Il battito cardiaco sarà la nuova password

Come per le impronte digitali è unico e non si ripete mai nello stesso identico modo

Stufi della solita password? Allora provate il battito cardiaco. Dopo il sistema di riconoscimento facciale, la scansione delle vene della mano, lo scanner che legge l’iride o le impronte digitali, ecco la nuova e singolare variante elaborata dai ricercatori dell’università statale Chung Hsing di Taiwan. Il nostro corpo diventa sempre più una password.

CHIAVE SEGRETA – Il battito del cuore – quasi come per le impronte digitali – evidenzierebbe un modello individuale per ogni singola persona, sarebbe talmente unico che non si ripete mai nello stesso identico modo. Certo, fa molto agente segreto 007, ma l’alternativa proposta dagli scienziati di Taichung in tema di controllo agli accessi è tutt’altro che semplice fantascienza. Il nostro battito cardiaco dovrebbe eliminare la necessità di codici di accesso, dei codici numerici di identificazione e delle chiavi d’accesso per l’utente del computer. Come? Attraverso le misurazioni del lavoro del cuore con la lettura dell’elettrocardiogramma è possibile determinare un modello individuale da integrare successivamente in un sistema crittografico, spiega lo studioso Chun-Liang Lin sulla rivista di settore Information Sciences.

VARIANTI – Nella vita di tutti i giorni il sistema potrebbe essere utilizzato per i dischi rigidi esterni. Come riferisce New Scientist, basterà poggiare i polpastrelli sul dispositivo, in modo che possa leggere il ritmo cardiaco, per effettuare così l’accesso o per uscire dal sistema. Persino il colosso Apple starebbe lavorando a un sistema simile con un apposito brevetto depositato già nel 2010.

CODICE D’ACCESSO – A oggi esistono diversi esempi nei quali il corpo umano funge da vero e proprio codice d’accesso per i dispositivi elettronici. Il più conosciuto è sicuramente la lettura delle impronte digitali. Una seconda variante, arrivata dal cinema e che ha preso piede nella vita reale, è la scansione biometrica dell’iride. L’idea di servirsi del battito cardiaco come password è sicuramente affascinante; più complicato risulterà metterla in pratica. In ogni caso sarà interessante vedere se i ricercatori taiwanesi riusciranno nel loro intento. In fin dei conti, il cuore di una persona reagisce in modo diverso a seconda delle situazioni.

Elmar Burchia

Fonte:http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_febbraio_14/password-battito-cardiaco-burchia_37739f6a-571b-11e1-a6d2-3f65acf5f759.shtml