A11pl3Z: il misterioso oggetto interstellare che sta sconvolgendo gli astronomi

A11pl3Z, l'oggetto interstellare misterioso con orbita iperbolica, rappresentato come un puntino luminoso nel Sistema Solare

Immaginate un viaggiatore cosmico che sfreccia tra i pianeti, lasciando gli astronomi senza parole. Dopo ‘Oumuamua e Borisov, il Sistema Solare accoglie un nuovo enigma: A11pl3Z . Non un semplice corpo celeste, ma un puzzle spaziale che stravolge tutto ciò che credevamo di sapere sugli oggetti interstellari . Con un’eccentricità orbitale da capogiro (oltre 6), questo oggetto interstellare misterioso conferma di provenire da un altro sistema stellare e suggerisce che l’universo è molto più bizzarro di quanto pensassimo. Cosa nasconde? E perché la sua orbita iperbolica fa sembrare ‘Oumuamua un giocattolo da parco giochi? Scopriamolo.

La scoperta di A11pl3Z: un nuovo capitolo dell’astronomia interstellare

Tutto è iniziato con un bagliore quasi impercettibile. Il 1° luglio 2023, il telescopio ATLAS , solitamente impegnato a scrutare asteroidi pericolosi, ha captato un segnale anomalo. Era A11pl3Z : un puntino sfuggente, ma destinato a diventare il nuovo oggetto del desiderio degli astronomi. Annunciato su BlueSky da K. Ly (in arte astrafoxen ), il corpo celeste ha scatenato una caccia al tesoro scientifico. Lo Zwicky Transient Facility ha riesumato immagini del 25 giugno, rivelando che A11pl3Z era lì da giorni, nascosto tra i dati come un fantasma.

Interstellar object candidate #A11pl3Z from Deep Random Survey, Chile (obs code X09). No obvious tail, will have to do a stack to see if there’s anything…

Date is 2025 Jul 2 00:52:39 UTC.

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— astrafoxen (@astrafoxen.bsky.social) 2 luglio 2025 alle ore 03:30


Se ‘Oumuamua ci ha colti impreparati nel 2017 e Borisov ha mostrato caratteristiche simili alle comete locali, A11pl3Z si distingue: l’abbiamo individuato prima che raggiungesse il punto più vicino al Sole, offrendoci un vantaggio senza precedenti. Attualmente si trova vicino a Giove , ma dalla parte opposta del Sole, il che spiega la sua luminosità ancora fioca (magnitudine 17,2). Tra qualche mese, però, potrebbe brillare come una cometa, se solo non fosse per un dettaglio fastidioso: quando raggiungerà il massimo avvicinarsi (ottobre 2023), noi saremo dall’altra parte del Sole. Un vero peccato per gli osservatori!

Perché A11pl3Z è diverso da ‘Oumuamua e Borisov?

‘Oumuamua era un vero mistero: forma allungata, rotazione caotica e un’eccentricità di 1,20 che ha fatto discutere per anni. Borisov, invece, era una cometa “classica”, anche se con un’orbita chiaramente extraterrestre. A11pl3Z , però, non è un caso da manuale. La sua orbita iperbolica (e > 6) è così estrema da escludere qualsiasi dubbio sulla sua origine. Non subirà neanche le perturbazioni gravitazionali di Giove, perché è posizionato strategicamente lontano dai pianeti. Gli astronomi lo hanno lasciato un “laboratorio ideale” : niente interferenze, solo dati cristallini.

A11pl3Z avvistata dal Deep Random Survey, Cile. Il telescopio sta seguendo l'intruso, quindi le stelle si muovono e appaiono allungate in esposizioni di 600 secondi.

A11pl3Z avvistata dal Deep Random Survey, Cile. Il telescopio sta seguendo l’intruso, quindi le stelle si muovono e appaiono allungate nelle esposizioni di 600 secondi. Credito immagine: K Ly (astrafoxen)/ Deep Random Survey

L’importanza dell’eccentricità orbitale: una chiave per comprendere l’origine

Per capire A11pl3Z , bisogna parlare di eccentricità: non quella degli artisti, ma quella delle orbite. Immaginate una palla da biliardo che sfreccia su un tavolo immaginario infinito. Se il percorso è quasi circolare, l’eccentricità è bassa (come per i pianeti). Se invece è una linea retta che sfugge via, ecco l’iperbole. EA11pl3Z? Con un’eccentricità di 6, non è un semplice viaggiatore: è una competizione cosmica scagliata fuori dal suo sistema stellare a velocità iperbolica.

Secondo i ricercatori, un valore così alto indica un’espulsione violenta dal suo sistema di origine. Forse un incontro ravvicinato con una stella giovane o un buco nero ha dato a questo visitatore interstellare una spinta tale da catapultarlo nello spazio profondo. Studiarlo significa capire come si formano e si evolvono i sistemi stellari. Se fosse una cometa ghiacciata, assomiglierebbe ai nostri “mattoni” planetari. Se invece fosse roccioso o metallico, come ‘Oumuamua, aprirebbe scenari inesplorati sulla diversità della materia nell’universo.

Le sfide dell’osservazione: quando e come studiare A11pl3Z

Non sarà una passeggiata. Anche al picco di luminosità, A11pl3Z rimarrà un bersaglio per telescopi professionali (addio, amatori!). Quando sarà il punto più vicino al Sole (ottobre 2023), la Terra si troverà dalla parte opposta dell’astro, rendendo le osservazioni difficoltose — come cercare di guardare un film stando dietro lo schermo del cinema.

Ma gli astronomi hanno un asso nella manica : i dati storici. Grazie alle immagini archiviate da ATLAS e Zwicky Transient Facility , possono ricostruire la traiettoria all’indietro, come detective che seguono le tracce di un ladro. Questo approccio, già usato per ‘Oumuamua, potrebbe rivelare da quale stella proviene A11pl3Z . Forse scopriremo che ha viaggiato per migliaia di anni luce… o che è stato espulso da un sistema binario turbolento.

Conclusione

C’è qualcosa di profondamente affascinante in questo vagabondo dello spazio . Non è solo un “oggetto misterioso”: è un biglietto da visita di un altro sistema stellare, un frammento di storia che ci sfida a ripensare tutto ciò che crediamo di sapere. E mentre lo osserviamo scomparire nel vuoto, una certezza rimane: l’universo non finirà mai di stupirci. A11pl3Z è solo l’ultimo di una serie di messaggeri cosmici, ma il suo messaggio è chiaro: siamo piccoli, ignoranti… e innamorati di ogni sua scoperta.

Redazione

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