Le 15 cose da sapere (assolutamente) sui gatti

Misteriosi ed eleganti, enigmatici e giocherelloni: i gatti. Ormai diventati anch’essi i migliori amici dell’uomo, i felini sono sempre più numerosi nelle nostre case. Molto apprezzati come animali da compagnia, decisamente riservati e premurosi allo stesso tempo.

Tuttavia, nonostante siano sempre più numerose le persone a scegliere la compagnia di un gatto, spesso se ne ignorano gli aspetti caratteriali. Ogni felino, infatti, ha una propria personalità. Semplice o complicata che sia, ci sono delle peculiarità che non vanno trascurate. La conquista del gatto, infatti, parte proprio dal nostro saperli “prendere”, comprendere e accattivare.

La conquista del felino domestico, dunque, necessità di alcune nozioni base. Sebbene la fiducia sia l’elemento determinante per creare una relazione duratura nel tempo. Ecco, quindi, un breve vademecum per comprendere al meglio le sfumature caratteriali e le abitudini del nostro amico gatto. 15 cose da sapere e da non dimenticare.

Caccia. I gatti iniziano a cacciare durante le prime fasi di crescita, quando la propria madre li indirizza verso quest’arte che, per gli animali, significa sopravvivenza. È bene sapere, dunque, che i gatti domestici, se non svezzati dalla madre o cresciuti costantemente fra le quattro mura domestiche, rischiano di non imparare questa loro intrinseca necessità.

Tracce. I felini, in giardino come a casa o in ambienti più vasti, lasciano tracce delle proprie urine o dei loro artigli sempre negli stessi posti. Un modo inequivocabile per far comprendere ai “nemici” che quel territorio è già “conquistato”!

Conversazione. Pensateci: quante volte avete intrattenuto una interessante conversazionecon i vostri amici pelosetti? Non siete i soli. Sono molti i padroni di gatti che dichiarano, infatti, di parlare con il proprio animale.

Rumori. Non è prerogativa esclusiva del cane riconoscere i rumori del padrone. Se la macchina sta parcheggiando, state pur certi che il vostro gatto vi aspetta dietro il cancello o la porta di casa.

Traffico felino. Anche i gatti hanno un proprio codice stradale. Infatti, il gatto che cammina sulla strada più larga ha la precedenza su chi passeggia su un sentiero più piccolo.

Fusa. Non solo i gatti fanno le fusa. Tutti i felini, anche quelli più maestosi della savana o della giungla, emettono questo rumore tipico e rilassante. Ma con una piccola differenza: il gatto, infatti, è l’unico felino in grado di fare le fusa sia in fase di inspirazione che espirazione, ossia le fusa continuate. Al contrario, i grandi felini non possono fare le fusa, se non esclusivamente nella fase di espirazione. Per parte loro, i gatti non sanno ruggire. Dopo la prima settimana di vita, i gattini sono già in grado di fare le fusa e, in questo modo, comunicano con la mamma gatta, la quale ricambia affettuosamente. Un tipo di comunicazione che può durare per ore, anche a bocca chiusa.

Colore degli occhi. I cuccioli di gatto, appena nati, hanno tutti lo stesso colore: azzurri. Un colore che poi cambia e si stabilizza dopo 12 settimane dalla nascita, diventando definitivo.

Tavoletta tiragraffi. Non un luogo qualsiasi della casa, ma quello che il gatto riconosce come proprio territorio. La tavoletta tiragraffi, insomma, deve trovare un’ubicazione ben precisa all’interno del nucleo domestico.

Disturbi. È bene sapere che non bisogna, in nessun caso, disturbare il micio mentre mangia o è alle prese con una la lettiera. Potrebbe renderlo nervoso per tutta la giornata.

Giochi. Per giocare, il gatto ha una predilezione per gli oggetti di colore chiaro e vivace. Al bando, dunque, oggetti scuri e poco attraenti alla vista.

Soffio”. Non solo segno inequivocabile di sfida, ma di affetto verso il padrone. Il “soffio” del micio è anche un segnale di gelosia nel caso il padrone accarezzi un rivale. Sebbene l’origine del soffio o del sibilo del gatto sia ancora sconosciuta, una delle ipotesi più accreditate vuole che questa pratica aderisca ad un mimetismo protettivo, una strategia difensiva del gatto.

Maometto. Si racconta che, per non disturbare un gatto che vi dormiva sopra, Maometto tagliò parte del suo mantello.

Thailandia. In occasione di ogni incoronazione del re, un gatto deve essere necessariamente presente alla cerimonia.

Egitto. È noto come, in Egitto, il gatto fosse considerato un animale sacro. Ed era messo a morte chi osava ucciderlo.

Medioevo. Al contrario, nel periodo buio della storia, i gatti venivano uccisi perché considerati la reincarnazione del demonio.

Di Federica Vitale

Fonte:  www.nextme.it

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