Polinia Antartica: un buco grande quanto la Svizzera e il suo impatto sul clima globale

Immagina un buco nel ghiaccio antartico grande quanto la Svizzera. Non è fantascienza, ma la Polinia Antartica , un fenomeno che ha lasciato a bocca aperta scienziati e climatologi. Questo gigantesco “respiro” nel Mare di Weddell, localizzato sopra Maud Rise , non è solo un mistero geologico: potrebbe essere un tassello chiave per capire come il riscaldamento globale sta rimodellando il nostro pianeta. Lo studio pubblicato su Science Advances ha rivelato che dietro questa apertura ci sono tempeste furiose, correnti oceaniche imprevedibili e un vulcano sottomarino nascosto. Ma cosa succede davvero quando il ghiaccio antartico si spacca? E perché la Polinia Antartica potrebbe cambiare il clima del futuro?
Le cause della polinia antartica: Maud Rise e dinamiche oceaniche
Maud Rise , un vulcano sottomarino nascosto sotto il Mare di Weddell, è il cuore pulsante della Polinia Antartica . Questo “monte” che emerge dal fondo oceanico, insieme al vortice di Weddell (una corrente ciclonica), genera un effetto a spirale che intrappola acqua calda e salata. Risultato? Il ghiaccio marino antartico sopra si indebolisce e si spacca, come una crepa in un vetro sottile.
Un ruolo chiave lo gioca il trasporto di Ekman , un processo descritto nei manuali di oceanografia: i venti spingono l’acqua superficiale, che però si muove a 90° rispetto alla direzione del vento (grazie alla forza di Coriolis). Nella regione di Maud Rise , questo movimento “succhia” acqua calda dal profondo, che corrode il ghiaccio dall’interno. Nel 2017, un mix letale di tempeste extratropicali e un vortice di Weddell fuori controllo ha mantenuto il buco aperto per settimane, nonostante il gelo invernale.
Storicamente, Maud Rise è una sorta di “zona calda” per le polinie: l’ultima volta che un buco così grande comparve fu tra il 1974 e il 1976. Oggi, dopo 40 anni di silenzio, la sua ricomparsa fa suonare un campanello d’allarme. Il riscaldamento globale sta forse accelerando questi eventi?
Il ruolo del trasporto di Ekman nella formazione della polinia
Immagina di stare su un iceberg mentre il vento urla a 100 km/h. L’acqua intorno a te inizia a muoversi in diagonale, come se seguisse regole invisibili. È il trasporto di Ekman in azione: un balletto tra vento, correnti e forza di Coriolis. Nella regione di Maud Rise , questo processo spinge l’acqua verso l’esterno, creando un vuoto che viene riempito da acqua calda e salata proveniente dal profondo.
Nel 2017, il riscaldamento globale ha amplificato questa dinamica. L’acqua più calda ha indebolito il ghiaccio marino antartico , permettendo la formazione di un buco vasto 400.000 km² – grande quanto la Svizzera. Secondo i ricercatori, se le temperature continueranno a salire, eventi come la Polinia Antartica potrebbero diventare la norma, non l’eccezione.
Impatto della polinia antartica sul clima globale
Quel buco nel ghiaccio non è solo un dettaglio: è un regolatore del clima globale . Quando la Polinia Antartica si apre, l’oceano rilascia nell’atmosfera enormi quantità di CO₂ stoccata nei suoi strati profondi. Per capirci, ogni evento di polinia equivale a far esplodere una bomba di gas serra: fino a 150 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, pari alle emissioni di una metropoli come Tokyo.
Ma non finisce qui. La salamoia densa, un sottoprodotto della formazione del ghiaccio, affonda e si sposta lungo il fondo oceanico, alimentando il cosiddetto “nastro trasportatore globale”. Questo sistema di correnti distribuisce calore e carbonio su tutto il pianeta. Se la Polinia Antartica diventa più frequente, potremmo assistere a inverni più freddi in Europa e siccità cronica in Australia. Secondo le proiezioni, entro il 2050 le polinie potrebbero aumentare del 20%, spinte da tempeste sempre più violente.
Come la polinia antartica influenza la circolazione oceanica globale
Pensa all’oceano come a un cuore che pompa calore e nutrienti: pompando acqua fredda verso il fondo e risalendo con quella calda, la Polinia Antartica mantiene in vita il battito del clima globale . Ma se il cuore rallenta? Un recente studio dei satelliti NASA/ESA ha registrato un indebolimento del “nastro trasportatore globale”, con conseguenze imprevedibili. Acque tropicali meno salate, barriere coralline in crisi, e un ciclo dell’acqua sconvolto.

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Polinia Antartica: Buco gigante nel ghiaccio sopra Maud Rise, visibile da satellite. Illustrazione del trasporto di Ekman e impatto sul clima globale. Fonte: NASA/ESA.
Didascalia (Caption)
La Polinia Antartica , un’enorme apertura nel ghiaccio marino grande quanto la Svizzera, si forma sopra Maud Rise nell’Oceano Antartico. Questo fenomeno, monitorato da satelliti come quelli della NASA e dell’ESA, è collegato al riscaldamento globale e alla circolazione oceanica globale.
Per monitorare queste dinamiche, gli scienziati usano robot sottomarini e dati satellitari in tempo reale. Il messaggio è chiaro: la Polinia Antartica non è solo un fenomeno locale, ma un indicatore dello stato di salute del pianeta.
Conclusione
La Polinia Antartica è molto più di un buco nel ghiaccio: è uno specchio che riflette i cambiamenti climatici in atto. Dal vulcano sottomarino di Maud Rise alle correnti oceaniche globali, ogni tassello di questo puzzle racconta una storia di fragilità e interconnessione. Mentre i robot sottomarini scendono in profondità e i satelliti scrutano il ghiaccio, una domanda resta senza risposta: il tempo per agire sta scadendo, o eventi straordinari come la Polinia Antartica diventeranno la nuova normalità?
Redazione
Immagine del NASA Earth Observatory di Joshua Stevens, che utilizza i dati MODIS del programma Land Atmosphere Near real-time Capability for EOS (LANCE). Didascalia di Kathryn Hansen.
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