Registro Unico delle Autoesclusioni: la tecnologia al servizio del GAP

Il 2017 è stato un anno di cambiamenti radicali nel settore dei Giochi, che ha visto l’introduzione di provvedimenti importanti per il contrasto del gioco d’azzardo patologico, tra cui spicca l’utilizzo del sistema di autoesclusione dei giocatori, il quale prevede che ogni soggetto può richiedere di essere escluso da qualsiasi piattaforma di gambling. 

Lo scorso anno le persone che hanno fatto richiesta di autoesclusione sono state 56mila, con una crescita di circa sei punti percentuali rispetto al 2016, per un totale del 3% dei giocatori online coinvolti, come evidenziato da un recente articolo pubblicato da GiochidiSlots.

Si tratta di un dato importante, considerando che i Monopoli di Stato stanno lavorando al lancio del Registro Unico delle Autoesclusioni, (RUA), misura che ha lo scopo di tutelare il ‘giocatore problematico’, impedendo che l’attività prettamente ludica si converta in un vizio. Rispetto al sistema adottato in precedenza, consentirà ai giocatori di autoescludersi in contemporanea da tutti i siti di gioco: prima dell’introduzione di questo strumento infatti, la richiesta di autoesclusione valeva solo per il sito a cui era inoltrata e poteva essere facilmente aggirata iscrivendosi sul sito di un altro operatore. La nuova procedura invece è trasversale e impedisce al giocatore di registrarsi su qualsiasi operatore attivo sul territorio nazionale.

L’autoesclusione così com’era stata concepita finora non aveva senso, perché il giocatore che si autoescludeva da un sito poteva poi aprire il conto su un altro sito. Ora invece è una misura efficace, a noi operatori non resta che seguire le procedure stabilite dai Monopoli”, ha commentato Marco Castaldo, General Manager di Microgame, definendo l’iniziativa come “una misura ormai imprescindibile”.

Intervenendo al convegno milanese “Tutele e strumenti per un gioco sempre più sostenibile”, Castaldo ha inoltre elogiato il sistema di controllo italiano sul gioco online, considerandolo “unico al mondo”, ma ha anche sottolineato la necessità di linee guida univoche sui temi del gioco responsabile da parte dei Monopoli di Stato: “Lo ribadisco: gli operatori su questa materia hanno elaborato iniziative autonome ma quello che serve è un parametro unico. Ecco, l’introduzione del Rua è un esempio positivo, che va proprio in questa direzione”.

Anche Moreno Marasco, presidente di Logico, si è espresso sul RUA considerandolo come “una misura utile ma che deve essere comunicata in maniera tale da raggiungere più persone”.

Credo sia necessario alzare il livello di comunicazione sulle misure di tutela già presenti nell’ordinamento italiano, quali sospensione dei conti, limiti di deposito e divieto del gioco minorile. Il RUA è un meccanismo utile, uno strumento che colma un vuoto. Questo va però comunicata meglio in modo da avere una diffusione più ampia, la maggior parte del pubblico non conosce le forme di tutela già esistenti”.

L’idea che potrebbe prendere piede è estendere in futuro uno strumento di questo tipo all’intero comparto del gioco e quindi anche ai locali terrestri, come avviene in altri paesi. In Spagna, per esempio, un registro simile viene aggiornato e condiviso sia dagli operatori online, che da quelli di sale bingo e casinò.

Antonello Di Muccio

 

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