Il viaggi nel tempo sono finalmente (teoricamente) possibili: fisico risolve il “paradosso del nonno”

Svelare i loop temporali
La maggior parte delle persone concepisce il tempo come una sequenza lineare di eventi. Questa idea deriva dalla fisica di Newton, che organizza il mondo su una linea temporale che va dal passato al futuro. Ma la teoria generale della relatività, sviluppata da Einstein nel 1915, presenta uno scenario molto più intrigante. Secondo questa teoria, lo spazio-tempo è una struttura malleabile che può essere deformata dalla gravità e dalla rotazione della materia. Questa malleabilità apre la possibilità all’esistenza di “curve temporali chiuse”, ovvero percorsi che si curvano su se stessi e consentono il viaggio nel passato. Questo significa che in teoria potremmo viaggiare nel tempo percorrendo queste curve temporali chiuse, aprendo così le porte a infinite possibilità e a nuovi orizzonti nella comprensione del tempo e dell’universo.
L’universo rotante
L’autore dello studio, Lorenzo Gavassino, fisico della Vanderbilt University, suggerisce che in un universo in cui tutta la materia ruota, lo spazio-tempo potrebbe curvarsi in un anello. In questa configurazione, un veicolo spaziale potrebbe teoricamente viaggiare nel passato seguendo questa curvatura. Questo concetto apre la strada a ipotesi affascinanti su come potremmo un giorno esplorare il nostro passato. Sebbene il nostro universo non sembri ruotare, corpi come i buchi neri creano effetti simili, lasciando intravedere questa possibilità. I buchi neri, con la loro immensa gravità, potrebbero fungere da porte verso il passato, se solo potessimo trovare un modo per navigare in sicurezza il loro ambiente estremo.
Il ruolo dell’entropia e dei paradossi
l più grande ostacolo all’idea dei viaggi nel tempo sono i paradossi che crea, come il dilemma del nonno. Questi problemi sorgono spesso perché immaginiamo che le leggi della termodinamica, che governano il calore e l’energia, normalmente operino in un ciclo temporale. Ma non è così semplice. Ogni volta che pensiamo al viaggio nel tempo, ci imbattiamo inevitabilmente in paradossi che sembrano irrisolvibili.
Entropia e memoria
L’entropia, che misura il livello di disordine di un sistema, è l’unica legge che differenzia passato e futuro. Spiega perché ricordiamo gli eventi passati ma non possiamo prevedere il futuro. In un ciclo temporale, tuttavia, questo aumento di entropia verrebbe invertito. Ciò potrebbe cancellare i ricordi o addirittura invertire l’invecchiamento del viaggiatore. Immaginate di ringiovanire esplorando il passato: sarebbe un’esperienza affascinante ma anche disorientante. Questa inversione di entropia sfida la nostra comprensione del tempo e delle leggi della fisica, aggiungendo un ulteriore livello di complessità al già intricato concetto di viaggio nel tempo.
Una sorprendente soluzione quantistica
Lo studio di Gavassino, pubblicato su Classical and Quantum Gravity il 12 dicembre 2024, propone una nuova spiegazione. Basandosi sul lavoro del fisico Carlo Rovelli, ha dimostrato che nelle curve temporali chiuse, le fluttuazioni quantistiche potrebbero eliminare naturalmente l’entropia. Questa dinamica creerebbe una sorta di auto-adattamento negli eventi, prevenendo contraddizioni logiche, come impedire la nascita stessa. In altre parole, i complessi meccanismi della fisica quantistica potrebbero fornire le chiavi per risolvere i paradossi del viaggio nel tempo, offrendo una spiegazione che sfida la nostra attuale comprensione della realtà.
Il principio di autocoerenza
Gavassino spiega che, in questo scenario, le leggi della meccanica quantistica garantiscono la coerenza degli eventi senza la necessità di postulare nuove teorie. Lo chiama il principio di autocoerenza, che deriva naturalmente dalle leggi quantistiche. Questo meccanismo non solo neutralizzerebbe i paradossi come quello del nonno, ma fornirebbe anche una base teorica per il concetto di cicli temporali. L’idea è che la fisica quantistica stessa contenga le risposte per mantenere la coerenza degli eventi, rendendo possibile il viaggio nel tempo senza le preoccupazioni dei paradossi logici.
Limiti e implicazioni future
Nonostante le promettenti prospettive teoriche, non esiste ancora alcuna prova che esistano effettivamente curve temporali chiuse nell’universo. Molti scienziati rimangono scettici, incluso Stephen Hawking, che nel 1992 propose la congettura della protezione cronologica. Ha suggerito che le leggi della fisica potrebbero impedire la formazione di questi anelli. Ciò potrebbe verificarsi attraverso singolarità nello spaziotempo, che interromperebbero la formazione del circuito prima che possa esistere. Questo significa che, per quanto affascinante sia l’idea del viaggio nel tempo, ci sono ancora barriere teoriche significative da superare.
Esplorazioni future
Tuttavia, anche se i cicli temporali sono solo concetti teorici, esplorarli può offrire spunti preziosi. Studiare come si comportano l’entropia e altre leggi della fisica in traiettorie chiuse può rivelare segreti sui sistemi subatomici e sui fondamenti fondamentali dell’universo. Gavassino conclude che la ricerca sui viaggi nel tempo non riguarda solo la creazione di macchine che ci portino nel passato, ma anche la comprensione di come il tempo modella la nostra percezione della realtà. In altre parole, anche se non riusciamo a viaggiare nel tempo, questa ricerca potrebbe comunque fornirci una comprensione più profonda delle leggi fondamentali che governano il nostro universo.
Redazione