L’inconfutabile verità sulle piramidi

Non le hanno costruite gli extraterrestri ma neanche i faraoni. La soluzione e’ molto piu’ semplice.

Gli egittologi hanno messo una pietra tombale sulla teoria della costruzione delle piramidi a opera degli extraterrestri e chissa’ quale opera immane inconprensibile. All’interno della piramide diCheope un micro robot del Djedi Team Project ha percorso un lungo e strettissimo tunnel, in fondo al quale ha fotografato una pietra con un’iscrizione in protogeroglifico. Si tratta di una scrittura in uso nella valle del Nilo circa 3500 anni prima di Cristo. Il che dimostra che le piramidi non sono state costruite nè da popolazioni aliene nè appartengono all’era dei faraoni. Nessuno avrebbe potuto infilarsi in quel tunnel e realizzare la scritta dopo che la piramide era stata ultimata.

Ma questo ritrovamento mette in crisi anche la versione degli accademici. Perché dentro la piramide c’è un’iscrizione in un linguaggio che ai tempi di Cheope era in disuso da secoli?

La risposta è molto semplice: bisogna retrodatare la costruzione della piramide.
E non solo a causa del ritrovamento di questa iscrizione.

1) La maggioranza delle piramidi egizie sono state costruite in più fasi, come per’altro già ampiamente descritto nell’opera di Kurt Mendelssohn; L’enigma delle piramidi. Su questo tutti sono d’accordo, ma si ipotizza che ciò sia dovuto ai capricci dei faraoni che una volta costruito un parallelepipedo di pietra lo vogliono più alto, lo fanno allargare e ci fanno costruire sopra altri parallelepipedi. Poi non gli sembra ancora abbastanza grande e lo ingigantiscono ulteriormente.

Non sarebbe più sensato supporre che le piramidi siano state costruite in tempi più lunghi della vita di un faraone, via via ampliando opere preesistenti? In realtà la stragrande maggioranza delle piramidi sono state solo rifinite dai faraoni che sfruttarono manufatti più antichi. Ma di quanto più antichi?

2) Questa ipotesi è avvalorata dal costo che la costruzione ex novo di una piramide avrebbe comportato. Un costo immenso per società primitive composte da un numero esiguo di esseri umani. L’Egitto sarebbe collassato completamente. Si stima che alla piramide di Cheope lavorarono dai 15 ai 50 mila uomini per 10/20 anni. Ma a questo bisogna aggiungere i lavori di sistemazione dell’esterno della piramide, con pavimentazioni, mastabe, strade delimitate da mura immense. Inoltre le piramidi non furono le sole opere che il faraone realizzò. E infine bisogna calcolare che la manutenzione dei canali e degli argini richiedeva già un lavoro mostruoso che da solo impegnava la maggioranza degli uomini validi quando non c’erano lavori agricoli.

3) Le piramidi egizie e cinesi sarebbero poi un caso unico di devozione religiosa: le grandi opere realizzate dall’umanità hanno sempre avuto uno scopo idrico o militare. Nessun’altra civiltà ha prodotto opere sepolcrali tanto costose.

4) Cosa potrebbero essere le piramidi se non fossero tombe? Anche i nativi americani costruirono piramidi (tronche). Ce ne sono di grandissime nella valle del Mississippi. Tutti gli storici concordano sul fatto che queste piramidi mozzate erano sormontate da capanne. Erano poi sempre circondate da montarozzi più piccoli, simili alle mastabe egizie e pure sopra queste mastabe c’erano capanne. I villaggi erano fatti così:

Costruite dai nativi Cahokia, è il sito su cui sorse una città dei nativi americani nei pressi di Collinsville, Illinois, sulle rive del Mississippi vicino a St. Louise, più precisamente, nell’area nota come American Bottom. Sul sito si trovano numerose colline costruite dall’uomo. Il nome “Cahokia” fa riferimento ad un successivo clan di Illiniwek o anche Illini, Illinois, Illinois Confederacye sono una popolazione di nativi dell’America del Nord, gli Illinois erano agricoltori alla zappa. Le principali tribù di questo popolo erano i Kaskaskia, i Cahokia, i Peoria, i Tamaroa, i Moingwena e iMichigamea.

Cahokia è il più grande sito archeologico della cultura Mississippiana, ed il termine “Cahokiano” viene a volte usato per citare quella cultura. I Mississippiani svilupparono delle società avanzate nell’est dell’america settentrionale, prima dell’arrivo degli europei.

Gli archeologi stanno scoprendo siti correlati in tutta una regione su entrambi i lati del fiume, si presuppone che l’ampiezza dell’insefiamento copra un’area 3.600 miglia. Il più grande di questi monumenti, ora chiamato Monks Mound, domina ancora il sito. Si tratta di una piramide a cima piatta che copre più di 14 ettari e una volta ha sostenuto un tempio di 5.000 piedi quadrati. Monks Mound è più grande di una qualsiasi delle tre grandi piramidi di Giza.

