Come hanno fatto gli scarafaggi a sopravvivere all’asteroide che ha ucciso i dinosauri

Uno scienziato americano ha spiegato come gli scarafaggi sono riusciti a sopravvivere allo schianto dell’asteroide che sterminò i dinosauri non aviani.

Sessantasei milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo, l’asteroide Chicxulub di 10-14 chilometri di diametro cadde nell’attuale area della penisola dello Yucatan, in Messico, provocando una vera e propria apocalisse. Circa il 75 percento delle specie animali e vegetali della Terra fu spazzato via per le conseguenze (dirette e indirette) del catastrofico impatto; si generarono infatti un’onda di tsunami alta 1,5 chilometri in grado di propagarsi sulla terraferma a oltre 140 chilometri orari, incendi devastanti e un lungo inverno solare (durato forse decenni) a causa delle polveri sollevate dallo schianto, che oscurarono la stella determinando un drastico abbassamento della temperatura, la morte delle piante, degli erbivori e di conseguenza dei carnivori. Tra le vittime più illustri ci furono sicuramente i dinosauri, tranne quelli aviani da cui hanno avuto origine i moderni uccelli. Tra le specie che si salvarono ci furono sicuramente gli scarafaggi, ancora oggi tra gli animali più diffusi e di successo dell’intero pianeta. Ma come hanno fatto a sopravvivere questi piccoli insetti?

A spiegarlo in un articolo su The Conversation il professor Brian Lovett, ricercatore post dottorato in micologia presso l’Università della Virgina Occidentale. Lo scienziato ha risposto a questa specifica domanda all’interno della rubrica “Curious Kids”, nella quale esperti si confrontano con i quesiti posti da ragazzini, in questo caso il piccolo Kinjal, un undicenne indiano di Nuova Delhi. Il dottor Lovett ha innanzitutto spiegato che gli scarafaggi preistorici lunghi pochi centimetri erano molto più “attrezzati” dei giganteschi dinosauri per poter sopravvivere a una catastrofe di quel genere. Il corpo schiacciato, ad esempio, permette loro di appiattirsi e nascondersi ovunque, nel terreno, dentro le rocce e in qualunque altro anfratto. È un vantaggio non indifferente, mentre un’ondata di calore mortale sprigionata dalla collisione di un asteroide attraversa una porzione significativa del pianeta. “Le fessure nel terreno forniscono un’eccellente protezione dal calore”, ha spiegato lo scienziato americano.

Un’altra arma vincente degli scarafaggi risiede nel fatto che sono spazzini onnivori. Mentre molti animali, dopo l’impatto, morirono di fame perché privati della loro fonte di nutrimento, gli scarafaggi profittare di tutti i detriti organici disponibili, sopravvivendo agevolmente alle condizioni di carenza disastrose. Ma il vero asso nella manica di questi insetti, molto probabilmente, furono le ooteche, le custodie protettive in cui vengono depositate le loro uova. Sono progettate per resistere alla siccità, alle inondazioni e ad altre minacce esterne. Non è inverosimile pensare che molte ooteche sopravvissero allo schianto nascoste chissà dove, “riattivandosi” non appena le condizioni lo resero possibile, permettendo alle specie di superare gli anni più critici del disastro provocato da ChicXulub. Oggi vivono nel mondo oltre 4mila specie di scarafaggi, diverse delle quali si sono abituate a vivere alle spalle dell’uomo. In caso di nuove catastrofi globali, saranno probabilmente tra gli animali capaci di sopravvivere, ancora una volta.

Andrea Centini

Foto:  pixabay.com

Fonte: www.fanpage.it

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