Secondo lo studio “Acoustic detections and sightings of blue whales Balaenoptera musculus in the Seychelles Seychelles, western tropical Indian Ocean (2020-2022)”, pubblicato su Endangered Species Research (ESR) da un team di ricercatori dell’ Oregon State University, dell’università delle Seychelles Seychelles e della Florida International University, le balenottere azzurre (Balaenoptera musculus), il più grande mammifero vissuto sul pianeta Terra, sono ritornate nel mare delle Seychelles, da dove furono spazzate via negli anni ’60 del secolo scorso dalle baleniere sovietiche.
Nel 2020 e nel 2021, ricercatori e filmmakers hanno scattato foto e ripreso filmati di questi giganti ritornati nel loro paradiso tropicale e ora presentano tutto nel film Imax Blue Whales 3D.
Ma lo studio si occupa soprattutto dei risultati di un anno di registrazioni audio subacquee che hanno rivelato che le balenottere azzurre trascorrono mesi in quest’area dell’Oceano Indiano e gli scienziati dicono che «Questo significa che potrebbero riprodursi lì. E’ una vittoria per la conservazione».
La principale autrice dello studio, Kathleen Stafford del Marine Mammal Institute dell’Oregon State University, ha detto a BBC News: «Abbiamo scoperto che se si smette di uccidere animali in massa e si dà loro la possibilità di riprendersi, possono riprendersi».
Le balenottere azzurre sono state decimate dalle baleniere: solo nell’emisfero meridionale ne vennero uccise più di 300.000, e la specie è ancora ritenuta a rischio di estinzione dalla Lista Rossa na piccola percentuale rispetto a prima e la specie è elencata come a rischio di estinzione dall’International Union for the Conservation of Nature (IUCN).
La Stafford ricorda che «Questo è l’animale più grande mai esistito sul pianeta. Vogliamo sapere dove stanno tornando e sapere che c’è una popolazione intorno alle Seychelles è incredibilmente emozionante».
La scoperta è stata possibile grazie alla collocazione sul fondale marino delle Seychelles di “trappola sonora” dotata di microfoni subacquei, batterie e dispositivi di registrazione e che è rimasta sul posto per un anno, registrando 15 minuti di ogni ora, ogni giorno.
Durante la spedizione di ricerca durata un mese, la Stafford e il suo team hanno anche trascorso alcune ore ogni giorno facendo penzolare un idrofono nell’acqua e Chris Watson, che ha registrato i suoni della fauna selvatica durante la crociera di ricerca, ha detto a BBC News: «Abbiamo sentito cose straordinarie: il battito dei capodogli a migliaia di piedi di profondità e i delfini che ecolocalizzavano e comunicavano, ma purtroppo nessuna balenottera azzurra».
Ma quando gli scienziati hanno recuperato la loro trappola sonora, un’analisi scrupolosa della registrazione ha rivelato che le balenottere azzurre c’erano e chee comunicavano quando i ricercatori non c’erano. Il caratteristico canto di questi giganteschi cetacei, a frequenza molto bassa, poteva essere ascoltato principalmente nei mesi di marzo e aprile.
Per la Stafford, «Questo significa che le Seychelles potrebbero essere davvero importanti per le balenottere azzurre. Cantano durante la stagione riproduttiva e pensiamo che probabilmente siano i maschi a cantare, in base a ciò che sappiamo delle altre balene. Quindi c’è anche la possibilità che le Seychelles siano un’area di riproduzione o un’area di nursery».
Gli scienziati sono riusciti anche a individuare a quale popolazione acustica appartengono le balenottere azzurre registrate alle Seychelles: «Si possono distinguerle dai suoni che producono – spiega ancora la Stafford – Alle Seychelles abbiamo sentito una popolazione acustica, quella generalmente associata all’Oceano Indiano settentrionale».
Il canto della balenottera azzurra è così profondo e con una frequenza così bassa che va oltre la portata dell’udito umano, ma Watson è riuscito a registrare le balenottere azzurre nel Mare di Cortez, dall’altra parte del mondo, e spiega a sua volta che «Possiamo sentire quelle che vengono chiamate le sue armoniche, suoni a frequenza più alta che “risuonano” quando una balenottera azzurra canta. E’ davvero basso, profondo, una pulsazione costante. Quando ho registrato le balenottere azzurre in Messico, era quello che risuonava nelle mie cuffie».
La Stafford ha aggiunto: «E’ il suono prolungato più forte nel regno animale. Il loro richiamo dura da 15 a 20 secondi a circa 188 decibel, che è l’equivalente di un motore a reazione in aria». Il suono viaggia molto più velocemente e più lontano nell’acqua, consentendo alle balenottere azzurre di comunicare su distanze di centinaia e persino migliaia di miglia.
Scienziati ambientalisti vogliono capire esattamente quanto siano importanti le Seychelles per le balenottere azzurre. Un’area di 400.000 Km2 intorno alle isole è stata formalmente protetta in uno scambio di “debito per la natura” grazie al quale il piccolo Stato insulare ha cancellato 22 milioni di dollari del suo debito nazionale in cambio di un maggiore impegno per proteggere il suo mare.
Uno degli autori dello studio, Jeremy Kiszka della Florida International University e dell’Island Biodiversity and Conservation Centre dell’università delle Seychelles, ha dette a BBC News che «La diversità e l’abbondanza di mammiferi marini nella regione è eccezionale. Abbiamo registrato 23 specie durante le nostre indagini. Alcune di queste sono tra le specie di balene e delfini meno conosciute in tutto il mondo. Ora dobbiamo capire perché e assicurarci che le attività umane non influiscano sulle balenottere azzurre e sulle altre specie presenti».
Una delle maggiori preoccupazioni è quella di proteggere aree importanti per le balenottere azzurre dall’inquinamento acustico. Ma la Stafford è ottimista: «Non c’è un enorme traffico navale alle Seychelles, quindi forse potremmo considerarlo un posto bello, tranquillo e sicuro per le balenottere azzurre».