Il segnale radio da una galassia morta che sfida le teorie scientifiche

Segnale radio da una galassia morta, FRB 20240209, sfida la scienza

Un misterioso segnale radio da una galassia morta ha acceso un dibattito tra gli astronomi. Questo fenomeno, noto come FRB 20240209, è stato rilevato a 2 miliardi di anni luce dalla Terra, proveniente da una galassia inattiva da miliardi di anni. Questa scoperta sfida le teorie attuali sull’origine dei lampi radio veloci, spingendo gli scienziati a esplorare nuove ipotesi.

Una galassia inattiva come ospite del segnale FRB 20240209

Il misterioso segnale radio noto come FRB 20240209 è stato rilevato nel 2024 e si è ripetuto 22 volte in pochi mesi. Gli astronomi lo hanno localizzato nei margini di una galassia inattiva, vecchia di 11 miliardi di anni e distante circa 2 miliardi di anni luce dalla Terra.

Questa galassia, priva di attività stellare recente, è considerata “morta” dagli scienziati. Solitamente, si ritiene che i lampi radio veloci abbiano origine in regioni ricche di formazione stellare, dove nascono e si sviluppano fenomeni altamente energetici, come le magnetar. La presenza di un segnale così potente in una galassia inattiva rappresenta quindi un’enigma che sfida le teorie consolidate.

Dove si trova FRB 20240209 e perché è unico

FRB 20240209 proviene da una regione estremamente remota della galassia ospite, situata a circa 130.000 anni luce dal suo centro. Le osservazioni, effettuate con il radiotelescopio CHIME in Canada e confermate dai telescopi Keck e Gemini North, non hanno individuato altre galassie nelle vicinanze che possano spiegare l’origine del segnale.

Gli scienziati ipotizzano che l’origine del lampo radio veloce sia collegata a processi rari, come la fusione di stelle di neutroni o il collasso gravitazionale di nane bianche, eventi che potrebbero verificarsi in regioni così isolate.

Le possibili spiegazioni per il segnale radio da una galassia morta

Secondo un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, i misteriosi segnali radio come FRB 20240209 potrebbero avere un’origine diversa da quella comunemente accettata. Gli scienziati hanno ipotizzato che i lampi radio veloci siano generalmente prodotti dai potenti campi magnetici delle magnetar, stelle di neutroni altamente magnetizzate, nate dal collasso del nucleo di giovani stelle massicce.

Tuttavia, il caso di FRB 20240209 sfida questa teoria. Il segnale proviene da una galassia “morta”, priva delle risorse energetiche necessarie per sostenere la formazione di magnetar. Questa scoperta ha portato i ricercatori a proporre una nuova ipotesi: l’origine del segnale potrebbe non coinvolgere affatto i campi magnetici delle magnetar, ma essere legata a processi ancora sconosciuti.

Come spiega lo studio, questa galassia ospite si trova in uno stato inattivo da miliardi di anni, eppure ospita un fenomeno che richiede una quantità significativa di energia. La posizione insolita e le caratteristiche del segnale radio suggeriscono che potrebbe esserci un’origine completamente distinta che rimane ancora da chiarire.

Gli ammassi globulari come possibili fonti dei lampi radio veloci

L’ipotesi più accreditata è che FRB 20240209 sia stato generato da una magnetar formatasi in un ammasso globulare. In questi ambienti, la fusione di due stelle di neutroni o il collasso di una nana bianca sotto la propria gravità potrebbero dare origine a lampi radio veloci.

Gli scienziati stanno ora pianificando osservazioni di follow-up con il James Webb Space Telescope, che potrebbe rivelare dettagli cruciali sull’ambiente di origine del segnale.

Conclusione

Il segnale radio da una galassia morta dimostra quanto ancora ci sia da scoprire sul cosmo. FRB 20240209, con la sua provenienza unica e le sue caratteristiche straordinarie, è un invito a riconsiderare ciò che sappiamo sull’origine dei lampi radio veloci. Con strumenti come il James Webb Telescope, il futuro dell’astronomia promette di svelare segreti ancora più profondi.

Redazione

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