EROI E SOGNI DI UN BAMBINO MEDIEVALE: GLI STRAORDINARI GRAFFITI DI NOVGOROD

© Elena Percivaldi – © Perceval Archeostoria All rights reserved

NOVGOROD – Novgorod è una delle più importanti città storiche della Russia. In origine era una stazione commerciale dei Variaghi,  le genti vichinghe che migrarono dalla Svezia verso oriente, nel X secolo. Ma l’importanza dell’insediamento è grande anche per le migliaia di graffiti che, iscritti su corteccia di betulla, si sono conservati a distanza di secoli in condizioni straordinarie. Molto sono già noti, ma si stima che ve ne siano almeno altrettanti nel sottosuolo, protetti da una barriera argillosa che ha cancellato la presenza di ossigeno. Alcuni di questi graffiti contengono gli scarabocchi di un bambino, eloquente testimonianza di come l’immaginazione dei più piccini, i loro sogni a occhi aperti popolati di mostri ed eroi e gli affetti della loro vita quotidiana,  siano rimasti sempre gli  stessi nonostante il trascorrere dei secoli.

Gli scarabocchi risalgono al XIII secolo. Sono opera di un bimbo di nome Onfim, 7 anni suppergiù. Mentre si esercita a tracciare con mano incerta le prime lettere dell’alfabeto,  il piccolo Onfim si autorappresenta nelle vesti di un mitico eroe, proprio come nelle fiabe: eccolo, saldo in sella al suo cavallo,  roteare la spada e trafiggere con la sua lancia il nemico, che giace a terra stecchito. Orgoglioso, il piccolo artista inserisce una didascalia che non lascia spazio a dubbi: l’artefice dell’impresa, che lo consegna alla Gloria,  è proprio lui, Onfim.

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La sua immaginazione però non si limita certo, né potrebbe essere altrimenti, al ritrarsi come un eroico guerriero. Eccolo infatti trasfigurato in una belva feroce (ce lo dice lui stesso in un’altra didascalia: “Io sono una belva feroce”):  bestiaccia che però, quando vuole, sa essere anche amichevole e gentile visto che “saluta” quello che presumibilmente è un suo compagno di scuola, Danilo (“Saluti a Danilo da parte di Onfim”, recita la scritta).

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L’ultimo graffito è dedicato dal piccolo Onfim alla sua famiglia: immancabile il ritratto di mamma e papà,  proprio come fanno i bambini di oggi. E sono immagini che superano le barriere del tempo.

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Il “giacimento” di graffiti, che come detto conta migliaia di documenti, conserva anche testimonianze molto meno “tenere” e poetiche: si tratta di appunti che riportano stralci di attività quotidiane, dai commerci ai debiti, ma anche sfoghi personali (una moglie che si lamenta del marito) e persino imprecazioni e maledizioni. Il censimento e la classificazione  degli straordinari graffiti è in corso: fino a poco tempo fa era consultabile il database delle iscrizioni (in russo), ora non più online. Ma le ricerche comunque proseguono a cura dell’Università di Leida. La scheda del progetto – Birchbark Literacy from Medieval Rus: Contents and Contexts (INTAS-Project Ref. Nr. 03-51-3867) – diretto dal prof.  Jos Schaeken, si trova qui.

 Via: AbroadInTheYardRealm of History et alii.

© Elena Percivaldi – © Perceval Archeostoria – All rights reserved. Nessuna parte di questo blog può essere riprodotta senza citare la fonte o senza permesso.

Fonte: percevalasnotizie.wordpress.com

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