Sintomi variante covid LP.8.1: cresce la diffusione, ecco i sintomi da monitorare

Sintomi Variante LP.8.1: febbre, tosse secca e stanchezza. Grafico illustrativo con dati epidemiologici e immagine della proteina spike del virus.

Nei primi mesi del 2025 , la variante covid LP.8.1 ha iniziato a diffondersi rapidamente, catalizzando l’attenzione di comunità scientifica e stampa internazionale. Identificata nel luglio 2024 , questa sottovariante della famiglia Omicron è ora predominante in Paesi come Stati Uniti e Regno Unito. Sebbene i sintomi della LP.8.1 non siano più gravi rispetto alle versioni precedenti del virus, la sua capacità di trasmettersi velocemente solleva preoccupazioni tra gli esperti, soprattutto in aree con bassa copertura vaccinale . L’infettivologo Matteo Bassetti ha evidenziato come il calo dell’immunità collettiva, accumulata grazie a vaccini o infezioni passate, possa aumentare il rischio di nuove ondate. Che cosa sappiamo finora su questa variante? Esploriamo sintomi , diffusione e strategie vaccinali, basandoci su dati scientifici e raccomandazioni dell’OMS .

Cos’è la variante covid LP.8.1 e il suo contesto epidemiologico  

La variante covid LP.8.1 non è emersa improvvisamente: rientra in un processo evolutivo che parte da JN.1 , un ceppo responsabile di ondate pandemiche tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 , e prosegue attraverso KP.1.1.3 , una sua derivazione. Le nove mutazioni nella proteina spike della LP.8.1 non rappresentano semplicemente un dato tecnico; spiegano perché questa variante riesce a diffondersi più facilmente rispetto a XEC , pur essendo meno contagiosa della JN.1 da cui deriva. L’OMS , osservandone la circolazione globale, l’ha classificata a gennaio 2025 come “variante sotto monitoraggio”, una definizione che indica prudenza senza allarmismi.

In Asia, Singapore e Hong Kong hanno registrato un raddoppio dei casi in poche settimane, una tendenza che ha spinto gli esperti a indagare. Matteo Bassetti , direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha espresso preoccupazione per i Paesi con bassa vaccinazione: “Se questa variante dovesse colpire l’India, dove si è vaccinato poco, sarebbe un problema serio”, ha dichiarato in un’intervista. La crescita dei contagi, però, non dipende solo dalle mutazioni: si lega anche al calo dell’immunità post-vaccinale, un fenomeno naturale che richiede richiami periodici.

Uno studio pubblicato su The Lancet ha analizzato la diffusione della LP.8.1 , evidenziando come la sua espansione sia favorita da una combinazione di trasmissibilità elevata e una fuga immunitaria limitata . Questo significa che, pur riuscendo a sfuggire parzialmente agli anticorpi, non compromette del tutto l’efficacia dei vaccini . L’OMS , in un comunicato di febbraio 2025 , ha ribadito che il rischio per la salute pubblica globale rimane “basso”, grazie alla protezione offerta dai richiami a mRNA . Tuttavia, l’evoluzione futura della variante richiede un monitoraggio attento, soprattutto in contesti con accesso limitato ai vaccini.

Origine e classificazione della variante  

La variante covid LP.8.1 è emersa nel luglio 2024 , ma ha guadagnato rilevanza tra marzo e aprile 2025 , quando è diventata dominante in diverse aree del mondo. La sua origine è legata al lignaggio JN.1 , responsabile di ondate pandemiche negli anni precedenti, e a KP.1.1.3 , un ceppo derivato proprio da JN.1. Questa catena evolutiva spiega la complessità genetica della LP.8.1 , che ha ereditato mutazioni chiave da entrambi i progenitori.

L’OMS , pur definendola “variante sotto monitoraggio”, non l’ha mai classificata come “di interesse” o “di preoccupazione”. Una scelta che riflette l’esigenza di evitare paure ingiustificate, concentrandosi invece sulla raccolta di dati solidi attraverso collaborazioni internazionali. L’approccio cauto delle autorità sanitarie mira a evitare decisioni affrettate, lasciando spazio a studi approfonditi.

Sintomi della variante covid LP.8.1: analisi e confronti  

Attualmente non emergono evidenze di sintomi più gravi rispetto alle versioni precedenti del virus. Gli esperti descrivono una sintomatologia simile a quella di Omicron e Delta : febbre, tosse secca, stanchezza e perdita di appetito. L’OMS ha chiarito che non ci sono segnali di sintomi neurologici o polmonari più gravi, riducendo il rischio di sovraccarico ospedaliero. Questo dato, confermato da uno studio su The Lancet , è cruciale per orientare le strategie di gestione sanitaria.

