Scoperta in Amazzonia tribù di indigeni incontattati (ma è già a rischio sterminio)
Fino a qualche tempo fa nessuno sapeva di loro, ma adesso che si è scoperta la loro esistenza rischiano già l’estinzione, o meglio di essere sterminati. Stiamo parlando di una tribù di indigeni incontattati che vivono nelle foreste amazzoniche. La loro presenza nella parte occidentale dell’Amazzonia brasiliana è stata confermata di recente da una spedizione, ma nell’area in cui vivono si trovano diversi coloni che depredano queste terre pescando e cacciando e mettendo a rischio la sopravvivenza della tribù di nativi.
E adesso rischiano di fare la stessa fine che è toccata ad altri gruppi di incontattati, che sono stati sterminati da trafficanti di legname e di droga. Ma non solo. A causa dei contatti con altre persone che vivono nelle città del Brasile, questa tribù rischia seriamente di ammalarsi di Covid-19 o altre malattie come la malaria e di morire con facilità, visto che le loro difese immunitarie sono molto deboli. A lanciare l’allarme è Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni.
“La storia recente del Brasile dimostra che se le autorità non interverranno subito un intero popolo incontattato sarà condannato a morte, e un’altra parte essenziale della diversità umana sarà perduta per sempre” spiegano gli attivisti.
Il caso è stato denunciato ieri anche in Italia nel corso di un’audizione di Survival International al Comitato Permanente sui Diritti Umani della Commissione Esteri, alla Camera dei Deputati, sull’urgenza di proteggere i territori dei popoli incontattati dell’Amazzonia brasiliana.
Ignorati gli appelli per tutelare la tribù (che ora rischia l’estinzione)
La presenza di questa tribù di indigeni è stata confermata la scorsa estate, quando gli operatori del FUNAI (Dipartimento brasiliano agli Affari Indigeni) ha raccolto prove inconfutabili: ciotole, archi e accampamenti per la caccia. Inoltre, hanno sentito le voci dei membri della comunità, che dovrebbero essere diverse decine. A seguito della scoperta, il team di protezione del FUNAI della regione ha inviato un rapporto alla sede centrale, chiedendo un intervento urgente, tra cui un’Ordinanza di Protezione territoriale a tutela della regione in cui vive la tribù, la creazione di una base per permettere alla squadra di monitorare e proteggere la foresta e l’imposizione di un “cordone sanitario” per prevenire la diffusione di malattie.
Ma quest’appello è rimasto inascoltato e dalla sede centrale del FUNAI nessuno ha mai risposto né a questa richiesta né alle due sollecitazioni successive. Di fronte all’indifferenza del dipartimento, anche il COIAB (Coordenação das Organizações Indígenas da Amazônia Brasileira) e l’OPI (Observatório dos Direitos Humanos dos Povos Indígenas Isolados e de Recente Contato) sono intervenuti chiedendo un intervento urgente.
A Brasilia, il FUNAI è pericolosamente negligente nel non adottare misure urgenti per proteggere questo gruppo incontattato. – hanno dichiarato in una nota congiunta – Seguiamo con grande preoccupazione il continuo smantellamento delle politiche pubbliche sui popoli incontattati, in primis l’attacco frontale del governo alle Ordinanze di protezione territoriale. In circostanze simili, questi strumenti sono stati fondamentali per evitare la distruzione delle vite e delle terre di altri gruppi incontattati.
Sulla preoccupante vicenda si è espresso anche la FOCIMP (Federação das Organizações e Comunidades Indígenas do Médio Purus) spiegando: “Siamo molto preoccupati e arrabbiati per la situazione dei nostri fratelli e sorelle incontattati del fiume Mamoriá. Il rischio di genocidio è certo perchè il FUNAI a Brasilia sta ritardando nel suo dovere di riconoscere ufficialmente la loro presenza in quella regione… È inaccettabile che in cinque mesi il FUNAI non abbia ancora fatto nulla, mettendo a rischio gli incontattati… Conosciamo il pericolo che rappresentano per questi popoli malattie e invasori: ogni contatto con gli esterni potrebbe portare al loro sterminio.”
L’atteggiamento del FUNAI dimostra che persino il dipartimento che dovrebbe tutelare le tribù vulnerabili sta sostenendo la politica genocida (e pericolosa per l’ambiente) del presidente Jair Bolsonaro, uno dei peggiori leader che il Brasile abbia mai avuto,
Fonte e foto: Survival International
Rosita cipolla
Fonte: www.greenme.it