi. Le barre di scala sono di 5 m. Sono stati aggiunti dei contorni come guida per l’occhio. Versioni delle immagini senza i contorni e le interpretazioni archeologiche del rilievo possono essere trovate nel documento PNAS. ( Sakai, M. et al./PNAS )

Come Sono Realizzati i Geoglifi

I geoglifi di Nazca sono creati sollevando ciottoli dalla superficie rossastra, rivelando uno strato sottostante di colore giallastro. Questo contrasto di colori crea figure visibili a grande distanza. Le linee rette si estendono per diversi chilometri, mentre le figure geometriche e gli animali stilizzati raggiungono lunghezze di circa 90 metri.

Il processo di creazione dei geoglifi richiede precisione e coordinazione. Gli antichi Nazca sollevavano i ciottoli con cura, seguendo disegni predefiniti. Questo metodo permetteva di creare figure complesse e dettagliate. Le condizioni climatiche del deserto di Nazca hanno contribuito alla conservazione di queste opere d’arte, mantenendole intatte per secoli.

Tra i vari geoglifi, si trovano rappresentazioni di animali come colibrì, ragni e scimmie. Queste figure potrebbero avere avuto significati rituali o religiosi, collegati alle credenze e alle pratiche della cultura Nazca. La loro visibilità a grande distanza suggerisce che fossero destinate a essere viste dagli dei o dagli spiriti, secondo alcune teorie degli archeologi.

L’intelligenza artificiale ha permesso di analizzare queste figure in modo più dettagliato, rivelando nuove informazioni sulla loro creazione e funzione. Grazie a tecnologie avanzate, i ricercatori possono ora studiare i geoglifi con una precisione senza precedenti, aprendo nuove strade per la comprensione di questa antica civiltà.

La Storia delle Scoperte

Negli anni ’30 del secolo scorso, i primi geoglifi furono scoperti dai piloti peruviani. Volando sopra il deserto di Nazca, notarono queste enormi figure tracciate sul terreno. Fino alla fine del secolo, si riuscirono a catalogare circa un centinaio di figure, tra cui il famoso colibrì, la rana e la balena. Queste scoperte iniziali suscitarono grande interesse e curiosità tra gli archeologi e il pubblico.

A partire dal 2004, l’uso di immagini satellitari ha rivoluzionato la ricerca. Grazie a questa tecnologia, gli archeologi hanno potuto identificare un numero maggiore di geoglifi. Gli sforzi degli archeologi giapponesi dell’Università di Yamagata hanno portato alla scoperta di 318 nuove figure. Questi ricercatori hanno utilizzato immagini ad alta risoluzione per analizzare vaste aree del deserto, individuando figure che erano sfuggite all’osservazione umana.

Le nuove tecnologie hanno permesso di scoprire dettagli che prima erano invisibili. Le immagini satellitari hanno rivelato geoglifi nascosti sotto strati di sabbia e detriti, portando alla luce figure che erano rimaste sepolte per secoli. Queste scoperte hanno ampliato la nostra comprensione della cultura Nazca, fornendo nuove informazioni sulle loro pratiche e credenze.

L’intelligenza artificiale ha ulteriormente accelerato il processo di scoperta. Analizzando un’enorme quantità di dati in breve tempo, ha permesso di identificare e confermare nuovi geoglifi con una precisione senza precedenti. Questa combinazione di tecnologie avanzate ha aperto nuove strade per la ricerca archeologica, permettendo di esplorare e comprendere meglio il nostro passato.

Deserto di Nazca

Glifo di Nazca paragonato a un’orca che tiene in mano un coltello. ( Sakai, M. et al./ PNAS )

Il Ruolo dell’Intelligenza Artificiale

Ora, con il supporto dell’intelligenza artificiale, il numero è ulteriormente aumentato. Il sistema IA, sviluppato in collaborazione con la divisione di intelligenza artificiale di IBM, ha analizzato un’enorme quantità di immagini ad alta risoluzione catturate da satelliti e aerei. Grazie a una risoluzione di pochi centimetri per pixel, il sistema ha individuato 1.309 potenziali geoglifi. Di questi, circa 303 sono stati confermati e aggiunti alla lista dei geoglifi riconosciuti come autentici.

L’intelligenza artificiale ha permesso di accelerare notevolmente il processo di identificazione dei geoglifi, che in passato richiedeva anni di lavoro manuale. Gli algoritmi di machine learning utilizzati nel sistema sono stati addestrati per riconoscere le caratteristiche distintive dei geoglifi, distinguendoli da altre formazioni naturali o artificiali. Questo approccio innovativo ha non solo aumentato l’efficienza, ma ha anche migliorato la precisione delle identificazioni.

Inoltre, il sistema IA è in grado di aggiornarsi continuamente con nuovi dati, migliorando costantemente le sue capacità di rilevamento. La collaborazione con IBM ha portato a sviluppare tecnologie all’avanguardia, che potrebbero essere applicate in altri campi, come l’archeologia e la sorveglianza ambientale.

Conclusione

Questa scoperta rappresenta un importante passo avanti per l’archeologia, dimostrando come l’intelligenza artificiale possa accelerare e migliorare il processo di ricerca. I nuovi geoglifi scoperti, molti dei quali raffigurano figure umane o animali domestici, offrono nuove prospettive sulla cultura Nazca e sui loro rituali. La tecnologia continua a rivelare i segreti del passato, aprendo nuove strade per la comprensione della nostra storia. Fonte: PNAS

Redazione

Immagine anteprima: sei di un totale di 303 geoglifi figurativi di tipo rilievo di nuova scoperta dal rilevamento assistito dall’intelligenza artificiale. Fonte: Sakai, M. et al./PNAS

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