Una guerra nucleare su Marte? La teoria di John Brandenburg che fa discutere la scienza

Che Marte potesse ospitare la vita è una delle domande più affascinanti dell’esplorazione spaziale. Ma c’è chi spinge l’immaginazione oltre: secondo la teoria di una guerra nucleare su Marte, il pianeta sarebbe stato teatro di un conflitto atomico alieno. A sostenerlo è John Brandenburg, fisico teorico statunitense, che interpreta alcune anomalie radioattive come prova di un’antica esplosione nucleare su Marte, capace di distruggere intere civiltà marziane. Ma questa ipotesi ha basi scientifiche? O è solo fantascienza?
La teoria di John Brandenburg: un conflitto atomico alieno su Marte
Secondo Brandenburg, la superficie del Pianeta Rosso porta i segni evidenti di una detonazione nucleare artificiale. L’esperto, con un passato alla NASA e una solida formazione in fisica delle particelle, sostiene che alcuni isotopi radioattivi su Marte, come lo xeno-129, siano riconducibili a una guerra nucleare avvenuta milioni di anni fa. Questa teoria si basa anche sulla presenza anomala di torio e potassio radioattivo in zone circoscritte del pianeta.
Per Brandenburg, le evidenze di un conflitto atomico alieno sono paragonabili agli effetti delle esplosioni nucleari terrestri osservate nei test bellici. Marte, quindi, non sarebbe solo un deserto sterile, ma un ex campo di battaglia cosmico.
Cydoniani e Utopiani: le civiltà marziane distrutte?
La teoria parla di due popoli extraterrestri: i Cydoniani, collegati alla misteriosa regione di Cydonia Mensae, famosa per la forma simile a un volto, e gli Utopiani, legati a Utopia Planitia. Entrambe sarebbero state civiltà marziane avanzate, spazzate via da un attacco nucleare strategico. Secondo Brandenburg, questi punti coincidono con le aree più colpite dalle presunte esplosioni nucleari su Marte.
Le prove radioattive su Marte: dati scientifici o suggestioni?
Secondo Brandenburg, i dati raccolti dalle sonde — in particolare dal rover Curiosity — mostrano tracce nucleari su Marte. Elementi come torio, potassio radioattivo e xeno-129 sono concentrati in zone precise del suolo marziano, suggerendo un evento nucleare artificiale, non un fenomeno geologico spontaneo.
Per il fisico, queste anomalie radioattive avvalorano la teoria di un’antica guerra nucleare su Marte, ipotizzando che sia stata scatenata da una civiltà aliena superiore, forse per distruggere i Cydoniani e gli Utopiani.
La comunità scientifica smentisce: fenomeni naturali, non bombe aliene
Gli scienziati rimangono scettici. Secondo la NASA e altri enti di ricerca, gli isotopi radioattivi rilevati su Marte possono derivare da processi naturali, come antichi vulcani, decadimento radioattivo o meteoriti. Lo xeno-129, ad esempio, è presente anche in altri corpi celesti, senza che ci sia stata una guerra atomica.
Inoltre, le presunte strutture artificiali osservate su Marte sono considerate frutto di pareidolia, ovvero la tendenza a vedere forme familiari — come volti o edifici — dove non ce ne sono. Finora, nessuna sonda ha trovato resti concreti di una civiltà marziana distrutta da armi nucleari.
Conclusione
L’idea di una guerra nucleare su Marte cattura l’immaginazione, ma resta priva di basi scientifiche solide. La teoria di John Brandenburg, sebbene affascinante, non trova conferme nei dati ufficiali. Tuttavia, il solo fatto che esistano tracce radioattive su Marte invita a continuare la ricerca e il dibattito. Che siano i resti di un’antica catastrofe naturale o qualcosa di più, lo scopriremo solo con l’esplorazione. Fino ad allora, la possibilità di un conflitto nucleare su Marte resta un’ipotesi suggestiva, ma ancora tutta da dimostrare.
Per saperne di più leggi i dettagli sul sito dell’Università di Harvard
Redazione
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