Generatore a urina in Nigeria: 6 ore di elettricità con 1 litro di urina, l’invenzione delle studentesse di Lagos

Foto delle quattro studentesse nigeriane con il generatore a urina in Nigeria, un dispositivo innovativo che produce elettricità da urina durante il Maker Faire Africa a Lagos.

In Nigeria, dove i blackout sono una costante quotidiana, un’idea audace sta rompendo gli schemi: il generatore a urina in Nigeria , creato da quattro adolescenti di Lagos. Questo dispositivo innovativo , presentato al Maker Faire Africa, trasforma un litro di urina in sei ore di energia. Non è una soluzione miracolosa, ma un’idea rivoluzionaria: utilizzare un rifiuto organico come carburante. Le ragazze — Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin e Bello Eniola — hanno dimostrato che persino ciò che sembra inutile può diventare risorsa. Ma come funziona davvero? Quali sfide deve superare per uscire dai laboratori? E perché questa tecnologia a idrogeno potrebbe ispirare altre comunità africane? Scopriamo il meccanismo, le criticità e il sogno delle giovani inventrici.

Come funziona il generatore a urina in Nigeria? Un processo chimico innovativo

Il generatore a urina in Nigeria parte da un concetto semplice: trasformare un rifiuto organico in energia. Il cuore del sistema è una cella elettrolitica , dove l’urina viene sottoposta a un processo per separare l’idrogeno . Questo gas, purificato con un filtro d’acqua e deumidificato usando borace liquido, viene immagazzinato in un cilindro simile a quelli dei barbecue e convogliato nel generatore. Il risultato? Sei ore di luce, ventilatori accesi o un cellulare ricaricato, tutto partendo da un litro di urina.

Ma perché proprio l’urina? In Nigeria, il 60% della popolazione convive con blackout quotidiani, e questo rifiuto abbondante è facilmente reperibile ovunque. Certo, il processo non è ancora efficiente — richiede energia per l’elettrolisi — ma rappresenta un passo verso soluzioni decentralizzate , utili per villaggi o famiglie isolate.

Sicurezza e innovazione tecnologica nel generatore a urina

Gestire l’idrogeno non è una questione da poco: è un gas infiammabile, bastano una scintilla per trasformarlo in pericolo. Le ragazze di Lagos, però, hanno trovato un modo per renderlo sicuro. Hanno installato valvole unidirezionali , un elemento che garantisce la sicurezza d’uso in contesti domestici.

Questa soluzione ricorda progetti industriali come il GreenBox , sviluppato dalla professoressa Gerardine Botte. Il GreenBox converte l’urina in acqua potabile ed energia per le basi militari statunitensi, ma è pensato per grandi impianti. Il dispositivo nigeriano , invece, punta a scale ridotte, adatto a chi non ha accesso alla rete elettrica.

Energia sostenibile e futuro dell’idrogeno in Africa

L’Africa ha bisogno di energia pulita e accessibile . La Nigeria, con una popolazione in crescita e infrastrutture carenti, è uno scenario ideale per soluzioni come la tecnologia a idrogeno delle studentesse. Tecnologie verdi potrebbero ridurre la dipendenza da generatori a diesel, spesso costosi e inquinanti.

Secondo uno studio dell’Ohio University, un’università con 22.000 studenti potrebbe trasformare l’urina in energia sufficiente per 150 abitazioni all’anno. Immagina un modello simile adattato a quartieri di Lagos, dove i blackout colpiscono sia le famiglie che i mercati locali. Però, il progetto deve migliorare: l’elettrolisi è costosa, e i costi di produzione del dispositivo innovativo vanno abbattuti.

Dalla teoria alla pratica: applicazioni future del generatore a urina

Per ora è solo un prototipo, ma immagina un futuro in cui i motori delle auto sfruttano idrogeno estratto da qualcosa che tutti produciamo: l’urina. Un’idea che sembra fantascientifica, ma la scienza ha già dimostrato la fattibilità dell’idrogeno come carburante sostenibile .

Inoltre, il recupero di energia dai rifiuti liquidi potrebbe integrarsi con sistemi di trattamento delle acque reflue, riducendo costi operativi e inquinamento. Per le ragazze di Lagos, però, l’obiettivo è chiaro: mostrare che le grandi rivoluzioni spesso nascono da soluzioni disarmanti, ma visionarie.

Conclusione

Il generatore a urina Nigeria non è solo un esperimento tecnologico, ma un invito a ripensare l’energia. Le quattro studentesse di Lagos hanno dimostrato che persino un rifiuto può diventare risorsa, combinando creatività e scienza. Sebbene il progetto debba superare limiti tecnici, il suo impatto simbolico è già tangibile. Mentre la ricerca avanza verso un futuro a idrogeno, l’invenzione ricorda che le soluzioni più innovative spesso nascono da chi parte da zero, con soltanto determinazione e un po’ di urina. Fonte: Forbes

Redazione

Foto: ©MakerFaireAfrica

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