File:Cahokiaoverhead.png

La somiglianza con la piramide del sole di Teotihuacan è evidente anche da ultimata pur tenendo in considerazione che le piramidi mesoamericane sono state costruite in diversi periodi storici, letteralmente coprendo e sfruttando la fase precedente. Più l’impero avanza, più le costruzioni si facevano imponenti. Questo processo e’ sempre proceduto all’unisono:

Qua possiamo vedere gli insediamenti dei nativi americani stanziati sulle rive del Mississippi:

cahokia_map

La ragione di questa architettura è molto semplice: si tratta di zone spesso allagate dallo straripare del Mississippi. Le mastabe  offrivano una superficie asciutta dove abitare, e quando c’erano inondazioni di particolare intensità, le piramidi più grandi offrivano comunque un riparo. Queste piattaforme fungevano poi da filtro per l’acqua. Infatti, l’acqua paludosa è potenzialmente infetta. La massa di pietre e argilla costituivano un efficiente filtro per ottenere acqua pura. E infatti, troviamo al centro delle mastabe e nelle piramidi di tutto il mondo pozzi e cisterne sotterranee nelle quali l’acqua filtrava purificandosi. Pozzi che tutt’ora presentano chiari segni della corrosione causata dall’acqua (vedi ad esempio le sale sotto la piramide di Cheope).

5) Anche in Egitto verso il 7.000 avanti Cristo l’area dove sono oggi le piramidi veniva allagata periodicamente. A quei tempi il Nilo era poco profondo e le piene provocavano allagamenti ben più vasti di quelli attuali:

6) Tutte le grandi piramidi del mondo sono state costruite lungo i grandi fiumi, in aree che per buona parte dell’anno diventavano paludi. Tutte sono costruite al centro di depressioni del terreno che potrebbero essere stati bacini di raccolta dell’acqua per la stagione secca. In alcuni casi, come in India e in Cambogia, le piramidi non sono molto alte, sono più che altro contrafforti e sono tutt’ora al centro di bacini:

La’idea è quindi molto semplice: le popolazioni che vivono lungo i grandi fiumi iniziano a praticare l’agricoltura intorno al 10.000 a.C. in aree che diventano paludose per buona parte dell’anno. Inizialmente sfruttano rialzi naturali del terreno per costruire villaggi all’asciutto e scavare pozzi per l’acqua potabile. In Egitto esistono molte piccole collinette con un’area piatta in cima e sembra proprio che qualcuno si sia dedicato a spianarle perfettamente:

Con l’aumento della popolazione alle piattaforme naturali se ne aggiungono altre artificiali che vengono via via ingrandite e alzate e dotate di bacini e pozzi:

Poi arrivano popolazioni guerriere e i potenti nuovi re si appropriano delle piramidi tronche, vestigia delle pacifiche società dei pescatori contadini matriarcali, e le trasformano per lo più in luoghi di culto (sud e centro America, India, Cambogia:

In Egitto e in Cina le piramidi diventano invece sepolcri.

E solo in Egitto vengono completate assumendo la forma di piramidi complete (a punta). Come spiega egregiamente Kurt Mendelssohn, la reale forma delle famose 3 piramidi di Giza è a gradoni, con una copertura sostenuta appunto da contrafforti atti a far scivolare l’acqua piovana e sostenere il peso della stessa. L’esempio piu’ ecclatante di questo progetto ingegneristico parte da un fallimento ingegneristico epico e si può osservare nella piramide di Meidum, la copertura è letteralmente scivolata via, la forza di gravita’ ha avuto la meglio in brevissimo tempo:

Invece nel Nord America non nascono grandi imperi schiavisti, non c’è quindi nessun re che si appropria delle piramidi trasformandole in un simbolo di potenza, monito ai sudditi. Così le “piramidi” nord americane, mantengono chiaramente traccia del loro uso come semplici contrafforti per costruire case al riparo dall’acqua e il loro testamento è rimasto immutato con il suo messaggio, evidente.

Programmi televisivi fantascientifici e diversi autori, hanno terrorizzato storie di extraterrestri provenienti da Orione, la fine del mondo, la maledizione di Tutankamen e faraoni illuminati. Questi, e parte degli accademici, unicamente per denaro raccontano una bugia dietro l’altra.

Qui si racconta la storia di un popolo pacifico e matriarcale. Avevano la pelle scura e costruirono le piramidi 1000 anni prima dei faraoni, quando la valle del Nilo era una palude. Poi arrivò il bisnonno di Tutankamen e conquistò l’Egitto. I faraoni trasformarono le piramidi in tombe e si fregarono il merito di averle costruite. E così cancellarono la memoria delle imprese di questi contadini-ingegneri. Ma seguendo le tracce delle piramidi e dei tumuli che troviamo in tutto il mondo (dalla Cina, alla Cambogia, all’India, all’America Latina, all’Europa) E’ possibile ricostruire come andarono veramente i fatti. E poi, scusate… Erodoto racconta che Cheope per far soldi fece addirittura prostituire sua figlia. Figuriamoci se un tipo così butta via centinaia di miliardi per andare in paradiso. I re del passato e moderni, non credono in Dio, credono solo ai soldi.

NOTE:

Per avere una visione completa della storia che ruota intorno all’Egitto e’ necessario leggere i seguenti articoli:

Quando il Sahara era culla della vita

Egitto predinastico: 33 mila anni di storia nascosta

Autore:Jacopo Fo

Fonti:

ilfattostorico.com

discovermagazine.com

www.ilfattoquotidiano.it

Libri consigliati: L’ enigma delle piramidi Autore: Mendelssohn Kurt, 1997, Mondadori

Fonte portalemisteri.altervista.org

 Autore: Jacopo Fo

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