Asteroidi giganti: la scienza è oggi in grado di evitare che distruggano la terra?
Un simile evento da vera apocalisse è stato già oggetto nel 1998 di un film da fantascienza, “Deep impact”, prodotto da Steven Spielberg . Oggi sappiamo non è poi… così fantascietifico che un asteroide di grandi dimensioni entri in rotta di collisone con la terra.
Ma gli scienziati ci tranquillizzano: l’uomo oggi possiederebbe la tecnologia necessaria per mettere fuori orbita meteoriti grandi anche 10 km o più come quello che 65 milioni di anni provocò l’estinzione dei dinosauri. Asteroidi così grandi infatti vengono di solito individuati dai telescopi e dai satelliti una decina o più anni prima che la forza di attrazione della terra li attiri su se stessa in un fatale abbraccio.
Così è, ad esempio, per l’asteroide Apophis, scoperto dai telescopi nel 2004, grande un centinaio di metri e la cui orbita viene costantemente monitorata. Si ritiene infatti che il 13 aprile 2029 l’orbita di Apophis sarà così ravvicinata – circa 36.350 chilometri di distanza dalla superficie terrestre, una quota poco superiore a quella dei satelliti geostazionari che è di 35.786 chilometri – tanto da potere essere osservato ad occhio nudo. Si pensa che un passaggio così ravvicinato di un asteroide di questo tipo accada soltanto ogni 1.300 anni circa.
Nell’incontro “ravvicinato” del 2029 la forza di attrazione della terra probabilmente altererà l’orbita di Apophis, rendendo incerte ulteriori previsioni sulla sua traiettoria tanto che nel febbraio 2007 l’astronauta Schweickart annunciava che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036 non andava sottovalutata tanto che invitava le Nazioni Unite ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata su progetti innovativi per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta.Ma allora ad oggi quali sarebbero le concrete possibilità di deviare questi pericoloso ingombranti intrusi?
Ebbene gli scienziati hanno individuato tre possibili interventi:
1. il lancio di una sonda robotica contro il grosso asteroide così da deviarne la traiettoria;
2. il lancio di un veicolo spaziale che funga da “trattore spaziale” ovvero voli per anni accanto alla roccia spaziale, modificandone la traiettoria attraverso la infinitesima ma costante attrazione gravitazionale tra la sonda e l’asteroide.
Tali due strategie probabilmente avrebbero successo su asteroidi fino a 400 m di larghezza. Asteroidi più grandi di 400 metri richiederebbero, secondo Schweickart, una risposta diversa, come ad esempio la distruzione con una bomba nucleare, come contemplato nel film “deep impact” (quanto la fantascienza precorre la realtà!).
Allora il problema asteroidi pericolosi sarebbe così risolto?
Purtroppo no!
Infatti la terra è stata da sempre bersagliata da rocce spaziali e continuerà ad esserlo, una verità che si è rafforzata nel mese di febbraio 2013, quando una roccia di 17 metri è esplosa, per incandescenza, nell’atmosfera sopra la città russa di Chelyabinsk, ferendo più di 1.000 persone.
Ed ecco il problema: la meteora russa è comparsa dal nulla, eludendo il rilevamento da parte dei vari strumenti della NASA e dell’ESA che costantemente scrutano il cielo per scoprire gli oggetti potenzialmente pericolosi.
Ad oggi, gli scienziati hanno scoperto circa 10.000 oggetti vicini alla Terra (NEO = Near Earth Objet) ovvero appena solo 1 per cento di 1 milione o giù di asteroidi che potrebbero avvicinarsi pericolosamente al nostro pianeta.
Quindi la priorità assoluta di ogni sforzo deve mirare alla difesa contro questi asteroidi minori ma invisibili, ha detto nello scorso mese l’ex astronauta della NASA Ed Lu, presidente e amministratore delegato della ” B612 Foundation” che mira appunto a proteggere la Terra contro gli asteroidi. Ed ha aggiunto che “La nostra sfida è quella di trovare questi asteroidi in primo luogo, prima che loro trovino noi. Non si può deviare un asteroide se non è stato ancora trovato.”
Per fare progressi sul fronte del rilevamento, la Fondazione B612 sta progettando telescopio spaziale a raggi infrarossi chiamato Sentinel , che darà la caccia questi asteroidi minori ma molto molto più pericolosi di quelli giganti, non essendo per lo più ancora stati visti. Il telescopio sarà pronto nel 2018 e sarà in grado di individuare circa 500.000 NEO in meno di sei anni di funzionamento.
Comunque l’impatto con asteroidi colossali che causano estinzioni di massa sono eventi estremamente rari. Ad esempio, asteroidi come quello che 65 milioni di anni provocò l’estinzione dell’ 80% circa di tutte le specie viventi della Terra, compresi i dinosauri, si verificano una volta ogni 100 milioni di anni, secondo Schweickart.
Ma l’effetto di asteroidi più piccoli, molto più frequenti, può essere comunque devastante. Nel 1908, una roccia di appena 40 metri circa esplose sopra Tunguska in Siberia, abbattendo circa 2.000 km quadrati di foresta. Un impatto come quello di Tunguska avrebbe distrutto New York, Tokyo o qualsiasi altra metropoli se fossero state nella traiettoria della asteroide .
Quindi ha più senso attrezzarsi contro asteroidi relativamente piccoli piuttosto che contro quelli giganti quando si studia come deviare le rocce spaziali anche perché gli asteroidi giganti sono facili da individuare e quindi facili da essere resi innocui attraverso le 3 tecniche già elencate.
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