Creme solari:come scegliere tipo di filtri e quantità
Con l’arrivo del bel tempo e l’estate ormai alle porte, torna il rischio di problemi alla pelle, dovuti principalmente alla “tintarella selvaggia”. Per evitare la semplice scottatura fino a malattie ben più serie (come i tumori alla pelle), è indispensabile utilizzare creme solari con il giusto fattore di protezione. Per orientarsi, è bene sapere che – ad esempio – il filtro 30 di una crema solare indica che passa 1/30 della radiazione (il 3,3%), così come il filtro 15 indica che passa 1/15 (il 6,6%).
A fare chiarezza sull’abbronzatura e sui filtri solari è Piergiacomo Calzavara-Pinton, Direttore della Clinica Dermatologica degli Spedali Civili di Brescia (e membro del Consiglio direttivo della Sidemast, la Società Italiana di Dermatologia che ha recentemente registrato ‘un aumento dei casi di malattie e tumori della pelle, causati proprio dall’ esposizione al sole), che spiega: “Bisogna saper applicare le regole per proteggere la pelle dai raggi UV, e ottenere al tempo stesso un’abbronzatura sana. Accanto ai soliti suggerimenti (come quello di non esporsi nelle ore centrali della giornata) bisogna evidenziarne alcuni più importanti e utili”:
- Il primo è scegliere un prodotto con fattore di protezione alto: ”Molti credono – spiega l’esperto – che un prodotto solare con fattore di protezione 50 ostacoli l’abbronzatura. Ma il valore SPF (fattore di protezione solare) indica il rapporto tra radiazione solare filtrata e radiazione trasmessa alla pelle” (SPF 50 è uguale a 1/50, cioè il 2%, mentre un SPF 30 indica che passa 1/30 della radiazione, ovvero il 3.3%, non una grande differenza quindi).
- Il secondo consiglio è quello di cercare sempre “sulla confezione il valore di protezione da UVA (UVA-PF) non solo il valore SPF che indica la protezione da UVB”. Un prodotto che protegga solo da UVB, e quindi dall’ ustione solare, induce a trascorrere più tempo al sole, assorbendo una quantità molto più elevata di raggi UVA, che non scottano, ma hanno un’azione rilevante nel fotoinvecchiamento e tumori cutanei.
- Il terzo consiglio è di applicare il prodotto solare in abbondanza. ”I valori SPF e UVA-PF sono calcolati in laboratorio applicando 2 mg. di prodotto per centimetro quadrato, come dire un cucchiaino di crema per 2 cm. di pelle. Riducendo la quantità applicata, i valori SPF e UVA-PF calano in modo esponenziale. Acquistare una crema con alto SPF ma non applicarla nella quantità giusta è inutile”.
E a giudicare da un recente sondaggio, gli italiani continuano a scottarsi (e quindi a non seguire anche gli accorgimenti più basilari). “Molti connazionali hanno cute, capelli e occhi scuri e ritengono, sbagliando, di non aver bisogno di proteggersi – spiega Gian Marco Tomassini, coordinatore nazionale del Gruppo Melanoma dell’Adoi, l’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani che in questi giorni torna in tour con il progetto MY SKINCHECK (realizzato con il supporto di La Roche-Posay). E anche chi ha una pelle più delicata, comunque diffusa nel nostro Paese, sottovaluta l’importanza della protezione”.
Stando ai dati raccolti nell’edizione 2012 di MY SKINCHECK su oltre 2mila partecipanti, le persone appartenenti a fototipo III e IV (i più diffusi nel nostro Paese: pelle chiara o olivastra, capelli castani o bruni, occhi castani o scuri) non utilizzano mai alcuni validi strumenti: l’88% non indossa il cappello, il 95% non porta la maglietta e il 74% non usa gli occhiali da sole. Quasi la metà (43%) così si scotta, al pari dell’80% degli intervistati di fototipo I e II (pelle, capelli e occhi chiari), che per la stragrande maggioranza dei casi si limitano alla crema solare, tralasciando cappello (nell’81% dei casi), maglietta (92%) e occhiali (69%).
Come applicare creme e lozioni solari. “Vanno applicati – precisa Tomassini – prima dell’esposizione con cura su tutto il corpo, senza dimenticare zone spesso trascurate come nuca o dorso del piede, ed è indispensabile rinnovare l’applicazione nel corso della giornata e dopo bagni o sudate”. Bisogna utilizzare creme a largo spettro, in grado cioè di schermare sia i raggi UVA (all’origine dell’invecchiamento cutaneo, di alcune reazioni allergiche e di tumori cutanei) che gli UVB (responsabili dell’abbronzatura, ma anche delle scottature), pure nei giorni in cui il cielo è coperto oppure quando si sta all’ombra.
A ricordarci che il sole fa bene (se ci si espone in maniera corretta) è anche Mario Santinami, responsabile struttura melanomi e sarcomi all’Istituto tumori di Milano: “Il sole è un importante alleato della salute, fa bene alle ossa e all’umore .. Uno dei suoi effetti principali è lo stimolo della sintesi di vitamina D (che per il 90% produciamo grazie al sole e solo per il 10% introduciamo con i cibi), un vero toccasana per rafforzare le ossa e contro malattie infettive, autoimmuni e cardiovascolari”.
Fonte: http://news.klikkapromo.it/2013/06/creme-solari-come-scegliere-tipo-di-filtri-e-quantita/
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