Strage cavalli frusinate: 33 animali morti folgorati da una tempesta di fulmini

Il 17 maggio 2025, una tragedia equina ha colpito il Lazio : 33 cavalli sono morti folgorati durante una violenta tempesta di fulmini nella campagna di Casalattico. Il proprietario, svegliandosi, ha trovato i corpi distesi tra i campi, testimonianza silenziosa di una scarica elettrica improvvisa. L’evento, avvenuto nella località Cornacchia, ha coinvolto anche rapaci come poiane e gheppi. Questo articolo analizza le cause scientifiche dell’accaduto, contestualizza il fenomeno in un panorama globale e propone soluzioni concrete per evitare che situazioni simili si ripetano. Una riflessione urgente per allevatori e istituzioni, alla luce di dati che evidenziano l’aumento di fenomeni atmosferici estremi.
La tragedia del frusinate: 33 cavalli morti per una tempesta di fulmini
Quando la notte tra il 17 e il 18 maggio ha colpito la tempesta, nessuno si aspettava quanto sarebbe accaduto. I cavalli, al pascolo nella località Cornacchia, cercavano protezione sotto gli alberi: una scelta che si è rivelata fatale. Un fulmine (o più scariche) ha scaricato energia sufficiente a uccidere 33 animali in pochi secondi. I veterinari dell’ASL e i Carabinieri forestali hanno confermato che la causa è stata una folgorazione multipla , un fenomeno in cui la corrente si propaga attraverso il terreno umido, colpendo interi gruppi.
Non è solo questione di sfortuna. Gli equini, che vivono in branco, tendono a radunarsi sotto gli alberi durante i temporali, ignorando il rischio che questi diventino conduttori. In un’area come il Frusinate, dove l’agricoltura è diffusa e il paesaggio è punteggiato da campi aperti, questa combinazione di fattori ha moltiplicato le conseguenze dell’evento. E non si è trattato di un caso isolato: anche poiane e gheppi sono stati ritrovati senza vita, un segnale che l’intero ecosistema ne è rimasto colpito.
Il ruolo degli alberi e il meccanismo della folgorazione multipla
Gli alberi, spesso visti come oasi di sicurezza durante un temporale, celano un rischio mortale. Quando un fulmine li colpisce, l’energia si disperde nel terreno circostante, creando una zona ad alta tensione. Gli animali, con le zampe distanti tra loro, diventano conduttori involontari: la corrente scorre attraverso i loro corpi, causando danni irreversibili. Nel caso del Frusinate, la concentrazione di cavalli in un unico punto ha moltiplicato il numero delle vittime. Studi dimostrano che la resistenza del suolo, l’umidità e la densità degli animali influenzano la gravità dell’evento. Per gli allevatori, questa tragedia è un campanello d’allarme: progettare aree di pascolo lontane da alberi isolati o zone elevate potrebbe salvare vite.
Contesto storico e dati globali: non è la prima volta
La tragedia equina del Frusinate non è isolata, ma la sua scala è impressionante. Già nel 2022, 23 cavalli erano morti in Lombardia per cause analoghe. Ancora più drammatica la vicenda del 2016 in Norvegia, dove 323 renne furono uccise da una scarica unica. Negli Stati Uniti, il National Weather Service stima che i fulmini causino centinaia di decessi animali ogni anno, tra specie domestiche e selvatiche. In Italia, il rischio è sottovalutato: il Lazio, pur non essendo una regione ad alta frequenza di tempeste, ha visto un aumento degli eventi estremi negli ultimi anni, legati ai cambiamenti climatici.
Ma c’è un altro problema: l’impreparazione degli allevatori. Molti non adottano misure preventive, come l’installazione di parafanghi o la creazione di aree riparo sicure. La mancanza di sistemi di allerta tempestiva per le aree rurali lascia il settore vulnerabile. Dati della Protezione Civile indicano che il 70% degli allevamenti italiani non dispone di piani di emergenza per eventi atmosferici, nonostante le perdite economiche e ambientali siano ingenti.
Le lezioni dalla Norvegia e dagli Stati Uniti
Paesi come la Norvegia e gli Stati Uniti hanno intrapreso un approccio diverso. Dopo la strage delle renne nel 2016, in Norvegia sono state installate reti di sensori per monitorare i campi elettrici atmosferici, permettendo di evacuare gli animali prima di un temporale. Negli USA, il National Weather Service collabora con le associazioni agricole per diffondere alert in tempo reale via SMS o app dedicate. Alcuni allevamenti hanno adottato recinzioni dotate di parafanghi, mentre altri utilizzano rifugi anti-temporale costruiti in materiali isolanti. Queste soluzioni, se replicate nel Frusinate, potrebbero salvare vite e prevenire tragedie simili.
Conclusione
La strage di cavalli nel Frusinate è un campanello d’allarme per il settore agricolo e le istituzioni. Eventi atmosferici estremi, una volta rari, sono destinati a moltiplicarsi con i cambiamenti climatici. Per evitare altre tragedie, è urgente investire in prevenzione: installare parafanghi, progettare aree di pascolo sicure e diffondere sistemi di allerta tempestiva. La collaborazione tra allevatori, esperti e autorità sarà cruciale per trasformare il dolore di questa strage in un’opportunità di innovazione e protezione. Solo così il Frusinate potrà diventare un esempio di resilienza contro i fulmini e il maltempo.
Foto @Marianna Soprano Del Bove/Facebook
Redazione
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