Matteo Bassetti , tuttavia, esorta a non abbassare la guardia: “La trasmissibilità elevata della LP.8.1 può portare a un aumento dei casi, anche se la malattia è meno grave”, ha spiegato. La combinazione di sintomi lievi e alta contagiosità rende difficile identificare i positivi, aumentando il rischio di diffusione silente. Per questo motivo, l’OMS raccomanda test mirati e il mantenimento delle misure di prevenzione, come il ricambio d’aria negli ambienti chiusi.

Un confronto con le varianti precedenti rivela che la LP.8.1 condivide molti tratti con JN.1 e KP.1.1.3 , ma presenta una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini a mRNA . Tuttavia, questa fuga immunitaria non compromette l’efficacia dei richiami nel prevenire ospedalizzazioni e decessi. Questo equilibrio tra virulenza e risposta immunitaria è il fulcro delle attuali strategie vaccinali, che puntano a mantenere una protezione duratura.

Valutazione dell’Oms sul rischio per la salute  

Nel comunicato di febbraio 2025 , l’OMS ha ribadito che il rischio sanitario globale associato alla LP.8.1 è “basso”, grazie alla combinazione di sintomi moderati e vaccini efficaci . La definizione di “variante sotto monitoraggio” implica che non sussiste un’emergenza immediata, ma richiede una sorveglianza attiva. Questo approccio consente alle autorità di raccogliere dati senza allarmare la popolazione. Inoltre, l’OMS ha sottolineato che la disponibilità di vaccini aggiornati , come quelli basati su JN.1 o KP.2 , offre una risposta adeguata alla variante.

Diffusione globale e impatto vaccinale  

La diffusione della LP.8.1 è stata documentata in Asia, Europa e Nord America, con picchi in Paesi come Singapore e Regno Unito. A Singapore, il raddoppio dei casi in poche settimane ha spinto le autorità a rafforzare il monitoraggio epidemiologico, mentre nel Regno Unito la variante rappresenta il 15% dei nuovi contagi. Questi dati, pubblicati dall’agenzia britannica UK Health Security Agency , mostrano come la LP.8.1 abbia guadagnato terreno grazie a una trasmissibilità superiore a XEC , sebbene inferiore a JN.1 .

L’impatto vaccinale è un tema centrale. Gli studi indicano che i vaccini mRNA (Pfizer, Moderna) mantengono un’efficacia dell’80% contro le forme gravi, grazie alla capacità di riconoscere la proteina spike modificata della LP.8.1 . Tuttavia, l’efficacia dei vaccini diminuisce progressivamente, richiedendo richiami periodici. In India , dove la copertura vaccinale è più bassa, la diffusione della LP.8.1 potrebbe causare un aumento dei casi, nonostante la minor gravità dei sintomi.

L’OMS ha raccomandato di accelerare le campagne vaccinali nei Paesi a rischio, sottolineando l’importanza di una distribuzione equa dei sieri. Allo stesso tempo, l’approccio basato su dati scientifici evita di alimentare paure infondate, concentrandosi su interventi mirati.

Efficacia dei vaccini contro LP.8.1  

La fuga immunitaria della LP.8.1 , sebbene limitata, richiede l’uso di vaccini aggiornati . Quelli basati su JN.1 o KP.2 hanno dimostrato di neutralizzare efficacemente la variante, grazie a una maggiore affinità con la sua proteina spike. Questo risultato, riportato da studi preclinici, supporta l’adozione di richiami annuali per mantenere l’immunità. Inoltre, la disponibilità di test antigenici specifici per la LP.8.1 facilita la diagnosi precoce, riducendo la diffusione.

Conclusione

Sebbene il panorama epidemiologico appaia stabile, la variante covid LP.8.1 non va sottovalutata. I sintomi lievi, la trasmissibilità moderata e l’efficacia dei vaccini esistenti suggeriscono che il virus stia evolvendosi verso una convivenza endemica. Tuttavia, il monitoraggio costante e il rafforzamento della copertura vaccinale restano essenziali, soprattutto nei Paesi con risorse limitate. Seguendo le raccomandazioni dell’OMS e gli aggiornamenti degli esperti come Matteo Bassetti , sarà possibile mitigare l’impatto della LP.8.1 senza compromettere la salute pubblica.

Redazione

Foto di CDC:  www.pexels.com

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