Cosa succede se lavi le mascherine chirurgiche dopo averle utilizzate, secondo un nuovo test francese

Durante la pandemia tante persone hanno scelto le mascherine in stoffa in modo da poterle lavare e riutilizzare, evitando così quelle usa e getta e i relativi rifiuti che si producono. Diversi studi e test stanno però instillando un dubbio: anche le mascherine chirurgiche possono essere lavate e riutilizzate?

Stando alle attuali normative e linee guida, le mascherine chirurgiche dovrebbero essere eliminate dopo 4 ore di utilizzo, ma diversi scienziati hanno effettuato dei test che dimostrano invece che, la loro capacità filtrante, resiste anche dopo diversi lavaggi in lavatrice.

Una conferma arriva ora da un test francese, condotto dalla rivista dei consumatori Que choisir. 

L’esperimento è stato fatto su 3 modelli di mascherine chirurgiche acquistate in supermercati e farmacie. Il protocollo prevedeva di verificare la buona traspirabilità (resistenza respiratoria secondo la norma ISO 9237) e l’efficienza di filtrazione (resistenza alla penetrazione di particelle superiori a 3 µm) delle 3 mascherine nuove e dopo 10 lavaggi a 60 ° C. Dopo ogni lavaggio, le mascherine sono state asciugate in asciugatrice e poi stirate alla regolazione più bassa del ferro.

Nel dettaglio, due delle mascherine utili nell’esperimento erano vere e proprie mascherine chirurgiche, che seguendo la normativa EN 14683 erano classificate di tipo 1, ossia assicurano un’efficienza di filtrazione batterica del 95%. La terza, invece, acquistata in farmacia, non pretendeva di essere più di una “confort mask” ma sembrava a tutti gli effetti una mascherina chirurgica.

I risultati hanno mostrato che, nonostante siano teoricamente monouso, tutte e 3 le mascherine anche dopo numerosi lavaggi, conservano ottime capacità di filtrazione.

Alla fine infatti, anche in seguito ai lavaggi, sono risultate ben al di sopra dei requisiti minimi delle mascherine in tessuto munite della garanzia ufficiale di filtrazione Afnor / DGA che la rivista dei consumatori francesi ha preso come riferimento.

Da nuove, le mascherine hanno bloccato più del 98% delle particelle più grandi di 3 µm mentre dopo 10 lavaggi, e altrettante asciugature e stirature delicate, le loro capacità di filtrazione sono state mantenute a un livello sufficiente per l’uso pubblico generale (dunque non medico): 100% per una delle mascherine chirurgiche, 90% per la seconda e 98% per la maschera “comfort”.

Le mascherine, inoltre, anche dopo i lavaggi rimanevano abbastanza traspiranti in modo da poter essere indossate per diverse ore senza creare troppi disagi.  Solo una delle due chirurgiche, in realtà, non ha soddisfatto i requisiti di traspirabilità delle mascherine in tessuto, nuove o dopo il lavaggio, ma si è avvicinata abbastanza da garantire comunque un comodo utilizzo durante le normali attività. Gli altri due modelli erano invece ben al di sopra del minimo richiesto.

Anche gli elementi di fissaggio sono rimasti intatti e, nonostante un leggero infeltrimento, le mascherine chirurgiche hanno mostrato di poter essere lavate al pari di quelle in tessuto.

I risultati di questo test confermano quindi ciò che già altri ricercatori avevano ipotizzato. Contrariamente alle istruzioni ufficiali, il riutilizzo delle mascherine chirurgiche per uso non medico è quindi possibile senza comprometterne le prestazioni, anche dopo il lavaggio.

Fonte:  Que choisir

FRANCESCA BIAGIOLI

Foto di Markus Winkler da Pixabay 

Fonte:www.greenme.it

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