MARTE,PRIMA MISSIONE UMANA NEL 2018. DENNIS TITO ANTICIPA I DETTAGLI

Due persone, un uomo e una donna, probabilmente marito e moglie, il 5 gennaio 2018, lasceranno la Terra ed intraprenderanno un viaggio di andata e ritorno verso Marte, con un veloce flyby: questo il programma dell’associazione no-profit Inspiration Mars Foundation presentato ieri dal miliardario americano Dennis Tito

Inspiration Mars Foundation - Mission to Mars

Credit: Inspiration Mars Foundation

La missione sfrutterà l’allineamento planetario per ridurre la durata del viaggio e sarà realizzata grazie a donatori, Tito tra i primi, e non ad investitori.

In effetti, l’intento del programma era già stato citato nelcomunicato del 21 febbraio scorso:

Questa missione genererà per l’America nuove esperienze, conoscenze ed impulso per la prossima grande era di esplorazione spaziale.
Essa è destinata ad incoraggiare tutti gli americani a credere ancora una volta, nel fare le cose difficili che rendono grande la nostra Nazione, mentre ispirerà i giovani attraverso la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e le matematica.

Sarà un viaggio molto lungo per i due avventurieri che saranno costretti all’interno dello stesso ambiente per 501 giorni, senza gravità e con cibo disidratato. Per combattere l’isolamento, Tito propone qualcosa mai fatto prima: la scelta di una coppia per la missione.

“Quando sei lontano e la Terra è un piccolo puntino blu, si ha bisogno di qualcuno che ti può abbracciare”, ha spiegato Tito a space.com.

“E’ importante che si tratti di un uomo e di una donna che andranno in missione perché rappresentano l’umanità”, ha detto Jane Poynter che insieme alla moglie faceva parte del progetto Biosphere-2. “Ma è ancora più importante che rappresenti i nostri figli, perché se sono un ragazzo e una ragazza, loro si vedranno in questa missione. L’ispirazione è il nome di questo programma e il suo obiettivo.”

“Se perdiamo l’attimo, potremmo perdere la possibilità di diventare una specie multi-pianeta”, ha aggiunto Tito annunciando la missione, “e se non lo facciamo, un giorno l’umanità potrebbe cessare di esistere”.

Tito ha aggiunto che ci sarebbero un sacco di buoni motivi per non procedere “ma alcune volte basta alzare l’ancora e prendere il largo.”

In primo luogo la capsula avrà bisogno di sistemi di sostegno vitale idonei e una buona tecnologia di protezione dalle radiazioni.

La missione è stata progettata per sfruttare una rara opportunità di lancio che si presenterà a gennaio 2018, anno in cui è previsto anche un minimo solare e quindi una bassa dose di radiazioni.

“Ci sono rare opportunità di andare verso Marte e tornare in tempo relativamente breve, circa 1,4 anni o 500 giorni. Se si perde questa possibilità, i tempi di volo standard sono 2 o 3 anni”, ha spiegato Tito.

Le missioni spaziali non sono certo alla portata di tutti ed hanno dei costi un po’ proibitivi, soprattutto quando implicano il coinvolgimento di essere umani e Tito voleva essere sicuro che le sue idee non restassero fantasia.

Schemi pratici per l’invio di uomini su Marte sono stati sui tavoli da disegno per più di 60 anni. Quindi, prima di iniziare, ha arruolato un gruppo di esperti della NASA e di altre aziende aerospaziali, compreso Pete Worden direttore del NASA Ames Research Center, lo staff della Paragon Space Development Corporation che ha esperienza nei sistemi di supporto vitale, l’ex chirurgo delle NASA membro del team della Red Bull Stratos e Jonathan Clark familiare di un membro dell’equipaggio dello Space Shuttle Columbia.
Il gruppo ha redatto uno studio di fattibilità, intitolato “Feasibility Analysis for a Manned Mars Free-Return Mission in 2018“. Questo documento, disponibile online, verrà discusso alla conferenza 2013 IEEE Aerospace il 3 marzo 2013.

L’idea è quella di utilizzare una versione aggiornata della capsula Dragon della Space Exploration Technologies (SpaceX) come volume abitabile per tutta la missione. Ma la Dragon non ha mai trasportato esseri umani ed è nata come cargo, necessiterà quindi di una certa revisione. Un modulo abitativo gonfiabile potrebbe essere ancorato alla parte anteriore per ricavare ulteriore spazio vitale.

Il veicolo verrebbe lanciato dal vettore Falcon Heavy sfruttando una rara finestra di lancio: come indicato dal documento, la missione partirebbe da Terra il 5 gennaio 2018, raggiungerebbe Marte il 20 agosto 2018 e tornerebbe sulla Terra il 21 maggio 2019.

La traiettoria seguirebbe il classico volo “gravity-assist” (a gravità assistita), senza l’utilizzo di grandi motori a razzo.
Mariner 10 fu la prima sonda senza pilota ad utilizzare la tecnica della fionda gravitazionale per visitare Venere e Mercurio nei primi anni ’70.

 

Inspiration Mars Foundation flyby

Credit: Inspiration Mars Foundation

Il Flyby porterebbe l’equipaggio ad una distanza minima, sul lato notturno del pianeta, di 100.000 chilometri e i due avventurieri passerebbero soltanto 10 ore vicino al Marte. Un programma abbastanza simile a quanto accadde con la prima missione umana sulla Luna.

Al ritorno, la Dragon utilizzerebbe l’atmosfera terrestre per rallentare (aerobraking).
Questa tecnica non è mai stata utilizzata per le missioni umane.
Dopo dieci giorni di aerobraking, la capsula tornerebbe a Terra rientrando ad una velocità di 14,2 km/s e questo sarebbe il rientro più veloce di un veicolo spaziale con equipaggio mai tentato e richiederà quindi una ricerca avanzata per il Thermal Protection System.

Find out about Dennis Tito's daring proposal to send a man and a woman on a 501-day space flight around the planet Mars and back, in this SPACE.com Infographic.

Source SPACE.com: All about our solar system, outer space and exploration

Scritto da Elisabetta Bonora

Fonte: http://www.aliveuniverseimages.com/flash-news/missioni-spaziali/331-marte-prima-missione-umana-nel-2018-dennis-tito-anticipa-i-dettagli

 

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