Comportamento delle orche: filmato per la prima volta un bacio con la lingua tra esemplari selvatici

Due orche selvatiche si baciano in mare aperto, comportamento delle orche filmato per la prima volta in natura

Il comportamento delle orche continua a sorprendere. Se siamo abituati a vederle come predatrici strategiche, capaci di affondare yacht e cacciare in branco, questa volta ci mostrano un volto del tutto inatteso. Nelle acque fredde della Norvegia, due esemplari selvatici sono stati ripresi mentre si scambiavano un bacio con la lingua: un gesto noto tra gli etologi come mordicchiamento della lingua, osservato finora solo in cattività. Le immagini, raccolte da un gruppo di citizen scientist con una GoPro, hanno aperto nuove prospettive sul lato emotivo di questi cetacei. È una rara finestra sugli atteggiamenti sociali delle orche, capace di svelare la profondità delle loro relazioni, ben lontane dalla classica immagine della “balena assassina”.

Un bacio sott’acqua: quando le orche mostrano affetto in natura

Tra i fiordi ghiacciati di Kvænangen, nel nord della Norvegia, due orche adulte si sono avvicinate lentamente, muso contro muso. Ma invece di separarsi o lanciarsi in una caccia, hanno fatto qualcosa di inaspettato: si sono baciate con la lingua. Un gesto delicato, quasi cerimoniale, filmato per la prima volta tra esemplari in libertà. Questa forma di interazione – definita scientificamente mordicchiamento della lingua – era stata osservata solo in ambienti controllati, lasciando dubbi sulla sua presenza in natura.

Le riprese, effettuate durante un’uscita di snorkeling, mostrano tre episodi distinti nell’arco di meno di due minuti, in cui le due orche toccano le lingue con lentezza e una sorprendente intimità. Gli scienziati, solitamente concentrati sulla loro abilità predatoria, si sono trovati davanti a un momento di contatto sociale profondo.

In passato, questo comportamento era stato documentato nel Loro Parque di Tenerife, dove veniva interpretato come una forma di gioco tra esemplari in cattività. La sua osservazione in mare aperto sovverte ogni ipotesi: non è un gesto artificiale, ma un’espressione autentica del linguaggio sociale delle orche.

Questi cetacei mostrano quindi un vocabolario corporeo ricco: gesti, posture e tocchi diventano veicoli di empatia e comunicazione. Interazioni simili potrebbero servire a rafforzare i legami, esplorare ruoli all’interno del gruppo o semplicemente condividere un momento. È una complessità comportamentale che ci invita a vedere in loro non solo dei predatori, ma esseri senzienti con relazioni profonde e codici affettivi.

Citizen science e tecnologia: la scena ripresa in diretta

Tutto ha avuto inizio durante un’immersione guidata da citizen scientist, osservatori addestrati per documentare la fauna marina senza alterarne i comportamenti. Con una GoPro e restando in posizione orizzontale per non disturbare, il gruppo ha filmato l’intera sequenza: 1 minuto e 49 secondi divisi in tre momenti – da 10, 26 e 18 secondi ciascuno.

Il valore di queste immagini non risiede solo nella loro rarità, ma nel modo in cui sono state raccolte. La collaborazione tra cittadini e scienza ha permesso di immortalare un comportamento rarissimo, dimostrando come anche strumenti accessibili e un approccio rispettoso possano dare un contributo prezioso. Non servono laboratori galleggianti o apparecchiature sofisticate: a volte basta esserci, con occhi attenti e mente aperta.

Cosa ci insegnano i baci tra orche: emozione, socialità e intelligenza animale

Quel bacio filmato in acque libere ci porta dentro un mondo che raramente osserviamo: quello della dimensione emotiva degli animali marini. Javier Almunia, autore dello studio, spiega che questo gesto è estremamente raro anche in cattività, tanto da non essere osservato per anni. La sua apparizione in natura suggerisce che non sia un’anomalia, ma una componente stabile del repertorio sociale delle orche.

Questa osservazione apre un interrogativo profondo: fino a che punto comprendiamo davvero le emozioni degli animali? Le orche sono già note per la loro complessa organizzazione sociale, per la capacità di lutto e per comportamenti ludici e collaborativi. Questo gesto rafforza l’idea che le loro relazioni siano ben più complesse di quanto abbiamo immaginato.

Quel bacio, che potrebbe sembrare antropomorfico, non è un vezzo ma una forma di comunicazione. Può servire a consolidare legami, trasmettere fiducia o marcare la presenza reciproca. Lì, dove il suono si attenua e le parole non esistono, è il corpo che parla, raccontando emozioni profonde in una lingua che dobbiamo ancora decifrare del tutto.

Il caso dei beluga: un comportamento che accomuna i cetacei

Anche altri cetacei utilizzano la lingua come strumento di interazione. Nei beluga, ad esempio, questo gesto è frequente tra i giovani, che esplorano il mondo e rafforzano i legami proprio attraverso contatti di questo tipo. Gli etologi lo considerano un comportamento fondamentale per lo sviluppo sociale e relazionale.

Il confronto con le orche è significativo: ci suggerisce che esista una grammatica del contatto condivisa tra più specie. Una forma di linguaggio fatta di movimenti e sfioramenti, con cui gli animali comunicano affetto, curiosità o riconoscimento. Il bacio tra orche ripreso in Norvegia, dunque, non è un’eccezione ma un’espressione di un codice più ampio, silenzioso ma eloquente, che attraversa i mari.

Conclusione

Un minuto e mezzo tra due orche può valere quanto anni di osservazione silenziosa. È un frammento che rompe gli schemi narrativi e ci restituisce un’immagine nuova: quella di un animale empatico, relazionale, profondamente complesso.

La citizen science si conferma uno strumento potente per avvicinarci al mistero della natura. E in quel gesto sott’acqua, un bacio tra orche diventa un messaggio forte e universale. Un invito a riconsiderare tutto ciò che pensiamo di sapere e a rinnovare il nostro modo di osservare il mondo animale: con più attenzione, rispetto e capacità di ascolto. L’articolo è pubblicato su Oceans .

Redazione

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