Leggenda o scienza: i capelli ci proteggono dal pericolo?

I capelli hanno sempre rivestito una funzionesociale importante in tutte le comunità del mondo. In qualsiasi epoca della storia, pettinare, colorare o acconciare i capelli seguendo la moda del periodo o le convenzioni del momento ha sempre avuto un ruolo sociale importante. Un vero e proprio messaggio non verbale che comunica agli altri chi siamo e come vogliamo collocarci nella società.

C’è chi decide di coprirli, chi preferisce legarli, chi sceglie di portarli corti o lunghi, di tenerli lisci o arricciarli e per molte società più i capelli sono lunghi, meglio è.

Dea Sif, moglie di Thor, era rinomato per le lunghe trecce d'oro che sono stati associati con il grano, la fertilità e la famiglia.

Dea Sif, moglie di Thor, era rinomata per le lunghe trecce d’oro che sono state associate con il grano, la fertilità e la famiglia. (Pubblico Dominio)

Capelli come un sesto senso

Secondo recenti racconti, però, i capelli avrebbero anche un ruolo più profondo e importante: secondo alcuni la chioma sarebbe direttamente associata al sesto senso, tanto da costituire un’estensione del nostro sistema nervoso.
A tal proposito, alcuni ritengono che i lunghi capelli dei nativi americani abbiano una funzione “sensoriale”, agendo come una sorta di antenna nei confronti di ciò che avviene intorno, proprio come avviene con i baffi dei gatti, che consentono a questi animali di percepire prima il pericolo incombente.

Questa teoria di basa su un racconto di un operaio che lavorava presso il Veterans Affairs Medical Center, negli Stati uniti, durante la guerra del Vietnam. Secondo quanto riferito, durante entrambi i conflitti mondiali, le autorità militari americane cercavano  persone dotate di un fiuto particolare nei confronti del pericolo per farle passare sui terreni minacciosi nelle zone di conflitto. Si trattava dei cosiddetti “code talker”, ovvero gli speaker Navajo, soprattutto indiani Choctaw, chiamati anche “Choctaw code talker”.

Secondo il racconto, gli speaker Navajo arruolati dagli americani venivano considerati come persone dotate di capacità particolari, quasi soprannaturali, ma allo stesso tempo perdevano tutte queste abilità nel momento in cui i militari ordinavano loro di tagliarsi i capelli.
Una volta tagliata la chioma, infatti, non avevano più accesso al loro “sesto senso” e la loro formidabile intuizione era decisamente indebolita.

La teoria suggerisce, quindi, che i capelli costituiscono un’estensione del sistema nervoso in grado – proprio come avviene per i gatti – di far percepire le situazioni di pericolo con un certo anticipo.

Alcuni scettici hanno invece fatto sapere che non c’è alcuna prova di questo e che -secondo la scienza ufficiale – i capelli non sono che un ammasso di cellule morte (proteine di cheratina), pertanto non possono trasmettere nulla.

Tuttavia, i follicoli che sono alla base del nostro tessuto cutaneo costituiscono un organo che dà vita alla chioma stessa. I nostri capelli sono connessi ad alcuni recettori tattili della pelle che ci dicono se fuori fa caldo o freddo. Anche questo è un “dispositivo di allarme” che ci mette in guardia, avvertendoci delle temperature.

Non a caso, nella Bibbia si parla di Sansone, un personaggio dalle numerose qualità e dotato di una forza soprannaturale, tanto da essere considerato imbattibile. A patto che non bevesse vino, non entrasse in contatto con i morti e non si tagliasse i capelli.

Sabrina La Manna

Tratto da: http://www.ancient-origins.net/human-origins-folklore/legendary-locks-can-hair-act-sixth-sense-protecting-us-danger-004844?page=0%2C1

 

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