La storia dell’uomo che ha salvato neonati donando sangue -Video
James Christopher Harrison, noto come l’Uomo dal braccio d’oro, è un donatore di plasma sanguigno australiano il cui plasma contiene anticorpi contro il fattore RhD. Grazie alle sue donazioni, ha contribuito a curare neonati affetti dall’eritroblastosi fetale. Questa è la sua incredibile storia.
Un intervento chirurgico che cambiò la vita
Nel 1951, quando aveva solo 14 anni, James Harrison dovette affrontare un’importante operazione al torace. Questo intervento richiese una grande quantità di sangue, che gli venne donato da persone sconosciute. Dopo aver compreso che il sangue donato gli aveva salvato la vita, James si sentì profondamente grato. Decise che, una volta raggiunta l’età di 18 anni, avrebbe iniziato a donare sangue per aiutare altre persone in situazioni simili. Questa decisione segnò l’inizio di un percorso straordinario che avrebbe portato James a diventare uno dei donatori di sangue più importanti al mondo.
La scoperta di un sangue speciale
James Harrison iniziò a donare sangue nel 1954, mantenendo la promessa fatta a se stesso. Durante le prime donazioni, i medici scoprirono che il suo sangue conteneva anticorpi insolitamente forti contro l’antigene del gruppo D Rh. Questa scoperta fu rivoluzionaria, poiché gli anticorpi presenti nel suo sangue potevano essere utilizzati per creare prodotti a base di immunoglobuline. Questi prodotti sono essenziali per prevenire la malattia emolitica del neonato (HDN), una condizione grave che può causare anemia, ittero e, nei casi più gravi, la morte del neonato. Grazie alla sua rara composizione sanguigna, James Harrison divenne una risorsa inestimabile per la medicina, contribuendo a salvare la vita di migliaia di neonati.
Un record di donazioni
James Harrison è stato uno dei donatori fondatori del programma Rh del Nuovo Galles del Sud (NSW) nel 1969. Questo programma è stato uno dei primi al mondo a raccogliere plasma per creare prodotti a base di immunoglobuline. Grazie alla possibilità di donare plasma ogni due settimane, Harrison ha potuto contribuire in modo significativo. Nel maggio 2011, ha raggiunto un traguardo straordinario: la sua 1.000a donazione. Questo risultato è stato possibile grazie alla sua dedizione e al suo impegno costante nel donare plasma. L’11 maggio 2018, Harrison ha effettuato la sua 1.173a e ultima donazione, poiché la politica australiana proibisce le donazioni di sangue a chi ha più di 81 anni. Durante la sua carriera di donatore, Harrison ha salvato innumerevoli vite e ha lasciato un’eredità duratura nel campo della medicina.
Un’eredità di vita
Le donazioni di Harrison hanno avuto un impatto significativo sulla salute pubblica. Grazie al suo contributo, migliaia di decessi e nati morti sono stati evitati. Inoltre, molte persone sono state risparmiate da malattie e disabilità causate dalla malattia emolitica del neonato (HDN). La storia di Harrison dimostra in modo straordinario come un singolo individuo possa fare una differenza enorme nella vita di molte persone. Il suo impegno e la sua generosità hanno lasciato un’eredità duratura che continua a salvare vite e a migliorare la qualità della vita di molti.
Conclusione
James Harrison, l’Uomo dal braccio d’oro, ha salvato innumerevoli vite grazie alle sue donazioni di sangue. La sua dedizione e il suo altruismo sono un esempio per tutti noi. Donare sangue è un gesto semplice che può fare una grande differenza.
Donare il sangue è fondamentale: non solo aiuta chi ne ha bisogno, ma apporta benefici anche al donatore. Tuttavia, è essenziale seguire le normative per garantire la sicurezza di tutti. Non tutti possono donare sangue e plasma, quindi è importante informarsi. In Italia, il Ministero della Salute fornisce informazioni dettagliate a questo link: Ministero della Salute – Donare il Sangue.
Redazione
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