Potremmo aver trovato il primo pianeta che orbita intorno a tre stelle

Si troverebbe nel sistema planetario GW Ori, che ha al centro tre soli. Il pianeta non è stato osservato direttamente ma la sua presenza è molto probabile

Ad ogni pianeta la sua stella. Siamo abituati che in un sistema planetario ci sia un’unica stella, come avviene nel nostro Sistema Solare con il Sole. Ma in realtà ci sono anche sistemi composti da stelle multiple e gli scienziati ne hanno già individuato qualcuno. Ora un gruppo internazionale di ricerca, di cui fa parte l’università di Warwich nel Regno Unito, ha identificato un pianeta (un esopianeta) che potrebbe ruotare intorno a 3 stelle e rappresentare un caso (quasi) inedito. Il sistema, chiamato GW Orionis (o più semplicemente GW Ori), e già messo a fuoco da qualche tempo, si trova nella costellazione di Orionea circa 1.200 anni luce da noi ed è stato oggi descritto con un maggiore dettaglio in una pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Un sistema unico

Nel settembre 2020 i ricercatori avevano individuato GW Ori, grazie ai dati e alle immagini raccolte dal Very Large Telescope dell’Eso (European Southern Observatory) e da Alma (Atacama Large Millimeter Array). Dal lavoro è emersa non soltanto la presenza di un sistema stellare triplo, dunque con tre soli, ma anche la presenza di un disco protoplanetario – la struttura composta da gas e polveri che ruota intorno alla stella o alle stelle – disomogeneo. In particolare ci sono 3 anelli di polvere (visibili nelle immagini) e altri materiali disallineati fra loro, dove l’anello interno è fortemente inclinato rispetto agli altri. Di fatto è come se ci fosse un gap, un “gradino” o un “buco” nella struttura del disco, che risulta appunto deformato.

pianeta

L’immagine del sistema vista con Alma (a sinistra) e con lo strumento Sphere del Very Large Telescope dell’Eso (a destra). L’immagine è associata allo studio: doi 10.1126/science.aba4633 foto: (Alma (Eso/Naoj/Nrao), Eso/Exeter/Kraus et al.)

La struttura ha attirato l’attenzione degli astronomi, che si sono chiesti come mai questo disco fosse così irregolare. Una spiegazione riguardava la possibile presenza di pianeti, un’ipotesi all’epoca (nel 2020) ancora da approfondire, dato che la massa della polvere nel disco era sufficientemente alta per poter formarli e ospitare. Un eventuale pianeta avrebbe avuto un’orbita fortemente obliqua, vista l’inclinazione del sistema e sarebbe stato un caso peculiare e (quasi) unico – c’è un altro pianeta in un sistema con 3 stelle, recentemente scoperto, si chiama in sigla HD 131399Ab.

C’è un pianeta in quel sistema

Oggi con un’analisi più dettagliata, basata sui dati di Eso e di Alma e sull’applicazione di modelli teorici e simulazioni, gli scienziati sono un po’ più sicuri e la prova diventa più solida: a spiegare il disallineamento, il “gradino” che c’è nel disco, sarebbe proprio un pianeta. Dalle simulazioni, inoltre, risulta che la deformazione non sarebbe dovuta a una torsione applicata dalle 3 stelle, a causa della particolare struttura del sistema. L’ipotesi più probabile, spiegano i ricercatori, è che ci siano uno o più pianeti massicci, di massa sufficientemente grande da curvare e separare il disco interno da quelli esterni.

Secondo gli autori si tratta di un pianeta che ruota intorno a 3 stelle unico nel suo genere, per le sue caratteristiche. “Concludiamo – scrivono nel testo – che la rottura del disco in GW Ori sia probabilmente causata da pianeti non ancora rilevati, i primi in un orbita circumstellare tripla”.

Attualmente il pianeta non è stato visto e le prove della sua presenza sono indirette, legate allo studio delle forze gravitazionali sulla base dell’architettura del sistema. Ma in futuro gli scienziati auspicano di poter confermare l’ipotesi con prove dirette, ottenute con Alma e con il Very Large Telescope dell’Eso. Oltre alla novità del risultato, la ricerca potrà aiutare a comprendere meglio diversi tipi di sistemi planetari e a capire come avviene la formazione dei pianeti.

Foto anteprima: L’immagine mostra i 3 anelli del disco, dove quello interno ha forma circolare (perché visto dall’alto) mentre gli altri due sono osservati a un angolo tale da apparire ovali. Le tre stelle centrali non sono visibili. L’immagine è associata allo studio: 10.3847/2041-8213/ab8eb4 (foto: ALMA (Eso/Naoj/Nrao), Bi et al., Nrao/Aui/Nsf, S. Dagnello)

Viola Rita

Fonte: www.wired.it

 SEGUICI SENZA CENSURA SU TELEGRAM

Se ti è piaciuto l’ articolo condividilo anche tu sui social e iscriviti alla nostra pagina Facebook “Pianetablunews